XXXIV

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Erano passati diversi giorni da quella serata passata in discoteca, tra balli e alcool. 

Il rapporto tra Jimin e Jungkook non era cambiato, o almeno non era cambiato a vista ma dentro di loro si.

Jimin davvero aveva iniziato a dubitare che il corvino lo stesse prendendo in giro, non lo coccolava più la sera prima di andare a dormire, non gli preparava più il cappuccino caldo di prima mattina, non lo guardava più come prima.
E questo faceva soffrire il biondino.

Ora il maggiore si trovava a lavoro, mancavano due ore e sarebbe ritornato a casa, sicuramente stanco per farsi da mangiare solo, così Jimin andò in cucina e prese gli ingredienti per cucinare qualcosa che sapeva sarebbe piaciuto al maggiore.

«Jimin sono a casa!» annunciò il ragazzo dai capelli scuri facendo il suo ingresso nella loro abitazione, Jimin aveva giusto finito di apparecchiare la tavola.

«Ed è anche pronto!» sorrise il biondino dalla cucina mettendosi a sedere sulla penisola dove mangiavano sempre per non sporcare la tavola.

«Oh ma gra-» Jungkook fermò le parole quando, una volta andato dal minore, vide dei fumeggianti tteokbokki.

«Li hai comprati? Per me?» lo guardò senza parole.

«In verità...li ho fatti io con le mie manine, e si sono per te, so che sono uno dei tuoi piatti preferi--» non ebbe il tempo di concludere la frase che si ritrovò due braccia a stringerlo. Quelle di Jungkook.

Cazzo se gli erano mancati quegli abbracci.
«Mangiamo ora, mh? Si raffredda dopo» disse il biondino mentre poggiava le mani, innocentemente, sui pettorali del maggiore.

Lo sguardo di quest'ultimo cadde sulle mani minute di Jimin che stringevano quel poco di tessuto.
Si leccò piano le labbra, e Jimin penso per la fame, ma in realtà era colpa sua.

«Si mangiamo» sorrise il maggiore andandosi a sedere al suo solito posto e Jimin fece lo stesso.

[…]

«Bene, io vado Kook!» annunciò Jimin sull'uscio della porta, dovava andare a lavorare presso la gelateria quel pomeriggio e doveva partire da casa almeno mezz'ora prima dell'apertura.

«A che ora finisci?» gli chiese Jungkook affacciandosi con la testa dalla porta della cucina.

«Per le otto, se tutto va bene alle nove sono qui» gli sorrise il minore prima di indossare la sua giacca.

«Mh...va bene» sospirò Jungkook facendo alzare le sopracciglia al minore.

«Che succede?» chiese quest'ultimo prendendo in mano il proprio telefono.

«Mh...nulla Jiminie, ci vediamo dopo» annuì il corvino prima di sparire ancora nella cucina.

Jimin uscì di casa con mille domande in testa, Jungkook gli era sembrato triste, o era solo una sua impressione?

[…]

«Aish che giornataccia!» sbuffo Jimin uscendo dal bagno della gelateria dove si era appena cambiato, erano le otto passate e il suo turno era finito da un bel po' ma la ragazza che doveva andare dopo di lui aveva avuto un piccolo imprevisto.

«Me la paghi questa ragazzina» Jimin la indicò prima di uscire dalla gelateria in un profodo sospiro.

«Oh grazie a dio! Mi hai fatto congelare» una volta fin troppo conosciuta giunse alle orecchie del biondino che si girò di scatto guardando la figura che era proprio dietro di lui, con un mazzo di rose rosse in mano e un vestito elegante.

«Jungkook»

Questo è un capitolo di passaggio e non faccio spoiler del prossimo! Awa~

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Questo è un capitolo di passaggio e non faccio spoiler del prossimo! Awa~

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