«Felice di rivederla, principe Taehyung»
Ero come paralizzato.
Non sapevo che cosa mi stesse così tanto terrorizzando, ma non trovavo la forza di spiccicare parola.
Jeon Jungkook mi stava davanti come una persona normalissima, ma sottopelle avevo una sensazione strana, tanti piccoli aghi che mi dicevano di fare attenzione, perché dietro quella sua aria composta si nascondeva altro.
Non era davvero gentile.
Non era davvero contento di averci lì.
Non era davvero felice di rivedermi.E tutto questo si rifletteva nelle sue iridi così tenebrose da risucchiarmi, come un buco nero.
Dentro quella galassia oscura si nascondevano chissà quante parole non dette ed emozioni segregate ma, allo stesso tempo, tutto ciò era illeggibile.Il potere di Jeon Jungkook era proprio questo: riuscire a leggerti dentro senza però mostrare niente di sé stesso.
E mi ero sentito tremendamente nudo, come se conoscesse ogni aspetto della mia anima.Mi irritava.
«Grazie per aver accettato la nostra offerta, re Kim. Per il nostro popolo conta davvero molto e hanno più che gioito nel sapere che i nostri due regni si sarebbero uniti»
Jiwook faceva passare lo sguardo da me a mio padre, mantendo quel sorriso smagliante che niente aveva a che vedere con l'espressione del figlio.
Lui sembrava decisamente più sincero e sollevato.
Non mi dava l'impressione di essere una brutta persona.«Basta con queste formalità, ormai saremo suoceri, direi di poterci dare del tu. Anche tu, giovanotto»
Il corvino si limitò ad annuire, rivolgendo a mio padre un'occhiata molto meno severa di quella che aveva riservato a me qualche attimo prima.
Lecchino di merda.«Allora, mentre noi andiamo a discutere delle questioni noiose perché non fate un giro? Sentiti come a casa, Taehyung» il re Jeon mi posò delicatamente una mano sulla spalla e non potei non ricambiare il suo sorriso, annuendo lievemente.
I due sovrani lasciarono la sala del trono, l'uno accanto all'altro, parlottando sommessamente di territori e abiti da cerimonia.
Stavo per vomitare, volevo tornare a casa.«Le va di vedere il giardino? C'è un labirinto di rose bellissimo»
Mi voltai verso Jungkook, con un cipiglio sul viso, incrociando le braccia al petto.
No, decisamente il suo tono gentile non mi convinceva.«Piantala con questa recita, mi dai sui nervi»
All'inizio la sua espressione si fece sorpresa ma quando notò che non ero deciso a mollare e a cadere nella sua trappola come mio padre, sospirò, tornando a rivolgermi il suo sguardo paralizzante.
«Senti, sto solo cercando di essere civile dato che dovremmo sposarci, non rendermi le cose difficili»
«Come puoi accettare questa decisione?! Forse tu sarai pure una marionetta nelle mani di tuo padre ma io non ti sposerò nemmeno morto!»
STAI LEGGENDO
Moonchild // Taekook
Fanfiction❝𝙈𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙙𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙤𝙢𝙗𝙧𝙖 𝙚𝙦𝙪𝙞𝙫𝙖𝙡𝙚 𝙖 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙞𝙤' 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚' 𝙡𝙪𝙘𝙚.❞ -𝒞. 𝒢. 𝒥𝓊𝓃𝑔 ♛┈⛧┈┈•༶ C'erano delle volte in cui mi sembrava ch...