Can
La mia Sanem sta letteralmente rifiorendo, diventa ogni giorno più bella, rimango incantato a guardarla in quel bellissimo giardino. Sta tornando la mia Sanem, sorride a tutti e saluta gli anziani con la dolcezza di una volta, si vede che ha ricominciato ad apprezzare la compagnia degli altri, la bellezza della natura, benanche il calore del sole sulla pelle.
Vorrei raggiungerla su quella panchina nei suoi pomeriggi che, per fortuna non sono più solitari, a volte vengono Mevkibe o Layla, più spesso è con lei quella volontaria che ho notato sin dai primi tempi che le parlava instancabilmente cercando di attirare la sua attenzione.Ora le vedo parlare con calore, ridono e sorridono, sembrano aver trovato un'ottima sintonia e sono felice che abbia trovato in questo luogo un'amica sincera, si vede che quella donna le vuole bene, la guarda e la tratta come se fosse una cosa rara.
Sono d'accordo con lei, la mia Sanem è più unica che rara...e sta tornando a splendere. Sto rientrando al cantiere dopo l'ennesima pausa pranzo spesa ad osservarla di nascosto mentre scrive assorta sul suo quaderno quando, all'improvviso, mi si para davanti quello scricciolo di donna, proprio la volontaria a cui stavo pensando, come se l'avessi evocata con il pensiero. Ha un fare decisamente battagliero.
- Cosa pensi di fare? Eh? Ho capito cosa sta succedendo, Sanem pensa che tu sia una visione, un'illusione prodotta dalla sua mente. Vai da lei di notte quando è stordita dai medicinali vero? E' convinta di sognare invece sei tu in carne ed ossa. Ne yapıyorsun, cosa stai facendo? Cosa vuoi ancora da Sanem? Non hai visto come l'hai ridotta? -
Rimango per un attimo senza parole, il senso di colpa mi divora questo è certo, ma la mia determinazione nel voler fare ammenda, nel voler aiutare Sanem a tornare è forte, sono disposto a lottare contro tutto e tutti se necessario.
- Si è vero, è colpa mia se si trova qui e se è caduta in un baratro di disperazione, mai avrei voluto farle questo, lo giuro. Non avrei mai pensato che potesse reagire così male alla nostra separazione.
Non sapevo cosa fosse successo, sono stato fuori dalla Turchia tre mesi e da quando sono rientrato ed ho scoperto che è qui, sto facendo di tutto per aiutarla. Mi sono fatto assumere in quel cantiere pur di starle vicino, ho cercato in ogni modo di favorire il suo ritorno alla realtà. Sì, sono io che vado di notte nella sua stanza e le parlo, ho cercato con ogni mezzo di far tornare indietro la mia Sanem e sta funzionando.
All'inizio è stato proprio il vedermi in giardino che ha cominciato a scuotere la sua imperturbabilità, ma ora non mi mostro più di giorno, non voglio sconvolgerla in questo momento, parleremo quando sarà pronta.
Ora deve solo pensare a guarire e se, grazie ai farmaci che le somministrano la sera, crede di sognare di essere con me ogni notte e questo l'aiuta, ben venga, farò tutto ciò che è in mio potere per far tornare in vita la meravigliosa creatura di cui mi sono innamorato.Ben onu çok seviyorum, la amo tanto. Ho rischiato di perderla ed ho capito che senza di lei non posso vivere, già quando sono tornato a Istanbul lo avevo compreso e sono corso a dirglielo, mai avrei pensato di trovarla in quello stato.
Ora devo solo fare tutto ciò che posso per aiutarla a guarire, poi prego Allah che trovi la forza per perdonarmi per quello che le ho fatto -La sento rilasciare il respiro come se fino a quel momento lo avesse trattenuto, annuisce e si guarda intorno, annuisce di nuovo e mi guarda dritto negli occhi con la fierezza di una leonessa.
- Allora diciamo che io ti aiuterò a fare tornare indietro la vera Sanem, tamam, ok? Adoro quella ragazza e voglio aiutarla a tutti i costi -
Si avvicina e mi pianta l'indice di una mano in mezzo al petto con fare minaccioso, guardandomi dritto negli occhi porta il suo naso ad un centimetro dal mio mento, visto il suo metro e sessanta scarso di più non può, ma è abbastanza inquietante bisogna ammetterlo.
- Tamam, ok, ti aiuterò a tirarla fuori da qui e a farla guarire ma, bak, guarda ti avviso, prova a fare una sola mossa falsa che la farà soffrire di nuovo e ti giuro che verrò a cercarti anche in capo al mondo e strapperò ad uno ad uno ogni singolo capello della tua bella chioma. Tamam? -
La situazione sarebbe stata quasi comica se non fossi consapevole della serietà del momento e delle parole della piccola donna che mi stava minacciando senza ombra di paura.
- Tamam, affare fatto. Io sono Can, sen? Tu? -
- Io sono Mihriban, ricordati questo nome, potrei diventare il tuo peggior incubo, stai attento a come agisci -
Con queste parole e una decisa stretta di mano è stata sancita un'alleanza decisamente strampalata, ma che poteva funzionare.
Avevo bisogno di tutto l'aiuto possibile al momento e quella donna, lo avevo visto con i miei occhi, amava molto Sanem, poteva essere la mia fortuna insperata.
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Il ritorno
FanfictionE se Can non aspettasse un anno intero per tornare? Se tornasse prima, cosa troverebbe ad aspettarlo ad Instanbul dopo solo tre mesi di assenza?