II

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Erano appena passate le 12 e Jungkook, assieme a tutta la scuola, era appena uscito da quell'edificio che lui chiamava inferno.

Vide Taehyung già didanzi alla sua BMW nuova e andò velocemente da lui.

«Portami in palestra» disse entrando nella macchina e allacciandosi la cintura.

«Tuo padre ha detto niente allenamento né oggi e né domani»

«Me ne frego di quel che dice mio padre»

«Jungkook...non posso disobbedire a zio e poi mamma sai come si arrabbierebbe con me? Va a finire che non mi fanno nemmeno vedere con Yoongi per una settimana....»

«Poverino Taetae...aish ma falla finita la vita non è fatta solo del tuo ragazzo»

«Tu proprio non lo capisci?! Già mio padre non mi accetta perché sono bisessuale, mamma quando vede Yoongi esce sempre di casa perché non gli piace come persona...nonno mi dice dietro le peggio cose e chiama sempre il prete per farmi benedire...pensando che guarisca da questa cosa!» disse Taehyung con tono serio e stringendo il volante tra le mani, tanto da far diventare le nocche bianche.

«Taehyung...calmati è inutile che ti innervosisci così» gli disse Jungkook accarezzandogli la gamba con un tocco talmente delicato che anche il ragazzo più teso del mondo, che in quel momento era Taehyung, si rilasserebbe.

«Non mi portare in palestra tranquillo...» disse Jungkook poco dopo abbassando di poco il finestrino per farsi sconpigliare i capelli da quella leggera brezza che arrivava.

«Invece ti porto...mi sono rotto di dover obbedire a tutti, ho ventidue anni e voglio andare a vivere da solo con Yoongi sono sei anni che sto con lui e due che lui mi dice di andare a vivere assieme, voglio farlo felice» sorrise la chioma castana pensando a quanto fosse bello il suo ragazzo che sorrideva.

«Sono sicuro che sarà più che felice» sorrise il corvino e una volta arrivato davanti la palestra scese velocemente dal veicolo e si recò all'interno del suo tempio.

[…]

«Dov'è quel bastardo di tuo cugino?» gridò furioso il signore Jeon contro il povero Taehyung che doveva subirsi le sue grida ora.

«L'ho portato in palestra»

«Avevo detto niente palestra né oggi e né domani, non mi sembra di parlare una lingua a voi sconosciuta!»

«Mh...no ti capisco quando parli, solo che lui è libero di fare ciò che vuole e anche io» alzò le spalle il castano, ma queste parole non furono gradite molto dallo zio.

«Tranquillo Taehyung...parlerò con tua madre e per questa settima scordati di Yoongi»

Quando dovevano ferirlo sapevano benissimo dove e come farlo. Taehyung era legato a Yoongi più di ogni altra cosa, si conoscevano da una vita praticamente e non si erano mai lasciati andare.

«P-perchè devi mettere sempre lui in mezzo?!» gridò furioso il castano stringendo i pugni.

«Calmati piccoletto sai che sono tuo zio e sono anche più grande di te, quindi per prima cosa porta rispetto...seconda cosa metto sempre in mezzo il tuo caro fidanzatino perché so che ti ferisco nel prondo...e te lo dico ora e poi basta...due maschi non posso stare assieme e una cosa schifosa e contro natura...vai da tuo nonno e fatti benidire come sempre» lo liquidò così.

Taehyung invece si sentiva sempre più debole, aveva la vista appanata dalle lacrime che minacciavano di uscire dai suoi occhi, ma restò forte, anche quella volta.

Taehyung invece si sentiva sempre più debole, aveva la vista appanata dalle lacrime che minacciavano di uscire dai suoi occhi, ma restò forte, anche quella volta

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Come ho già scritto nella "[intro]" ci saranno molti accenni della Taegi. Spero che questo non disturbi i lettori.

𝙂𝙞𝙧𝙡 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora