♔ 𝐖𝐨𝐫𝐥𝐝 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧 ♕

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Avevo lasciato Jungkook riposare, ma lo sguardo che mi aveva rivolto, quando mi ero alzato dalla sedia, dicendogli che sarei passato più tardi a trovarlo, mi fece capire più di quanto lui volesse

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Avevo lasciato Jungkook riposare, ma lo sguardo che mi aveva rivolto, quando mi ero alzato dalla sedia, dicendogli che sarei passato più tardi a trovarlo, mi fece capire più di quanto lui volesse.
Perché, grazie alla lettera, grazie al suo calore, grazie alla sincerità che aveva sempre emanato, mi ero reso conto di quanto lo conoscessi.
Quanto fossimo vicini.

Così, dopo essermi chiuso la porta della sua camera alle spalle, non persi tempo a cercare Seokjin per quel palazzo enorme.

Era arrivato il momento di fare le cose per bene.

Dopo qualche minuto di puro vagare per i corridoi, vidi il corvino parlare con il giardiniere — mi ricordavo si chiamasse Yugyeom — che avevo tanto trattato male quel giorno.
Una brutta morsa mi attanagliò lo stomaco e non fu difficile capire cosa dovessi fare.

Prendendo un piccolo respiro, uscii in giardino, andando incontro a quei due, ora voltati nella mia direzione, con uno sguardo confuso.

«Pensavo foste ancora con il principino» esordì l'educatore, alzando un sopracciglio, come per farmi intendere il verso significato di quella sua frase.

Sorrisi leggermente, stringendomi nelle spalle.

«É tornato a dormire. Sta bene»

Dal modo in cui i suoi muscoli si rilassarono, capii che aveva compreso le mie parole.
Non doveva essere stato facile nemmeno per lui questa situazione e, proprio per questo, avrei dovuto ringraziarlo a dovere per ciò che aveva fatto per noi.

«Meglio così, allora vado in cucina. Rimanete per cena?»

Mi limitai ad annuire, vedendolo poi inchinarsi leggermente e tornare dentro, lasciandomi da solo con il giardiniere.
Il castano era rimasto in silenzio per tutto il tempo, probabilmente spaventato da una mia possibile reazione negativa.
Dio, ero stato un coglione.

«Yugyeom, giusto?» tentai un tono di voce amichevole, che lo fece comunque sobbalzare, a causa dello spavento.

«Esatto, sire»

Mi passai una mano sul collo, sentendomi particolarmente a disagio ma, alla fine, mi feci forza, guardandolo dritto negli occhi.

«Io… Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato la volta scorsa. Non ero in me, a causa di alcune circostanze e me la sono presa con te, che non c'entravi nulla… Non è stato carino da parte mia e mi dispiace davvero tanto»

Lui sembrò preso in contropiede, essendosi fatto probabilmente un'idea del tutto sbagliata di me: quella di un principe spocchioso che guardava dall'alto chiunque non fosse del suo stesso rango, e quella era la cosa che mi pesava di più.

Fortunatamente, dopo qualche secondo di silenzio, mi rivolse un sorriso, abbassando il capo verso gli attrezzi da giardinaggio che c'erano ai suoi piedi.

Moonchild // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora