XXXV

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«Jungkook» il biondino spalancò la bocca vendendo il suo coinquilino lì davanti a lui, con una camicia azzurrina e una giacca -di un azzurro più scuro- messa sopra le sue spalle. I pantaloni erano delle stesso colore e le scarpe bianche.

«Sei...molto bello» sussurrò Jimin mentre le sue guance presero colore in un battito di ciglia.

«Ah meno male, pensavo non ti fossi piaciuto» sorrise Jungkook porgendo il mazzo di rose al minore.

«C-che...oh si te le mantengo, con chi esci?» gli chiese il biondino mantenendo il mazzo con delicatezza.

«Con te, Jimin» sorrise dolcemente il maggiore vedendo le labbra del minore formare un "O", era sorpreso e non poco.

«C-con me?! Ma Jungkook che vai dicendo su!» sbuffò sentendo le guance calde segno che fossero ancora più rosse di prima.

«Jimin sono stato tre ora per scegliere un ristorante decente per portarti a cena, mezz'ora per prendere il vestito e poi mi hai fatto aspettare qui al freddo, anche se non vuoi tu a cena con me ci vieni» e il biondino non crebbe inizialmente a quelle parole, era scioccato, confuso e attratto dalla figura del maggiore...sicuramente era il vestito a farli quell'effetto.

«Allora andiamo?» chiese il corvino porgendo la mano al ragazzo.

«Si vengo...ma non sono vestito bene» Jimin lo guardò con le pupille dilatate, gli occhi lucidi e le labbra socchiuse.

Jungkook dovette mordersi il labbro per trattenersi e non rovinare tutto in quel momento.

«Ti ho portato dei vestiti, sono in macchina, puoi cambiarti lì oppure nel bano del ristorante, come vuoi tu»

«M-mh...mi cambio in macchina, tu non entrare però!»

«Come se non ti avessi mai visto le gambe o il petto nudo, vabbè»

[...]

«Bene siamo arrivati» disse il corvino parcheggiando la macchina sotto un albero di ciliegio appena sbocciato.
Jimin si era già cambiato con gli abiti che aveva scelto il maggiore per lui.
Una camicia bianca, classica, dei pantaloni blu scuro abbinate alla giacca che portava sulle spalla e delle scarpe bianche.

«Chiudi gli occhi ora Jimin» sorrise il corvino prima di scendere dall'auto e aprire la portiera al biondino che aveva già chiuso gli occhi.

Jungkook gli diede la mano in modo che potesse scendere senza cadere e di conseguenza farsi male.

«Tienili chiusi eh!» ridacchiò il maggiore pendendo a sposa il biondino che dalla sorpresa lasciò un piccolo urletto.
Poco dopo il corvino rimise il ragazzo con i piedi a terra.

«Ora puoi aprirli» sussurrò dolcemente il corvino mettendo una mano attorno le spalle del ragazzo.

Jimin aprì lentamente gli occhi ritrovando davanti a sé qualcosa che mai si sarebbe potuto permettere con i suoi pochi soldi.

Una grande struttura in legno che formava un capannone aperto, al posto del tetto c'era una rete di luci che illuminava il singolo tavolo posto al centro, con una tovaglia bianca e due lanterne gialle messe su di esso.
Ai lati c'erano tanti alberi di ciliegio con i tronchi ricoperti di lucine.

«J-jungkook...è tutto così bello»

«È tutto così bello come te» sussurrò il corvino all'orecchio del minore che rabbrividì da quelle parole e quei piccoli sospiri che erano giunti sul suo collo.

𝙂𝙞𝙧𝙡 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora