14 - Yigit e Huma

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Can

Da quella notte in cui mi ha parlato e mi ha stretto forte tra le braccia le  condizioni di Sanem hanno cominciato a migliorare giorno per giorno.
L'ho vista guardarsi intorno in giardino e parlare con una signora che viene spesso a far compagnia agli ospiti, deve essere una volontaria. La ascolta, le parla, le sorride, sembra quasi essere tornata la Sanem  di una volta.
Devo stare attento, è meglio che non mi faccia vedere in giardino ora che sembra maggiormente consapevole di quello che la circonda. Mi limito a vivere intensamente i nostri incontri notturni, lei pensa ancora di sognare ma fortunatamente la mia presenza sembra darle comunque conforto, sta migliorando a vista d'occhio.

Capire che non sono una visione della sua immaginazione potrebbe causarle un trauma e, in questa delicata fase della sua guarigione, potrebbe essere devastante.
Mi devo limitare a guardarla dal tetto del cantiere o rimanendo ben nascosto dietro i cespugli del giardino durante il giorno.

Intanto ho preso una decisione, andrò da Yigit.

Come Sanem sta faticosamente cercando di trovare la via per tornare in vita, io devo porre rimedio agli errori che ho commesso, lo sto facendo con lei in tutti i modi possibili, ma è ora di prendermi le mie responsabilità riguardo quanto ho causato a quell'uomo.

Sanem mi aveva dato il suo indirizzo tempo prima quindi decido di prendere di petto la situazione e andare direttamente a casa sua.
E' un appartamento al piano terra di un fabbricato in un quartiere residenziale della parte nuova della città.
Busso alla porta, sento un certo trambusto all'interno poi la porta si apre piano e lo vedo in piedi davanti a me, che Allah sia lodato, anche se pesantemente appoggiato ad un bastone.
Non ha un'espressione felice di vedermi ma neanche completamente ostile, gli chiedo se è possibile parlare un attimo, lo vedo esitare ma alla fine accetta di farmi entrare.
Rimango di stucco quando arrivando in salotto trovo mia madre seduta sul divano.

-Can  oğul, figliolo, quando sei tornato? Perchè non mi ha chiamato? -

- Anne, mamma, cosa ci fai qui? -

La vedo agitarsi leggermente a disagio - Beh sono venuta a trovare quest'uomo che sta passando un momento critico a causa di mio figlio, che altro? -

- Certo mamma, la tua misericordia è rinomata, lo sanno tutti che sei una donna tanto caritatevole.

Comunque sia, proprio perchè quello che è successo a Yigit è colpa mia, come hai ben tenuto a sottolineare da madre amorevole quale sei,  sono qui per prendermi le mie responsabilità.
Sono felice che l'incidente non abbia avuto le conseguenze terribili che si erano paventate all'inizio, Yigit ti chiedo scusa per quello che è successo, non era mia intenzione reagire così bruscamente e mai avrei voluto arrecare danno alla tua salute, vorrei farmi carico delle spese che stai affronando per le terapie se me lo concedi -

Mi sembra di cogliere uno scambio di sguardi strano tra i due poi sento la rabbia montare alle parole di mia madre.

- Tutto questo a causa di quella ragazza di quartiere, non capisco cosa trovi in lei,  sembra come se abbia gettato  un incantesimo su di te Can -

- Mamma questo non è il momento ed il luogo per questi discorsi, ma ti avverto  solo di una cosa. Uzak dur, stai lontana da Sanem, stai lontana da lei, tamam, ok ? -

Di nuovo uno  strano sguardo tra i due poi è Yigit a parlare.

- Sono mesi che non ho notizie di Sanem, è come se fosse sparita nel nulla, deve essersene andata a causa tua, gli hai fatto solo del male, sei tu a doverle stare lontano.
Non voglio niente da te vattene e non tornare più, non ho bisogno della tua elemosina o della tua compassione -

Sospiro, non posso controbattere in nessun modo alle sue parole, non ha idea di quanto si avvicinino alla realtà della situazione in cui si trova Sanem.
Annuisco.

- La mia offerta è sempre valida se pensi di avere bisogno di un aiuto economico per le spese mediche, hoscakal , addio -

Con questo lancio un ultimo sguardo irato a Huma ed esco da quella casa con una strana sensazione, quei due insieme non mi convincono per niente.

Devo assolutamente tenerli lontani da Sanem.



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