𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣
↳[completa]
-Dove Jungkook è disposto a diventare gay solo per non sposare una ragazza scelta da suo padre.
-J.j.k x P.j.m.
-don't like? don't read
[iniziata:07/10/2020]
[conclusa:23/06/2021]
@serendipity_xy
«Jimin sei pronto?» gli chiese il corvino tenendolo per mano mentre si allacciava la cintura aspettando che l'aereo partisse verso Tokyo.
«Si Kook...» sospirò il più piccolo guardando il finestrino con un leggero stato di tristezza sul suo volto. Stava lasciando la sua amata città, la sua famiglia, i suoi amici e la scuola per partire con Jungkook, non sapeva se prima o poi avrebbe fatto ritorno in Corea. Dipendeva tutto dal padre del corvino.
Gli aveva fatto tanto male dover dire ai propri genitori che voleva andare via di casa per farsi una sua vita, il padre fu subito d'accordo ma la madre e il suo piccolo fratellino non tanto, quest'ultimo la sera prima della partenza del suo Hyung si mise nel suo letto, e dormirono abbracciati.
Mentre a Jungkook non dispiaceva partire e andare via per un po' di tempo. Solo la madre gli sarebbe mancata, assieme a Taehyung. Il padre? Nemmeno lo pensava.
«Su dammi la mano» disse il corvino vedendo come il più piccolo stringeva tra le sue mani i manici del sedile. Certo questo il biondino non se lo fece ripetere e strinse con forza la mano del corvino.
«Non hai mai preso un'aereo?» gli chiese poco dopo e Jimin negò velocemente con il capo.
«Allora ti prometto che sarà il viaggio più bello della tua vita!» esclamò il corvino attirando l'attenzione di quasi mezzo aereo cosa che lo fece arrossire mentre il biondino si perse a guardarlo per poi ridere con la fronte poggiata sulla sua spalla. Il corvino mise una mano sulla nuca del suo amico che avvampò immediatamente.
«U-uh..che fai?»
«Ti coccolo Jiminie»
«S-si ma...non l'hai mai fatto»
«E che...non mi sento in difetto con te, non so come dirtelo...non mi imbarazzo se ti coccolo mentre se lo faccio con Yoongi -che conosco da più tempo di te- arrossisco come un moccioso e lui ride» gli confessò il corvino stringendo la mano del minore quando l'enorme aereo decollò.
Jimin non disse una sola parola, rimase in silenzio stringendo la grande mano del corvino tra le sua, con lo sguardo perso nel finestrino mentre ammirava la sua città che lentamente spariva dalla sua vista. Più pensava alla parole di Jungkook e più sentiva un grosso nodo allo stomaco...no quello non era un nodo, non lo sapeva nemmeno lui cosa fosse per esattezza, ma era quasi piacevole quella sensazione.
Tanto bella che gli tenne compagnia per tutto il breve viaggio in aereo.
«Dai scendiamo ora Jiminie» disse Jungkook alzandosi dal suo posto a sedere e prese i due zainetti che erano posti sopra le loro teste.
«Mh no Kook! Dammi la mano» disse il minore prendendolo subito per mano una volta che fu in piedi. Non riusciva a stare senza un minimo di contatto fisico con il ragazzo, era più forte di lui.
«Ma che carino!» disse il corvino facendo arrossire ancora una volta il biondino.
«Ma smettila di farmi arrossire ogni volta!» urlacchiò Jimin mente il corvino stava fermando un taxi che li avrebbe portanti nella loro abitazione.
Il viaggio in taxi fu molto breve e silenzioso. Jungkook aveva impiegato mezz'ora per spiegare all'autista dove doveva portarli. Il suo forte era l'inglese non di certo il giapponese, Jimin era stato in silenzio ad ascoltarlo mentre provava a non ridere, alla fine dovette intervenire lui e spiegò tutto all'autista che li portò a casa molto velocemente.
«So che la casa non è grandissima, ma ho pensato che era meglio piccina per due persone» disse Jungkook, era stato lui a prendere la casa non appena seppe delle intenzioni del padre.
«A dirla tutta mi sarei sentito strano in una villa» ammise il biondino prendendo la sua valigia e si incamminò verso la loro casa. Una classica casetta giapponese, in legno e molto delicata.
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