Sanem
Devo dire che mio marito ha apprezzato molto la sorpresa, sorrido mentre preparo la colazione sentendo scorrere l'acqua della doccia.
E' stata una notte intensa e indimenticabile, ho lasciato correre a briglia sciolta ogni mia fantasia, bisogna ammettere che certi accessori aiutano a scatenare la fantasia.Continuo a sorridere mentre mi sento abbracciare da dietro e sento le sue labbra sul collo, penso che non ne avremo mai abbastanza l'uno dell'altra.
Gli chiedo se può portarmi in centro mentre va in agenzia ,risponde che deve andare a parlare un attimo con Mihriban riguardo il cottage per suo padre e poi possiamo andare.
Mi preparo in fretta un po' agitata al pensiero di quello che mi dirà Metin, piuttosto che pubblicarlo con Yigit preferisco rinunciare, preferisco abbandonare il mio sogno.
Non voglio più avere niente a che fare con lui.Busso alla porta dell'ufficio decisamente in ansia, Metin mi accoglie con la solita cordialità e consapevole della mia agitazione passa al sodo.
- Sanem, ho buone notizie per te, ho trovato alcuni cavilli nel contratto che ti permettono di rescinderlo cavandotela con il pagamento di una penale minima.
Se me ne dai mandato procedo immediatamente a predisporre tutti gli atti necessari -Non posso crederci, mi sento liberare dal peso di un macigno dalle spalle mi alzo di scatto e faccio il giro della scrivania per abbracciarlo, è stupito ma accoglie di buon grado il mio entusiasmo, capisce il mio stato d'animo alla luce delle rivelazioni che gli ho fatto.
Lascio Metin che mi sembra di camminare ad un palmo da terra, mi fermo all'ufficio postale a spedire una busta. Avevo voluto essere ottimista ed avevo portato con me una copia del manoscritto che ora finalmente mi sento libera di spedire ad un altro editore.
Incrocio le dita pregando la mia buona stella che vegli sul mio sogno e mi porti a realizzarlo.Decido di tornare a trovare i miei genitori visto che sono di nuovo in città, mi sono mancati tanto. Chiamo Layla e le dico che sto andando e le chiedo se ha voglia di raggiungermi per pranzo da loro, accetta con entusiasmo.
Mentre sto camminando per quelle strade che amo tanto e che mi ricordano i giorni felici della mia infanzia ad un certo punto cattura la mia attenzione un fabbricato abbandonato che quando ero piccola ospitava una grande sartoria. Mi ricordo che la chiusura di quell'attività aveva lasciato senza lavoro e senza alcun sostegno economico tante famiglie del quartiere, una vera tragedia per una zona popolare come quella.Alzo lo sguardo a valutare le condizioni dello stabile nel suo insieme, non è messo male, un'idea comincia a formarsi nella mia mente, chiedo informazioni al proprietario di un bar vicino e vengo indirizzata al negozio di abbigliamento qualche isolato più avanti.
Decido di andarci subito per capire se è una cosa che può prendere corpo, il proprietario mi ascolta intento e sembra entusiasta all'idea. Ci sediamo fuori dal negozio a discutere dei vari dettagli ed in breve capisco che si può fare, l'affitto non sarebbe per niente esoso e mi dice che i lavori da effettuare sarebbero minimi, nel tempo è stato attento ad realizzare le piccole riparazioni necessarie.
Gli chiedo di accompagnarmi a vedere l'interno e me ne innamoro all'istante, è spazioso e luminoso, vedo già con gli occhi dell'immaginazione come potrebbe venire.
Ci lasciamo con l'intesa che a breve sarà contatto dal mio avvocato per tutte le pratiche del caso.Mi dirigo verso il mio quartiere ancora una volta incredulo di come le cose cambino in fretta e per il meglio, ora un'altra idea comincia a prendere forma nella mia mente.
Vado al negozio di mio padre dove sono sicura di trovare anche mia madre a quest'ora della mattina, mi accolgono ancora una volta con baci ed abbracci a non finire.
Chiedo a mia madre, che è ancora il Presidente del quartiere, se può organizzare per il primo pomeriggio una riunione nella biblioteca con tutte le donne senza occupazione. E' sorpresa ma felice di accontentarmi, il tam tam di quartiere impiega pochissimo tempo per informare tutte coloro che dovrebbero essere presenti. Andiamo a casa a preparare il pranzo e, mentre cerco di imparare qualche ricetta di mia madre da riproporre a Can, le spiego la mia idea, è entusiasta e mi abbraccia emozionata dicendomi che è molto orgogliosa di me.
Ci raggiunge Layla ed il pranzo è bellissimo, è come essere tornati indietro nel tempo quando vivevamo tutti insieme sotto lo stesso tetto, mi mancano quei momenti insieme ma non tornerei indietro per niente al mondo, ora ho la mia vita ed ho preso la mia strada come è giusto che sia.A quel pensiero mi sento in colpa per non aver ancora affrontato il problema Can e genitori, al momento sono presa da talmente tante cose, il matrimonio, le creme, il libro, Yigit, ora il nuovo progetto che non ho la testa e la forza per fare fronte anche a questo, ma presto bisognerà farlo anche se temo enormemente quel momento.
Anche Layla si unisce all'incontro in biblioteca, è curiosa di capire cosa ho in mente, spiego alle donne della mia intenzione di creare il mio laboratorio delle creme nello stabile della vecchia sartoria e vorrei impiegare tutto personale locale. Chiedo chi sia disponibile a lavorare con me sotto la guida e la supervisione di Denise e Aliye e ricevo adesioni entusiaste da tutte le donne più giovani del quartiere, incredule di avere la possibilità di lavorare a due passi da casa.
Sono felice per tutte le novità che questa giornata mi ha portato, torno alla tenuta impaziente di parlarne con Can e sentire il suo parere. Per il momento non gli dirò niente del libro, aspetto di vedere se avrà qualche riscontro prima di parlarne.
Sono così felice, da quando il mio albatros ha ripreso il suo posto accanto a me tutto sta prendendo la giusta piega, lui è il mio portafortuna ne sono convinta.
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Il ritorno
FanfictionE se Can non aspettasse un anno intero per tornare? Se tornasse prima, cosa troverebbe ad aspettarlo ad Instanbul dopo solo tre mesi di assenza?