VI

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Quelle parole risuonarono nella testa del padre per più di una volta, non poteva credere che suo figlio, Jeon Jungkook, fosse uno di quei tanti malati che dicevano di essere normali.

«T-tu...sei gay?!» lo guardò scioccato e lanciò il bicchiere dalla forte rabbia sul pavimento facendolo rompere in mille pezzi come, in quel momento, fece anche il cuore di sua moglie.

«Si papà, hai capito benissimo sono gay...e anche f-fidanzato» deglutì Jungkook pensando a quello che aveva appena detto. Una grandissima cazzata. Non era né gay e tanto meno fidanzato con un maschio.

Non aveva mai "confermato" di essere etero dato che pensare di andare a letto con una persona del suo stesso sesso non gli aveva mai fatto ribrezzo, ma ora dire di essere fidanzato con un ragazzo, forse gli dava fastidio.

«Jungkookie...» la madre che non aveva detto nemmeno una parola dall'inzio della cena si alzò prendendo la mano di suo figlio tra le sue.

«Noi andiamo a parlare fuori...scusateci» si inchinò la donna prima di uscire dal ristorante e portare suo figlio con sé. Lui era in grando di capire lei e viceversa.

«Mamma...io senti non volevo farvi fare brutta figura ma pap--»

«Jungkookie...non ci hai fatto fare nessuna brutta figura, hai solamente detto il tuo parere sul matrimonio...te lo dico con tutta la sincerità che ho in corpo, non sapevo nemmeno io niente del matrimonio che tuo padre e il signor Choi stanno organizzando da un mese e qualche giorno, oggi me l'ha detto tuo padre. Ci sono rimasta malissimo, so bene che il tuo sogno è andare a vivere fuori dalla Corea, che vuoi avere un tuo lavoro di cui andarne fiero. E per questo tuo ragazzo...bhe quand'è che me lo fai conoscere?»

«I-io...mamma» sussurrò il minore incredulo che la madre lo avesse veramente capito. Ovviamente non aveva capito che lui non era fidanzato con un ragazzo ma poteva contare su di lei per non sposarsi.

«Bhe...mamma, quando vuoi vederlo?» chiese il minore giocando con le mani della donna che lo aveva messo al mondo.

«Quando te la senti tu, scometto che sia proprio un bel ragazzo, bravo, gentile ed educato...forse anche un po ribelle come te, o sbaglio?» sorrise accarezzandogli i capelli.

«Mh...lo vedrai tu con i tuoi stessi occhi» accennò un sorriso leggermente sforzato, gli veniva difficile mentire a sua madre, non lo aveva mai fatto e ora era tutto più complicato.

«Dovremmo tornare dentro...te la senti?»

«Si mamma, ma tienimi la mano» sussurrò quel ragazzo che poteva sembrare grande e grosso ma con sua madre davanti restava sempre quel piccolo bambino di sei anni a cui piaceva giocare a nascondino.

Così, tenendosi per la mano, tornarono dentro il ristorante. Suo padre aveva il viso rosso per la rabbia, il signor Choi abbracciava sua figlia Iria che forse piangeva, ma di cosa? Si conoscevano a mala pena.

«Mi scuso per essere andata via così...ma se mio figlio non vuole sposarsi non lo farà e non lo costringerò a farlo» parlò la madre di Jungkook facendo gelare sul posto suo marito.

«Come osi?! Vuoi mandare tutto all'aria?!»

«Esatto! Voglio prima la felicità di mio figlio e la sua salute»

«Due figli di putt-»

«Papà finiscila, ti metti solo in imbarazzo»

«Papà finiscila, ti metti solo in imbarazzo»

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