Avevo una strana sensazione sottopelle.
Non capivo da dove provenisse ma, guardando le nuvole grigie dalla finestra dalla mia —ormai— stanza, mi sentivo inquieto.
Sarei dovuto essere contento dato che il festival d'inverno era la mia cosa preferita in assoluto, eppure non riuscivo a sorridere, nemmeno dopo ciò che mi aveva detto Jungkook quella mattina.
Tutto stava andando bene e sarei rimasto anche qui, al suo fianco... E allora perché c'era questo senso di tristezza che mi attanagliava?
«Taehyung? Sei pronto?»
Mi voltai verso l'uscio, trovando proprio il corvino a scrutarmi con un cipiglio confuso.
Rimasi ad osservarlo, sapendo che, stavolta, me lo avrebbe permesso.
Si sarebbe fatto guardare senza alzare nessuna barriera.
Lo avrei visto per davvero.Ancora potevo notare qualche ombra nelle sue iridi e un sentimento a cui non sapevo dare un nome, ma quasi scorsi la stessa ansia che stava soffocando me.
Di riflesso, allungai un braccio verso di lui, con il cuore che batteva all'impazzata.
Avevamo fatto progressi, vero?
Non si sarebbe allontanato, vero?
Sarei riuscito a toccarlo anche stavolta, vero?Pian piano, le sue labbra si incurvarono all'insù, dandomi un pizzico di speranza, cosa che venne alimentata quando lo vidi avvicinarsi, fino ad afferrare la mia mano, facendo intrecciare le nostre dita.
Per quanto avessi voluto trattenerlo, un sospiro sollevato mi sfuggì, facendolo sorridere maggiormente.
«Che ti prende?» mi chiese, portandomi a scuotere la testa.
Avevo un nodo alla gola indescrivibile.Non ero mai stato un piagnucolone, ma da quando avevo incontrato Jungkook ogni mia emozione si era amplificata, facendomi scoprire aspetti di me che non pensavo esistessero.
Quindi, per non scoppiare in lacrime davanti a lui, lo attirai maggiormente al mio corpo grazie alle nostre mani ancora unite, ignorando la sua espressione di sorpresa.
«Dammi solo un momento» sussurrai, lasciando la presa sulle sue dita solo per poter avvolgergli le braccia attorno alla vita, in modo da tenerlo con me.
Solo in questo modo riuscivo a sentirmi più tranquillo.Se lo avessi stretto con tutte le mie forze, le sue ombre non lo avrebbero portato via.
Quando lo sentii ricambiare il contatto, con le sue dita ancorate alla mia maglia, ebbi la conferma.
Jungkook stava tremando.
Era spaventato a morte, ma aveva fatto di tutto per non farmelo notare e questo non mi andava bene.
Volevo che capisse che sulle mie spalle potevano gravare tutte le sue sofferenze.
Che ero lì per lui, soltanto per lui.
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Moonchild // Taekook
Fanfiction❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...