«Da quale posata si parte, secondo lei?»«Da quella che ti sta più simpatica?»
Il mio umorismo non sembrò essere apprezzato né da Seokjin e né dal principino, intenti ora a rivolgermi uno sguardo di disapprovazione.
Avevamo deciso -cioè, Jin aveva deciso- di riprendere con le lezioni di buone maniere e così mi ero ritrovato in sala da pranzo, seduto di fronte a Jungkook, con una marea di forchette e coltelli davanti.
«Io ancora mi chiedo come tu abbia potuto pranzare con ministri e altri sovrani. Avranno riso di te, una volta a casa»
«Non tutti sono puntigliosi come qualcuno!» precisai, guardando il corvino in cagnesco, sentendo l'educatore sospirare alle mie spalle.
Era strano come, di mattina, io e il principino non facessimo altro che battibeccare e, di sera, ci ritrovassimo come in una dimensione parallela in cui riflettevamo sul nostro rapporto.
Eppure, ero convinto che anche ciò che accadeva alla luce del sole fosse importante, perché era quello che stava portando il nostro rapporto a solidificarsi, in modo da permettere a Jungkook di fidarsi di me.
«Andiamo, sire, lasciatelo imparare come avete fatto voi»
«Io avevo nove anni, però» sospirò Pollicino, facendomi comunque capire che avrebbe tenuto la bocca chiusa... Almeno per un po'.
«Non lasciate che vi demoralizzi, principe Taehyung, so che avete del potenziale»
Mi girai lievemente con il capo verso di lui, trovandolo a rivolgermi lo stesso sorriso della lezione di portamento.
Stava di nuovo insinuando quella cosa.Fin dal primo istante in cui mi aveva conosciuto, Seokjin aveva riposto in me la sua fiducia e ancora non ne capivo il motivo.
Era solo perché sarei diventato il marito del suo prezioso Jungkook?
O aveva fatto qualche ricerca su di me, tali da portarlo a fidarsi?Non lo sapevo ma, al momento, nemmeno mi importava; avere il suo sostegno sarebbe stato essenziale se davvero avessi voluto abbattere tutte le barriere del principino; mi sarei appoggiato a lui il più possibile.
Mi ritrovai quindi ad annuire, concentrandomi sulle troppe posate che avevo davanti, in cerca quasi di una risposta scritta nell'argenteria.
Questa, però, arrivò da qualcos'altro.Con la coda dell'occhio, notai Pollicino fare un cenno del capo verso la forchetta alla mia estrema destra, e poi indicare il coltello all'estrema sinistra con l'indice.
«Si inizia da quelle più esterne» cercai di dire con quanta più convinzione possibile, ottenendo in cambio un enorme sorriso da Seokjin.
«Esattamente! Vedete che non siete poi così male?» ridacchiai quando mi diede un piccolo buffetto sul braccio, sentendomi estremamente orgoglioso, nonostante la risposta non fosse stata farina del mio sacco. «E come fate a capire per che cosa serve un coltello?»
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Moonchild // Taekook
Fanfikce❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...