Se avessi detto a Jimin che mi ero presentato di mia spontanea volontà al castello dei Jeon, di domenica mattina, quando avrei potuto dormire fino a tardi e passare un pomeriggio tranquillo da lui, di sicuro non mi avrebbe creduto.Beh... Non ci credevo nemmeno io.
Durante la notte mi ero quasi pentito di ciò che avevo detto a Jungkook ma ormai non potevo rimangiarmi la parola; questo era uno dei soliti insegnamenti da sovrano che mi aveva impartito mio padre.
Così, alle nove in punto, mi trovai a vagare verso la stanza del principino con un Seokjin che quasi saltellava per la felicità, seppure non ne capissi il motivo.
«Tanto sono sicuro che mi sbatterà la porta in faccia e mi chiederà di andarmene, quindi non essere così speranzoso» borbottai, ignorando il suo enorme sorriso.
«Già il fatto che non abbia rifiutato esplicitamente la richiesta fa sperare bene!»
«Solo perché non ne ha avuto il tempo. Sei troppo positivo quando si tratta di quel moccioso»
«Le ricordo che lo conosco meglio delle mie tasche! Dovete semplicemente avere pazienza e verrete ricompensati»
Ancora queste sue frasi criptiche.
Esattamente cosa avrei ricevuto come ricompensa? Una gastrite nervosa causata dall'irritazione?
Le rughe prima del tempo?
I capelli bianchi?
O i coglioni a terra data la pesantezza di quel vecchio dalle sembianze di un ventenne?Sbuffai, facendo quasi per richiamare l'autista e tornarmene a casa, ma ero già di fronte la camera del demonio, purtroppo.
Il corvino si volatilizzó nel momento in cui bussai e non sapevo se l'avesse fatto per lasciarci privacy o perché avesse paura che quel ragazzino iniziasse a ringhiare, dato il suo cattivo umore da appena sveglio.
Sperai vivamente che non fosse la seconda perché stavolta non sarei stato ubbidiente come il giorno prima e gli avrei piazzato una bella benda sulla bocca per non farlo parlare.
Proprio come avevo immaginato, al mio bussare non seguì nessuna risposta, segno che il principino stava ancora dormendo.
Alla fine, sapendo di dover comunque entrare nella tana del lupo, aprii la porta, ritrovandomi davanti lo stesso scenario della mattina precedente: Jungkook avvolto dalle coperte, come una specie di burrito umano, intanto che sonnecchiava come la bella addormentata nel bosco.
Purtroppo non aveva il suo stesso carattere amabile.
Sospirando, mi avvicinai alla sua figura, come in una sorta di dejavu, dopo aver aperto le finestre per far entrare un po' di luce.
«Jungkoooook» cantilenai, annoiato, non vedendo però alcun risultato. «Eddai! Non sono la tua cazzo di cameriera personale!» alzai le braccia al cielo, esasperato, prima di saltare sul posto quando sentii la sua voce assonnata raggiungermi.
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Moonchild // Taekook
Fanfiction❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...