62 -Non può essere vero

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Sanem

E'  arrivato finalmente il grande giorno, sono al settimo cielo all'idea  di avere finalmente tutti i nostri cari  raccolti intorno ad un tavolo e vicini a noi. Can ha preso in prestito da Mihriban alcuni tavoli che abbiamo apparecchiato sotto gli alberi alle spalle del cottage e  vi ha portato dei  fili di luci che illumineranno l'intera  tavolata a giorno.

Abbiamo invitato anche Mihriban,  lei e mia madre si erano sentite ed hanno  concordato il menù, praticamente  prepareranno tutto loro e  a me e Can hanno lasciato  solo il compito di allestire  la tavola e provvedere a grigliare la carne.

Sono eccitatissima al pensiero di avere i miei, Aziz, Emre e Layla  e Mihriban a cena da noi, anche Mihriban è entrata di diritto a far  parte della famiglia dopo tutto quello che ha  fatto per aiutarci a tornare insieme.

Notando le manovre di avvicinamento di Aziz  l'avevo presa in giro, un pomeriggio in cui mi aveva invitato  a prendere un tè, riguardo le  attenzioni di un certo ospite nei suoi confronti. L'ho vista diventare seria e distogliere lo sguardo, mi sono preoccupata e prendendole la mano le ho chiesto scusa se in qualche modo l'avevo messa in imbarazzo. E'  bastato questo per renderla un fiume in piena, ha iniziato a raccontare la sua storia, una storia molto simile alla mia in quanto ad amore profondo ma contrastato, mi ha raccontato della sua permanenza in clinica come era stato per me,  solo che il suo epilogo non era stata altrettanto felice.

L'ho sentita più vicina che mai, mi sono alzata e l'ho abbracciata per consolare la ragazza che era stata, quella che ancora dopo tanti anni si affacciava attraverso lo sguardo triste che avevo davanti ai miei occhi in quel momento, solo chi aveva vissuto  allo stesso modo la caduta in quel baratro oscuro di disperazione  poteva capirla.

Mai però mi sarei aspettata la rivelazione che mi ha fatto un istante dopo, mai avrei potuto pensare che l'uomo che aveva amato era Aziz e la donna che li aveva divisi era nientemeno che Huma. Quanto male era stata capace di seminare dietro di sè quella donna nel corso della sua vita? Siamo rimaste abbracciate per un tempo indefinito, abbiamo cercato con quel calore di lenire e lasciare andare la sofferenza che quella donna ci aveva causato.

Stasera Mihriban sarà con noi, chissà che pian piano Aziz non riesca a riconquistarla? Da quello che ho potuto osservare è ben deciso a riprendersi il suo amore perduto, spero con tutto il cuore che ci riesca, meritano entrambi tanta  felicità dopo tutto il dolore che hanno patito a causa di Huma.

Ecco arrivare in un vociare allegro i nostri ospiti, mia madre e Mihriban hanno provveduto a distribuire a Can, Emre, Nihat e Aziz tutti i vassoi che hanno preparato per la nostra cena, li vedo arrivare con il prezioso carico neanche fossero i Re Magi. E' troppo divertente realizzare come queste due piccole donne siano in grado di intimorire tutto il genere maschile con un solo sguardo severo.

Baci, abbracci, risa, prese in giro, c'è tanto cibo in tavola e tanto affetto nell'aria in questa serata insieme.
Siamo felici, tutti,  nessuno escluso, anche Mihriban sembra avere un sorriso più rilassato in presenza di Aziz il quale non cerca neanche di tentare di nascondere il suo sguardo adorante per quella donna incantevole  e testarda.

Mi sento finalmente completa, sento di avere tutto ciò che desidero dalla vita e sono infinitamente riconoscente per essere stata benedetta da tanta fortuna.

Viviamo una serata meravigliosa, anche Can è felice di avere con sè il padre e il fratello, hanno sempre faticato ad essere una famiglia ed ora possono  scoprire anche questa nuova dimensione di calore e convivialità che mai avevano  vissuto in passato.

Ci salutiamo con l'intesa di organizzare presto un'altra serata,  non mancherà l'occasione visto l'approssimarsi  della bella stagione. Mia madre insiste per aiutarmi a sistemare prima di andare via, ma Mihriban la spinge delicatamente rassicurandola che mi aiuterà lei, non deve preoccuparsi.

Can e Aziz  li  accompagnano alla macchina per fare loro luce con le torce sul viale, io e Mihriban ci diamo da fare a sparecchiare,  siamo allegre entrambe e stiamo ridendo ad alcune battute di Mevkibe sulla proverbiale fame di mio padre quando ci voltiamo di scatto vedendo spuntare delle ombre dagli alberi alle nostre spalle.

Siamo incredule entrambe, non riusciamo a credere ai nostri occhi. Non riesco a capire da dove siano venuti fuori e soprattutto perchè.

- Yigit? Huma? Cosa fate qui? Cosa volete? -

A parlare per prima è Huma.

- Guarda, guarda, guarda Mihriban, mi chiedo cosa ci faccia tu qui,  pensavo che non ti avrei mai più rivista dopo aver saputo  che ti eri ormai trasferita all'estero. Come un fantasma dal passato guarda caso riappari proprio vicino ad Aziz, che coincidenza!-

- Huma non devo rendere conto a te di dove sono o cosa faccio, non hai nessun diritto di essere qui nè nessun diritto su Aziz,  quindi ti prego di lasciare la mia tenuta insieme a quel  tizio che ti sei portata dietro -

- Calma Mihriban, non siamo qui per te, non sapevo neanche che avessi ricominciato a ronzare intorno ad Aziz, siamo venuti a parlare proprio con lui ed abbiamo assistito alla vostra bella serata in famiglia, che belli che eravate! - 

Le risponde la voce di Aziz che a stento riesce a celare l'ira .

- Non ti azzardare a parlare di famiglia, tu non sai cosa sia e fino a questa sera neanche noi sapevamo cosa fosse, lo sai? Ci hai privato di tutto, ci hai privato dell'affetto, dell'amore e della condivisione che dovrebbe esserci in ogni famiglia normale.
Tu in questo quadro non avresti proprio dovuto comparire, io oggi dovrei essere qui con i figli avuti da Mihriban,  dopo una vita felice trascorsa insieme a lei. Se non fosse stato per le tue macchinazioni e la tua cattiveria questo sarebbe stato il nostro futuro insieme, sarebbe stato un futuro pieno di felicità.  -

Sento Mihriban irrigidirsi vicino a me e portarsi una mano alla bocca come per frenare un'esclamazione di stupore. Aziz continua:

- Cosa volete? Come ci avete trovato? Andate via! -

Huma è verde di rabbia, è stata umiliata dalle parole di Aziz davanti alla sua acerrima nemica, ma la vedo cercare di riprendere la compostezza.

- Non solo tu puoi assoldare un investigatore privato cosa credi? Siamo venuti per cercare di trovare un accordo, Aziz devi desistere dall'idea di denunciarci. Ti venderò le mie azioni al prezzo che hai offerto ma tu in cambio ti disinteresserai dei miei affari, tamam?

- Non ci penso assolutamente, non sarò vostro complice in questa truffa essendone al corrente e tacendo. Non vi permetterò di continuare per quella strada statene certi.

Mi sento montare una rabbia enorme, come osano violare ancora una volta la pace della nostra famiglia?

- Cosa volete? Andate via, nessuno qui vuole avere a che fare con nessuno di voi due. Siete degli esseri spregevoli - Guardo Yigit negli occhi

- Che uomo sei? Sei solo una marionetta nelle mani di questa donna perfida, lei comanda e tu ubbidisci, che cosa hai guadagnato dalla nostra separazione, a cosa miravi dividendoci?-

- Miravo a te Sanem, non l'hai mai capito, non  hai mai neanche  provato a guardarmi come uomo, ti servivo solo per pubblicare il tuo libro, per realizzare il tuo sogno.  Avevi idealizzato il tuo albatros, quell'uomo era perfetto per te, era eccezionale, era unico ed io  volevo vedere cosa ne avresti pensato dopo che ti avesse abbandonato. Questo volevo, volevo farvi soffrire come soffrivo io a vedervi così felici insieme, non mi hai dato mai una possibilità -

- Cosa stai dicendo Yigit? Ha avuto ragione Can sin dall'inizio, avevi delle mire su di me, quello era il tuo unico scopo. Non avevi nessuna intenzione di pubblicare il mio libro, volevi solo distruggere Can e il nostro amore, ma come vedi non ci sei riuscito.
Siamo di nuovo insieme, felici come non mai e tu puoi solo vergognarti per quello che hai fatto, per il vile comportamento che hai avuto. Ti disprezzo con tutta me stessa Yigit.
Mi auguro di non avere  più niente a che fare con te in futuro -

Vedo il suoi viso diventare terreo, la mascella contratta, gli occhi spalancati e vitrei.
In un istante ha estratto una pistola e la sta puntando verso di me con uno sguardo carico di un odio senza fine.

Alzo le mani in un gesto di difesa, non riesco a credere a quello che sta succedendo, non può essere vero.


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