XXIII

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Erano passati diversi giorni da quella sera.
Era sabato pomeriggio e come sempre Jungkook era sul letto con il libro di matematica davanti a sé ma nel mentre stava sul telefono per vedere che pizza ordinare.

In quel lasso di tempo non aveva visto Jimin a scuola, gli aveva scritto numerose volte senza mai ricevere una risposta, anzi, quei messaggi non erano mai stati letti dal biondino. Si stava decisamente preoccupando.

Chiuse il libro di matematica sbuffando profondamente e mise il viso sul cuscino lasciando che il respiro caldo gli ritornasse sul viso.
Rimase in quella posizione per pochi secondi e si tirò subito su con la schiena.
Ordinò due pizze semplici e mise l'indirizzo di Jimin.

Aprì velocemente l'armadio e si mise una tuta grigia con sopra una grande felpa dello stesso colore. Allacciò le scarpe e si mise la giaccia prima di lasciare la sua casa.

Era inverno e l'aria si faceva sempre più rigida. Sulle macchine si poteva notare quel leggero strato di brina che rendeva l'atmosfera ancora più cupa, insieme alla nebbia.

Jungkook si portò le mani in tasca nel tentativo di renderle più calde. Fallendo miseramente, l'aria fredda sembrava passare anche attraverso la sua giacca. Sospirò dal freddo e una nuvoletta di fumo uscì dalle sue labbra. 

Ricordava il primo giorno che aveva conosciuto il biondino...non faceva altro che buttare aria calda fuori, solo per il divertimento di vedere quel fumo uscire. Jungkook lo aveva chiamato piccolo bambino nella sua mente.

Mentre camminava passò davanti ad un piccolo supermercato, uno di quelli aperti ventiquattro ore, solo in quel momento gli venne in mente la cosa che più amava Jimin. I Mochi.
Così fece ingresso in quel negozietto e prese due pacchi di quei piccoli dolcetti. Voleva solo far felice il minore e sapeva -o meglio dire...sperava- ci sarebbe riuscito.

Dopo una ventina di minuti giunse davanti la casa del suo, oramai, amico. 
Mise la mano sul campanello della casa, ma la porta era già aperta.
Jungkook alzò le sopracciglia in stato di confusione e allungò la mano verso la maniglia dorata della porta. La aprì lentamente creando un tremendo rumore delle viti.
Si maledì mentalmente in quel momento, ma riuscì a fare il suo ingresso in quella stanza.

Si guardò attorno.
Era tutto come quella volta che era stato in quella casa.
Posò la busta con i dolcumi sul divano del salotto e solo in quel momento notò degli anfibi maschili neri. Di Jimin non potevano essere, quella piccola creatura a mala pena portava un trentacinque di piede.
Di Yongseok non potevano essere, era troppo piccolo.
Allora di chi erano?

Ma la sua domanda trovò subito dopo una risposta.

Un ragazzo alto fece ingresso nel salotto. Posò lo sguardo sulla figura del corvino e iniziò a squadrarlo dalla testa ai piedi.
E Jungkook fece lo stesso.

Il ragazzo davanti a sé era più alto di lui -forse di qualche centimetro in più- aveva le spalle possenti e anche i pettorali che erano bel visibile grazie alla maglietta nera attillata che portava. La mascella era bel formata e gli zigomi scavati, gli occhi marroni scuri e il naso ben definito, le labbra erano carnose ma non paragonabili a quelle del biondino.

Lo sguardo del corvino si concentrò sulla mano di quel ragazzo sconosciuto. Aveva un tatuaggio che ritraeva una corona con due ali.

«Piccoletto tu chi saresti?» la voce calda e mascolina del ragazzo fece il suo ingresso nella testa del corvino.

«Un amico di Jimin...piuttosto tu chi sei?»

«Il suo ex tipo»

Piccolo colpo di scena! Non mi ammazzate!╮(╯_╰)╭

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Piccolo colpo di scena! Non mi ammazzate!╮(╯_╰)╭

𝙂𝙞𝙧𝙡 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora