61 - Quel che era stato

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Mihriban

Non ho potuto in nessun modo declinare l'invito di Aziz, è stato irremovibile e se non mi fossi fatta trovare pronta il mattino successivo alle 9.00 sono sicura che sarebbe venuto personalmente a tirarmi giù dal letto tanta era la caparbietà a portarmi con sé.

Abbiamo trascorso una bellissima giornata visitando diversi paesi lungo la costa, abbiamo pranzato in un grazioso ristorantino sul mare ed abbiamo passeggiato per le vie centrali di alcune città turistiche. E' stata una giornata piacevolissima, siamo stati bene ed abbiamo apprezzato enormemente la compagnia reciproca.

Ho molta paura, sta succedendo tutto troppo in fretta, è rientrato nella mia vita come un uragano che tutto prende e capovolge, tutte le mie certezze stanno vacillando la prima delle quali è che sarei rimasta da sola per tutta la vita.

Dopo di lui non c'era stato posto per nessun altro, mi ero rassegnata a vivere la mia vita da sola, vicina agli amici cari che mi hanno sempre circondata, ma da sola, senza l'altra metà del mio cuore che mi ha lasciata tanti anni fa.

Ho sofferto enormemente per quest'uomo, è stato il mio primo ed unico amore, pensavo di aver trovato il custode del mio cuore e della mia anima, eravamo giovani, belli e innamorati e credevo veramente che fossimo vicini al nostro lieto fine.

Ed invece con Huma siamo presto arrivati alla fine, la fine di tutto.

Era una mia vecchia amica dell'università, ci vedevamo ogni tanto per un tè o una cena e ad una festa gli ho presentato Aziz. Quello  è stato l'inizio della fine.

Non ho capito subito le sue intenzione da giovane ingenua quale ero, ha cominciato ad essere sempre intorno, veniva spesso a trovarmi, era ad ogni evento mondano a cui partecipavamo, faceva la parte dell'amica con entrambi.

Ad un certo punto  ha cominciato a seminare i suoi semi del dubbio,  come fosse impossibile  che  un uomo di tale livello ed estrazione sociale potesse stare con  una ragazza di umili origini come me,  come fossi sempre inadatta nel comportamento e nell'abbigliamento ad ogni evento a cui partecipavamo, come fossimo poco assortiti come coppia, come Aziz guardasse altre donne. Pian piano le sue parole avevano trovato terreno fertile nella mia insicurezza di giovane innamorata ed aveva portato a  continui scontri e incomprensioni tra di noi.
Più Aziz cercava di rassicurarmi sul fatto che volesse stare con me più io mi convincevo che non fosse possibile, che sarebbe presto tutto finito a causa della mia inadeguatezza.

Alla fine  siamo arrivati alla rottura, mi sembrava inevitabile in quel momento, ero convinta che non poteva essere altrimenti e ci siamo lasciati  come se fossimo predestinati a farlo, ero convinta di questo. E' stato  il periodo più brutto della mia vita, non riuscivo a vivere senza di lui, non riuscivo  a continuare una parvenza di vita senza di lui.

Ero  disperata, ero stata annientata da questa separazione  e il passare del tempo non accennava a lenire il dolore costante che accompagnava ogni mio giorno ed ogni mia notte finchè mi resi conto di aver sbagliato tutto, come se un sipario fosse stato aperto sul palcoscenico della mia vita vuota e insignificante senza  l'uomo che amavo,  mi sono resa conto di aver sbagliato tutto.

Ero pronta a tornare da lui, ero pronta a chiedergli perdono e ricominciare da dove ci eravamo lasciati se ancora mi avesse voluta, ero elettrizzata da questa presa di coscienza e mi sembrava di essere tornata finalmente in vita quando mi capitò sotto mano una rivista dove campeggiava in prima pagina la cronaca mondana che annunciava il fidanzamento del facoltoso pubblicitario Aziz Divit con la giovane dell'alta società Huma Yazici.

Dire che il mondo mi era crollato addosso è dire poco, ho vissuto settimane nell'angoscia e la disperazione più nera, mi sono estraniata dal mondo senza avere più interesse per niente, non mangiavo, non dormivo non reagivo agli stimoli che mi arrivavano dall'esterno. I miei genitori erano terribilmente  preoccupati per me  e alla fine hanno deciso  che avevo bisogno di aiuto, sono stata ricoverata in  clinica per diversi mesi nella speranza che potessero aiutarmi a tornare in vita.

E' per questo motivo che dopo tutti questi anni presto regolarmente servizio come volontaria in una clinica, lo faccio perchè ho vissuto un periodo in cui il mio essere è stato annientato e annullato dal dolore, mi sono persa in quel nulla dal quale è stato difficilissimo riemergere e posso capire chi si trova in quella situazione. Per questo ho amato da subito tanto Sanem, perchè in lei ho visto lo stesso estremo dolore che avevo vissuto tanti anni prima.

Chi avrebbe mai immaginato che la causa della sua sofferenza era il figlio di quello che era stato il mio grande amore perduto?

A causa di Aziz ho vissuto il  periodo più buio della mia vita del quale ho pochi ricordi e dal quale sono lentamente uscita grazie all'amore della mia famiglia e la bravura dei medici che mi hanno aiutato a capire che non c'era niente di sbagliato in me, che non avevo perso l'amore della mia vita a causa delle mie mancanze ma che  probabilmente ero stata manipolata e portata a pensare questo.

Pian piano ho capito  di essere stata una stupida ingenua, di aver permesso a quella donna di frapporsi tra noi e di prendersi ciò che era mio.

Ho saputo ad un certo punto che erano ormai sposati ed aspettavano un figlio, non c'era più alcuna speranza per me, dovevo trovare la mia strada  e la mia ragione di vita lontano da qui.

Appena uscita dalla clinica ho lasciato la Turchia per diversi anni trasferendomi prima in Inghilterra poi in Italia, ho viaggiato  in tutto il mondo lavorando per un'organizzazione umanitaria. Quando ho lasciato il lavoro ho sentito il bisogno di tornare alle mie radici, di tornare in Turchia, con tutti i risparmi di anni di sacrifici ho acquistato la tenuta che rappresenta per me l'oasi di pace dove trascorrere la vecchiaia,  sola ma serena, finalmente in pace con me stessa e con il mondo.

Chi poteva immaginare che una catena di coincidenze enormi avrebbero portato proprio  lui qui?

L'equilibrio che avevo faticosamente ricostruito era messo ora  a dura prova dalla sua presenza, dalle sue parole che facevano intendere...

No, non dovevo e non potevo credere, non ero più una ragazzina ingenua, la vita mi aveva dato una dura lezione ed ora dovevo essere ben attenta a proteggere il mio cuore intorno al quale avevo eretto muri invalicabili.
Potavo godermi qualche momento di svago con Aziz, non c'era alcun problema, l'importante era avere ben a mente che ormai era troppo tardi per qualsiasi altra cosa che non fosse un semplice rapporto di amicizia.

Ero troppo vecchia per avere alcun tipo di pensiero diverso da questo, dovevo tenerlo bene a mente e tutto sarebbe andato per il meglio.


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