15 - Le visioni di Mihriban

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Mihriban

Questa ragazza è adorabile, mi ricorda tanto me stessa quando avevo più o meno la sua età ed anche a me mancò la terra sotto i piedi.
Non mi sembra vero come la sua situazione sia migliorata in pochissimo tempo, mi straziava il cuore vederla completamente apatica ed assente nei primi momenti in cui è arrivata qui. E' stata così a lungo, sembrava impossibile che riuscisse a risalire la china della terribile depressione che l'aveva risucchiata completamente fuori dalla realtà, poi qualcosa è scattato in  lei.
In brevissimo tempo l'ho vista rifiore, sta riprendendo peso e il suo viso scavato si fa di giorno in giorno più pieno e roseo, si guarda intorno con sguardo attento e finalmente sembra essere presente a sè stessa.

Si è scoperto essere una creatura deliziosa, profonda nei sentimenti e gentile con tutti, sta diventando un punto di riferimento anche per gli altri ospiti che l'amano tutti incondizionatamente.
Ho incontrato la mamma e la sorella, sono state veramente angosciate per lei nel momento più buio ma ora per fortuna possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo davanti al suo evidente miglioramento.

Mi ha chiesto di portarle un quaderno, non vuole chiederlo alla madre o la sorella, non vuole che sappiano che ha voglia di scrivere, sono decisamente soffocanti con lei, non le danno tregua, hanno paura che qualsiasi cosa possa rattristarla o sconvolgerla.
Credono che anche scrivere possa pregiudicare la sua guarigione portandola a pensare alle situazioni negative del passato che l'hanno portata lì, ma per lei la scrittura rappresenta invece una valvola di sfogo mi confida, con la scrittura riesce a mettere ordine nei pensieri, riesce ad esprimere le sensazioni più profonde che a volte la soffocano.
Da quando le ho portato il diario mi sembra migliorata ancora di più, è più assertiva e più allegra, mi ha raccontato la sua storia d'amore contrastata dalle famiglie e da tanti intorno a loro, mi dispiace tanto per questi ragazzi, penso che si amassero veramente. Lei stessa è consapevole che lui l'amava ma si colpevolizza per aver fatto tanti errori ed aver perso la sua fiducia, povera cara è uno strazio sentirla parlare così.

Le metto una mano sulla spalla e cerco di rassicurarla.
-Fortunatamente stai decisamente meglio, hai trovato la forza di reagire, vedrai che presto starai bene e potrai tornare a casa -

- Non ho nessuna voglia di tornare a casa, lì tutto mi parla di lui, è ovunque, anche nella mia stanza dove il gigantesco poster con gli albatros sta lì solo a ricordarmi che è volato via lontano da me.
Mia madre poi mi darà il tormento, al solo pensiero di tornare nel quartiere mi sento mancare il respiro.  Questo giardino ad esempio, mi fa sentire bene, ora che riesco a vedere  e percepire ciò che mi circonda, questo luogo mi calma, mi aiuta a respirare e poi... posso rivelarti un segreto? Io lo vedo ogni tanto qui, questo mi ha aiutato a tornare alla realtà, ho avuto delle bellissime visioni di lui, è così bello il mio Can  Mihriban. E' altissimo e muscoloso, decisamente imponente, ha i capelli lunghi che tiene sempre legati in un una coda stretta ed un viso che ora che è abbronzato è ancora più bello! Quando si apre nel suo meraviglioso sorriso si creano delle fossette proprio qui, muoio per quelle fossette!

Beh ogni tanto lo vedo qui, non lo dire ai medici ma lo vedo anche di notte, viene e mi parla, mi tiene la mano, mi accarezza i capelli. E' così vivida la sua immagine, la sua presenza è così reale, mi sembra di poterlo toccare, sento il suo profumo, la sua voce profonda mi fa venire i brividi. Penso che siano queste visioni che mi  hanno riportato indietro, nei miei sogni mi chiede di tornare da lui ed io lo amo troppo per non cedere alla sua richiesta, anche se irreale -

Mi si stringe il cuore a sentirla parlare così, povera ragazza, la sua disperazione deve aver toccato veramente il fondo più profondo, fortunatamente anche se illusorie, queste allucinazioni la stanno aiutando a tornare in superficie, alla realtà. La accompagno in stanza con l'accordo che tornerò l'indomani con un nuovo quaderno, mi dice che il primo l'ha già finito. Sono veramente felice che riesca a trovare nella scrittura una valvola di sfogo che la aiuti nel suo processo di  guarigione.

Il giorno dopo, mentre entro dal cancello principale diretta al giardino centrale, passando vicino al cantiere sento chiamare - Can!-
Mi giro verso la voce che ha chiamato incuriosita dalla coincidenza del nome e per un attimo temo di avere le allucinazioni anche io, un uomo si è fermato al richiamo del nome Can, è alto, muscoloso, ha i capelli lunghi legati e parlando con l'uomo che l'ha chiamato sorride, il suo viso abbronzato è di una bellezza spettacolare.

Ah Mihriban, che ti succede? Scuoto la testa per schiarirmi le idee ma l'apparizione rimane sempre lì, anzi in realtà si muove, si muove verso il giardino dove sono diretta anche io.
Lo seguo istintivamente senza perderlo d'occhio timorosa che la mia visione sparisca una volta girato l'angolo, ma non sparisce. In realtà la mia bella e imponente visione  si è fermata vicino al tronco di un albero e sembra aspettare qualcuno, mi fermo anche io a debita distanza per non farmi notare.

Dopo una decina di minuti ecco uscire in giardino Sanem, ha il diario in mano e si dirige verso la sua panchina guardandosi intorno speranzosa, vedo l'uomo/fantasma ritrarsi dietro il tronco, come per paura di essere visto.

Il mio respiro si ferma, porto le mani alla bocca per reprimere un'esclamazione di sorpresa, Oh Allah, Sanem non ha affatto le visioni. Quell'uomo, il suo Can, è veramente qui.

Non posso crederci, devo capire cosa intende fare, lo devo tenere d'occhio.

Torno indietro verso l'entrata e percorro il vialetto opposto a quello in cui si trova lui, per andarmi a sedere vicino a Sanem.
Faccio uno sforzo enorme per non guardare verso di lui, ma per il momento è bene che non sappia di essere stato scoperto, devo capire  cosa intende fare.




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