12 - Torna da me

2.5K 143 32
                                    

Can

Sta iniziando a percepirmi, ne sono sicuro, qualcosa sta cambiando.

Sanem sta cominciando ad avvertire la mia presenza, lo sento.

Ho iniziato a lavorare e dal tetto e dalle  finestre della costruzione  riesco a tenere d'occhio il cortile che divide il cantiere dal padiglione che ospita Sanem. Ho visto venire in visita Emre e Layla e poi  Mevkibe con  Nihat,  è stata una stretta al cuore vedere le loro espressioni afflitte, mi sento terribilmente in colpa per il dolore che ho provocato a Sanem e di riflesso anche a loro ma, giuro, sto cercando di porre rimedio ai miei errori in ogni modo.

Mi sono trasferito nella foresteria ed ho scoperto che durante quella che è la mia pausa pranzo i pazienti, visto il clima clemente di questo inizio autunno,  vengono accompagnati in giardino per qualche ora.
Ho iniziato a spiarla di nascosto da lontano, mi si è stretto il cuore a vederla seduta lì, immobile, lo sguardo vuoto, incapace di relazionarsi con chi la circonda, assente. Pian piano sono  venuto allo scoperto  cercando  di entrare nel suo campo visivo.
All'inizio sembrava non avvertire la mia presenza poi qualcosa è cambiato, l'ho vista inclinare più volte la testa da un lato con fare interrogativo, come se si stesse chiedendo se quello che vedeva fosse vero, sono sicuro che sta cominciando a percepirmi.

Un sabato pomeriggio in cui ero di riposo dal lavoro, l'ho osservata a lungo nel giardino, mi è sembrata più reattiva, mi ha guardato direttamente negli occhi per un tempo interminabile, ho alzato la mano come a salutarla e di nuovo ha inclinato la testa e corrugato la fronte  con fare interrogativo.
Quando l' infermiere è venuta per riaccompagnarla dentro mi ha lanciato un lungo sguardo intento quasi volesse dire qualcosa.
Senza farmene accorgere le  ho seguite, si era ormai fatto l'orario di visita  quindi sono  riuscito a confondermi tra i parenti in transito nel corridoio del reparto ed ho potuto così vedere in quale stanza veniva accompagnata.
Sono tornato all'esterno ed ho cercato di orientarmi girando intorno al fabbricato per capire quale fosse la finestra della sua stanza, ho sbirciato tra le cortine e l'ho vista sdraiata sul fianco  con il viso rivolto verso di me,  gli occhi chiusi.
Mi si è stretto il cuore alla vista di quella donna vitale ed entusiasta della vita, che tanto amavo, ridotta all'ombra di sè stessa, spenta e assente in un letto di ospedale.  A vederla così mi sono salite le  lacrime agli occhi, ma quella scena straziante ha rafforzato ancor di più la mia determinazione a  porre rimedio al disastro che avevo inconsapevolmente causato con il mio orgoglio e la mia testardaggine

Ho aspettato la sera e sono tornato alla portafinestra della sua stanza, istintivamente ho provato a spingere l'anta  per  scoprire che, per mia fortuna, era difettosa e non si chiudeva correttamente. Con uno sguardo veloce alle spalle, per essere sicuro di non essere visto, sono entrato nella stanza buia.  Sanem era nel letto  addormentata, mi sono avvicinato ed il mio cuore si è stretto per l'emozione e la tenerezza alla vista di quella donna indifesa  che amavo così profondamente.

Le mie mani, come mosse da volontà propria, hanno preso ad accarezzarle  la guancia ed i capelli, l'ho sentita sospirare... com'era bella!

- Sanem, torna da me, ti prego -

- Sanem, Seni çok seviyorum, ti amo tanto -

- Aşkım, amore mio, torna da me lütfen, per favore-

Da allora sono tornato tutte le notti da lei, le parlo a lungo, le racconto cosa immagino per il nostro futuro insieme, la prego di tornare da me,  la sento sospirare alle mie carezze...

- Torna da me Sanem, lütfen aşkım, per favore amore mio -

Il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora