31 - L'uomo dei miei sogni

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Sanem

Mi sveglio dopo qualche ora di sonno con una strana sensazione, da una lato sono pervasa da un  senso di beatitudine perchè, realizzo in un attimo, sono tra le braccia del mio albatros, ma dall'altro quello che, ora capisco,  mi ha svegliata  è che emana un calore esagerato.
Mi rendo conto che il suo respiro è affannoso, ha un velo di sudore che gli imperla la fronte, la tocco e sento  che scotta terribilmente.

Mi alzo decisamente preoccupata, gli accarezzo la guancia, lo chiamo  piano ma non sembra sentirmi.

- Can? Can? Aşkım, amore?-

Apre gli occhi al mio richiamo ma ha lo sguardo appannato - Sanem? - Non posso lasciarlo sul divano, devo portarlo a letto.
- Vieni Can, vieni con me, dai -
Mi guarda ma non reagisce, non si muove, gli prendo la mano  e mi rendo conto che sta iniziando a tremare, ha brividi di freddo, devo coprirlo e cercare di abbassare la febbre.
Con tutta la forza lo tiro per le braccia e riesco a farlo sedere.
- Dai Can alzati, vieni con me, dai  -

Sorride - Si, Aşkım, per te tutto -

Accidenti  riesce a essere tenero pure quando è moribondo, si alza a fatica e io mi metto il suo braccio sulle spalle per aiutarlo a camminare, sembra di abbracciare un termosifone.

E' una faticaccia riuscire a farlo arrivare fino al letto, appena lo vede si lascia cadere di schianto tanto che temo che la struttura non regga, è sudatissimo, devo togliergli di dosso almeno la maglia intrisa di sudore, ne afferro il bordo inferiore e comincio a farla risalire pian piano lungo lo stomaco e poi  il petto, deglutisco decisamente in difficoltà e distolgo lo guardo.
Ah Sanem Ah!
Fai la brava, concentrati su quello che bisogna fare, la parte più difficile è riuscire a  farla passare sotto le scapole che sembrano inchiodate al materasso, una vera impresa ma alla fine rimangono  braccia e testa ed è fatta.
Quant'è bello Allah Allah! Tamam, ok non distrarti Sanem, gli tolgo le scarpe e finalmente riesco a coprirlo, anzi aggiungo un'altra coperta presa dall'armadio perchè continua a tremare dal freddo.

Corro in bagno, riempio un catino d'acqua e prendo  un telo, lo bagno e  gli  tampono la fronte, il collo, i polsi.
E' incandescente accidenti, vado  in bagno e prendo una pastiglia per abbassare la febbre, torno e a fatica riesco a tirarlo su per fargliela inghiottire. Mi sembra un dejavù, vagamente ricordo che lui la notte prima abbia fatto lo stesso con me. La notte prima certo, si è buttato in mare per salvarmi, mi ha stretta per tenermi calda ma lui ha preso chiaramente tanto freddo a causa mia,  ecco perchè si è ammalato.

Continuo a passargli il telo bagnato sulla pelle, è un piacere insperato e quasi sadico, poterlo finalmente toccare, accarezzare, sembra quasi irreale. Comincia a scuotere la testa, dice qualcosa che non riesco ad afferrare, il respiro affannoso rende incomprensibile le sue parole, lo sento pronunciare il mio nome più volte e quando riesco a comprendere qualcosa rimango di stucco - Sanem...Sanem... perdonami... ti prego perdonami... -
Com'è possibile? Lui chiede a me di perdonarlo? E' andato via a causa mia ed è lui a chiedere a me di perdonarlo? Le sue parole mi lasciano perplessa ma in questo momento l'importante è aiutarlo a superare la febbre, riprendo a passargli lo straccio sul collo quando all'improvviso i suoi occhi si aprono di nuovo.

- Sanem, Aşkım, amore mio-  Detto questo mi prende per le spalle, mi tira verso di sè,  in un unico movimento mi inclina su di lui e mi ritrovo dall'altra parte del letto con lui completamente sdraiato sopra di me, ogni centimetro del suo corpo a contatto con il mio.
Rimango senza fiato per la sorpresa e ...

- Sanem, Aşkım, amore mio- Sussurra, e poi mi bacia come non mi ha mai baciato, un bacio profondo, esigente, passionale,  di quelli che non abbiamo  mai sperimentato.
Il suo corpo caldo e massiccio sopra il mio, i nostri respiri affannati, mi sembra di sognare davvero questa volta, neanche nei miei sogni più sfrenati ho pensato di provare sensazioni così intense, mi sento sciogliere dal desiderio di lui.
Non ci eravamo mai concessi di andare così oltre, avevo potuto solo immaginare come poteva essere ma... come posso resistergli? Abbandona le mie labbra per scendere verso il collo, oh Allah, non posso non accarezzargli la schiena massiccia.... oh, oh Can oh.

Poi così come si è acceso, si spegne, ricade di lato quasi incosciente. Mi spaventa il suo cambiamento repentino, mi alzo sul gomito per controllarlo, è sempre caldo ma non come prima. Evidentemente il farmaco sta cominciando a fare effetto. Uffa,  Sanem datti una calmata, non è il momento per pensare a certe cose, mi alzo per andarmi a dare una rinfrescata, ne ho decisamente bisogno.

Mi cambio per la notte, torno in camera e lo guardo a lungo, è bello anche quando è malato, mi chiedo se sia più appropriato dormire sul divano, ma poi penso  che sia meglio rimanergli vicino per controllarlo.

Pian piano mi porto dall'altro lato del letto e mi siedo continuando a guardarlo, rimango in adorazione per non so quanto tempo, poi mi sdraio, la testa sul cuscino continuo a guardarlo, non smetterei mai di farlo.

Gli tocco la fronte che sembra essere più fresca, il respiro ha ripreso un ritmo regolare e non trema più. Bene sta decisamente meglio, posso finalmente rilassarmi, appoggio la guancia sulle mani unite sul cuscino e continuo a guardarlo per ore, finchè gli occhi si chiudono da soli sul mio sogno,  sull'uomo dei miei sogni.



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