Jin non era da nessuna parte.Era strano mettere piede nel castello dei Jeon e non essere accolto dalla sua figura slanciata e il sorrisetto furbo che mi rivolgeva ogni volta che si rendeva conto delle mie intenzioni.
Al contrario, avevo dovuto chiedere ad una delle cameriere se avessi potuto vedere Jungkook, ma la risposta che mi aveva dato di certo non me la sarei aspettata.
«Mi dispiace, sire. Il principe purtroppo ha la febbre molto alta e suo padre ci ha dato l'ordine di non farlo disturbare da nessuno»
A quel punto, avrei dovuto dirle che sarei passato quando sarebbe stato meglio e di avvisarlo che ero passato. Eppure, l'unica cosa che aveva recepito il mio cervello era che Jungkook stava male.
Jungkook aveva la febbre alta.
Jungkook era in quell'enorme letto da solo.E allora le mie gambe si mossero da sole perché, nonostante avessi promesso a me stesso di essere più razionale, di pensare di più, quando si trattava di lui, del mio Pollicino, esisteva solo l'istinto.
Ignorando i richiami continui della domestica, corsi verso quella stanza che ormai conoscevo a memoria, ottenendo anche delle occhiate confuse da parte della servitù.
In quel momento dovevo sembrare un idiota.
Con la sciarpa ancora avvolta al collo, il naso rosso, l'espressione spaventata e il fiato corto a causa della corsa, ma della mia immagine non mi era mai importato nulla, figuriamoci in quel momento.Ero pronto a spalancare la porta quando, proprio davanti quest'ultima, mi si paró l'educatore, con gli occhi sgranati.
«Taehyung?»
«Posso vederlo?» chiesi, di getto, recuperando un po' di fiato, facendo vagare gli occhi dal suo viso al muro che mi separava da Pollicino.
«Non credo sia il momento» sospirò, passandosi una mano sul viso e solo in quell'istante notai quanto apparisse stanco.
Doveva essere rimasto al fianco del corvino per tutta la notte e questo mi portava a chiedermi da quanto tempo stesse male.Il senso di colpa mi stava divorando.
«Per favore... Non lo disturberò, ma ho bisogno di vederlo. Ti prego»
Un re non prega mai.
Questa era una delle cose che tutti si aspettavano, ma, a me, non era mai stato insegnato.
No, mio padre mi ricordava sempre come noi fossimo persone. Non corone.
E le persone finivano per aver bisogno di favori che nemmeno i titoli o i soldi potevano comprare.Come in quel momento.
Il mio rango non esisteva.
Ero semplicemente un ragazzo che stava pregando l'unica persona che avrebbe potuto aiutarmi a sopprimere quell'ansia che sembrava mangiarmi vivo.E lui se ne accorse.
«Sta dormendo, cerca di non fare troppo rumore»
Dopo avermi lasciato una piccola pacca sulla spalla, si spostò dalla porta, permettendomi di entrare in quella stanza che mi era mancata tanto quanto il suo proprietario.
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Moonchild // Taekook
Fanfiction❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...