Can
Ci lasciamo alle spalle Istanbul persi nell'incantesimo di quel momento, i nostri sguardi sono illuminati dall'amore profondo e la gioia che stiamo vivendo, siamo entrambi increduli e stupefatti di come le cose si siano evolute in un brevissimo lasso di tempo quando tutto sembrava invece ormai compromesso.
Il nostro amore ha atteso anche troppo l'abbraccio dell'altro, ci siamo mancati intensamente e vogliamo solo dare pace alle nostre anime che si sono cercate invano tanto a lungo.
Lasciato il Bosforo ormai è buio, fermo la barca in un' insenatura tranquille e la faccio ruotare tra le mie braccia per un bacio appassionato, oh Allah quanto è bello e giusto averla così, stretta a me, le accarezzo una guancia guardandola intento per qualche istante.
E' unica e preziosa, non c'è niente al mondo a cui tenga di più, le sorrido emozionato e la sua espressione estatica rispecchia la mia. Le prendo la mano, la bacio e le dico -- Venga Signora Divit, la cena ci aspetta -
Mi guarda sorridendo piacevolmente sorpresa, non si aspettava che avessi pensato anche a questo.
Scendo per primo la scaletta per porgerle galantemente la mano ed aiutarla a scendere a sua volta, vedo il suo sguardo illuminarsi di gioia alla vista della tavola apparecchiata. - Oh Can! -La accompagno cerimonioso alla sua sedia, le verso lo champagne nel bicchiere raccomandandogli - Yavaşça yavaşça, piano piano Sanem amore mio, stasera ti voglio ben cosciente e vigile, non voglio che ti perda tra i fumi dell'alcool - Sorride divertita.
Porto a tavola i raffinati piatti che ho fatto preparare per l'occasione da un rinomato chef di Istanbul mio amico e mangiamo senza mai smettere di toccarci, accarezzarci e baciarci.
Siamo felici, siamo innamorati.
La nostra eccitazione sale di attimo in attimo man mano che ci avviamo alla fine della cena, sento però anche che sta montando il lei l'agitazione, la tensione per l'ignoto che l'aspetta.
Mi alzo e la prendo per mano, mi segue guardandomi seria per un attimo, le sorrido e la stringo forte al petto baciandola appassionatamente.
La sento sospirare rapita, non devo darle tempo di pensare ed agitarsi, è meglio aiutarla a rilassarsi piuttosto.
Continuando a baciarla la spingo piano piano verso la cabina portandomi le sue braccia dietro il collo e accarezzandole la schiena.
Quando tocca il letto con il retro delle ginocchia le faccio fare mezzo giro e mi lascio cadere sul materasso facendola atterrare sopra di me, voglio che abbia la situazione sotto il suo controllo, che si senta libera di fare quel che meglio crede.- Sanem, ho sognato questo momento ogni singola notte da quando ti ho baciato nel buio di quella loggia, ti ho sempre desiderato ardentemente con tutto me stesso, come mai ho desiderato nessun'altra in vita mia, per me con te stasera sarà la prima volta, la prima volta che faccio l'amore con la donna che amo.
Non ho mai amato nessuna, solo te.
D'altronde non si dice che l'amore arriva solo una volta nella vita?
Voglio che sia come tu vuoi, fatti guidare dal tuo istinto, voglio che ti senta libera di fare e chiedere ciò che desideri.Ti amo e voglio renderti felice in ogni aspetto della vita, anche questo deve essere un momento che vorrei che tu vivessi con la gioia e la spensieratezza che ti rende così cara ai miei occhi da sempre, non devi temere assolutamente nulla -
Ha ascoltato rapita ogni singola parola, mi guarda con uno sguardo malizioso e sorride annuendo.
-Tamam, ok! -
STAI LEGGENDO
Il ritorno
FanfictionE se Can non aspettasse un anno intero per tornare? Se tornasse prima, cosa troverebbe ad aspettarlo ad Instanbul dopo solo tre mesi di assenza?