𝙂𝙞𝙧𝙡 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣

XXXXVIX

Era passata solo una settimana da quando Jungkook e Jimin si erano separati con la forza e contro il loro volere.
Inutile dire che entrambi stavano malissimo.

Jimin aveva passato i primi due giorni senza mangiare e dormire, ma aveva capito che il corvino sicuramente non avrebbe voluto quello da lui quindi si decise di mangiare un piatto di ramen e una mela al giorno, anche perché la sua fame era sotto lo zero.

Dormiva sempre sul divano con la speranza che il ragazzo sarebbe entrato da quella porta correndo su di lui, stare nel letto che condivideva con il maggiore gli faceva male.
Pensava troppo al tempo passato con lui.

Le coccole prima di addormentarsi.
I baci che si scambiavano ad ogni minuto.
Le parole dolci che si dicevano.
Le risate per il solletico.
I pianti per le parole dell'altro.
Le loro notti di fuoco.
Le veglie fatte solo perché non volevano smettere di darsi attenzioni.

Perché doveva finire tutto?

Cazzo Jimin avrebbe spaccato tutto se ne avesse avuto la forza, si era rinchiuso in casa senza andare a lavoro o fare altro, andare dal corvino non poteva, sicuramente sarebbe stato sparato senza troppi problemi.

Quella situazione stava diventando troppo grande per lui, si sentiva come se da un momento all'altro gli fosse esoplosa la testa.
Lui solo, in quella casa che prima condivideva con il suo amato.

Mentre Jungkook non se la passava meglio.

Appena arrivato a casa lui e sua madre dovettero subirsi due ore di grida del Signor Jeon.
Il corvino ricevette anche un paio di schiaffi, perché era scappato di casa, era fidanzato con un maschio e anche perché aveva portato via con sé anche sua madre.

La donna invece fu mandata subito in camera e Jungkook non la vide per due giorni, quando si fece coraggio andò da lei.
La trovò in pessime condizioni.
Un livido sullo zigomo e altri piccoli taglietti sul viso.
Era un chiaro segno che suo padre avesse messo le mani sulla donna che più amava Jungkook.

Certo il pensiero di Jimin non lo aveva abbandonato nemmeno una volta, nemmeno un secondo.
Quando mangiava pensava a lui.
Quando dormiva lo sognava.
Sotto la doccia sentiva la sua voce che cantava.
Tutto gli ricordava il suo ragazzo.

Faceva male averlo lontano, troppo lontano. Voleva scappare ancora e correre da lui ma aveva troppa paura per entrambi.

Per il matrimonio?
A sfortuna di Jungkook stava filando tutto fin troppo liscio, troppo!

I vestiti di tutti gli invitati erano già pronti, le decorazioni per il ristorante e il menù già organizzato, le fedi anche, i fiori, le luci...tutto.

Da quel che aveva capito Jungkook la cerimonia si sarebbe svolta su un lago e dopo si sarebbero spostati in un ristorante lussuoso scelto da suo padre, ovviamente.

Non aveva ancora visto la sua "futura moglie" e nemmeno voleva vederla, aveva solo parlato con Taehyung al telefono spiegando la situazione.

E mancavano solo tre giorni al matrimonio, stava per impazzire e spaccare tutto.
Suo padre aveva anche fatto rinforzare i vetri delle finestre e bloccato tutte le serrature per evitare un'altra fuga da parte di suo figlio.

Jungkook si sentiva in gabbia ed effettivamente lo era.
Non usciva mai di camera sua, nemmeno per mangiare, infatti gli veniva portato tutto in camera. Per il bagno usava quello della sua stanza.

Forse in un centro psichiatrico sarebbe stato più libero e sereno.
Intanto i suoi giorni passavano così:
Si svegliava, mangiava, contava i minuti fissando la finestra dato che suo padre lo aveva privato anche di ogni attrezzatura informatica, e in fine dormiva.

E non dimentichiamo i pianti che faceva ogni due minuti pensando al suo amato ragazzo, e pensava come stesse, cosa fecesse, se fosse andato via da Tokyo...

Gli mancava come l'aria...
Ma prima o poi lo avrebbe stretto ancora tra le sue braccia, Jungkook lo sapeva...

-1...
questo capitolo era di "passaggio" ma molto importante, ci vediamo alla fine che non ho ancora scritto e non so come verrà ;-;...