27 - Il sogno più bello

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Sanem

Che bello... questo pensiero affiora, galleggia nella mia mente.
Che bella sensazione, mi sento al caldo, mi sento bene, mi sento protetta, al sicuro dall'angoscia che ha regnato costantemente nella mia mente ogni istante degli ultimi mesi.
E' la sensazione che provo sempre nei miei sogni con lui, ma questa volta sembra molto più vivida, sospiro di beatitudine e mi muovo nel dormiveglia, cominciano ad affiorare  altre sensazioni singolari.
Avverto un peso sul fianco, la percezione di essere vicino ad una fonte di calore ed un profumo, non uno qualsiasi ma il SUO profumo, che non è un eau de toilette,  è proprio l'odore mascolino della sua pelle che mi ha fatto sempre impazzire.

La mia mente offuscata percepisce una serie di stimoli esterni inusuali, apro piano gli occhi ed il respiro si ferma all'istante. Il suo bellissimo viso, mai lo avevo visto con tanta chiarezza nei sogni precedenti, mai in nessuno di essi era così vivida la sua bellezza, la mia mano non resiste e si muove a spostare una ciocca che è sfuggita alla coda con la quale solitamente tiene legati i suoi meravigliosi capelli. Ho sempre adorato farvi  scorrere le dita in mezzo quando sono liberi da costrizioni e selvaggi ed a lui piaceva quella carezza leggera,  si vedeva che lo rilassava.

Sorrido mentre porto la mano alla guancia per accarezzare la sua barba, un movimento impercettibile, un sospiro leggero ed i suoi occhi sono nei miei, mi sorride.

Trascorrono così istanti interminabili di occhi incatenati e cuori palpitanti, di carezze sfiorate e labbra frementi di desiderio, guardo le sue labbra, quanto mi mancano i suoi baci, il suo sapore peculiare e la leggera carezza della barba sulla mia pelle.

- Günaydın tatlı, buongiorno  tesoro- Mi sussurra con voce resa roca dal sonno.
- Günaydın aşkım, buongiorno amore mio -

Ci sorridiamo in quel momento di irrealtà e gioia totale continuando a guardarci negli occhi, rimarrei così per sempre, vorrei che non finisse mai...

-Sono qui Sanem, sono qui per te, sono tornato e non andrò più via lo giuro -

- Lo so, lo hai detto in ogni sogno in cui ti ho incontrato -

Alza la testa dal cuscino per sedersi, mi prende per le spalle per far sedere anche me.

- Sanem, guardami - Prende le mie mani e se le porta al viso poi le sposta sul petto
- Sanem, toccami, mi senti? Io sono qui, non sono un sogno -

Inclino la testa di lato intenta, questa volta è tutto diverso dal solito, lo vedo nella piena luce del sole, il suo calore, il contatto delle mie mani con il suo corpo massiccio, il suo odore inconfondibile, li ho già sentiti prima nei miei sogni ma per la prima volta sembrano così reali.

- Yok, no,  sei un sogno, il mio sogno più bello -

Mi poggia una mano sulla guancia, mi prende per le mani e mi tira su  in ginocchio come lo è lui davanti a me nel letto, parla dolcemente.

- Sanem guardami, toccami,  fai ciò che vuoi.
Io sono reale, sono qui con te Sanem, non sono un sogno.
Sono tornato da te -

Inclino di nuovo la testa di lato perplessa,  è tutto così bello e intenso da vivere, rimaniamo così a lungo, il tempo  è una dimensione che ha perso importanza...

- Proviamo così allora - mi dice e poi... poi mi prende tra le braccia e mi bacia.
Non è uno dei baci sfiorati sulle guance o sulle labbra dei sogni precedenti, è un bacio vero, caldo ed esigente, di quelli che mi hanno fatto sempre tremare le ginocchia e desiderare tanto di più. Le mie mani si muovono da sole per portarsi sul suo collo, tra i suoi capelli, lui mi stringe forte tra le braccia.

E' meraviglioso, è intenso è... vero...

Mi allontano all'improvviso dalla sua stretta e scendo dal letto, mi porto le mani alle labbra e lo guardo con gli occhi spalancati, incredula, lui mi segue e si ferma davanti a me.

Mi prende per i gomiti - Sanem, non  sono  un sogno, sono qui, sono qui per te, sono qui per restare per sempre con te se tu mi vuoi -

Mi allontano da lui e lo guardo, una miriadi di emozioni mi travolgono: incredulità,  felicità per il suoi ritorno, angoscia e vergogna per quello che gli ho fatto.
Mi si rovescia addosso tutto il peso di ciò che rappresenta la scoperta che ho fatto il giorno prima, le menzogne di Yigit sostenuta da una Huma evidentemente determinata  a tenermi lontana da suo figlio.
Come posso dirgli che sua madre ha preferito farlo vivere con il rimorso di credere di aver reso invalido un uomo, piuttosto  che permettergli di stare con una come me?

Scuoto la testa, come posso dirgli una cosa del genere?




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