Diversamente da come era successo le altre due volte in cui avevo messo piede nel castello dei Jeon, Jungkook non si era presentato al fianco del padre, lasciandomi sperare di non dover rivedere quella sua faccia enigmatica che mi metteva di cattivo umore.
Mi limitai quindi a conversare con Jiwook su questioni relative al nostro regno e, in generale, della mia infanzia. Fu molto piacevole.
Mi sembrava proprio una brava persona, quasi mi dispiaceva aver pensato che fosse un re stupido, qualche giorno prima.Ben presto, però, questa tranquillità venne rotta; era passata un'oretta dall'inizio della mostra chiacchierata e il re mi disse che avrei potuto raggiungere Jungkook in biblioteca, prima che la cena iniziasse, in modo anche di scambiare due parole in privato con mio padre.
Così venni lasciato solo, dopo aver ottenuto delle indicazioni su come raggiungere la sala in cui si trovava il corvino, avendo paura di scoprire di che dovessero parlare ancora quei due.
Speravo non di abiti da cerimonia.Trovare la biblioteca non fu poi così difficile, anche perché, per mia sorpresa, era la stanza più luminosa e grande di tutto il castello.
Fin da quando avevo messo piede in quel palazzo, a quindici anni, avevo notato quanto fosse buio e silenzioso... Aveva un'atmosfera quasi inquietante.
Anche nella biblioteca non volava una mosca, ma la calma che c'era lì era quasi piacevole e i raggi del sole che filtravano dalle enormi finestre, poste sopra gli scaffali, rendevano tutto più... Accogliente.
Familiare.Quasi spaventato dal rompere quella calma, decisi di cercare Jungkook senza chiamarlo.
Iniziai quindi a gironzolare tra i diversi scaffali, fino a quando non notai una scala che portava ad un piccolo soppalco, che tanto piccolo, però, si rivelò non essere.Una volta finiti i gradini, mi ritrovai come davanti un'altra stanza.
C'erano altre librerie e perfino delle piccole piante sparse ovunque, decorando l'ambiente, insieme a diversi tavoli di legno, posti sotto una finestra ancora più grande di quelle che avevo visto di sotto, dando al tutto un'aria magnifica.I miei occhi si soffermarono su ogni piccolo particolare, trovando finalmente qualcosa di piacevole in quel castello tanto inquietante.
Pian piano, avvicinandomi, scorsi una figura appoggiata ad una delle librerie, seduta a terra.
Jeon Jungkook.
Il principino era così assorto nella lettura che non si doveva nemmeno essere accorto che fossi arrivato.
E fu strano capire di essere lì.
In un suo spazio privato.
Perché si capiva immediatamente che tutto quello era stato costruito esclusivamente per lui.
Quello era il suo mondo, un po' come il bar di Namjoon era il mio.Avevo davvero il diritto di disturbarlo?
Nonostante non mi andasse molto a genio, vederlo in quello stato, con i capelli che gli ricadevano sul viso, gli occhiali rotondi posati sulla punta del naso e l'aria concentrata, mi sentivo fin troppo un intruso.
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Moonchild // Taekook
Fanfiction❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...