51 - Mihriban

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Aziz

Sono agitato all'idea di vederla, so di giocare sporco presentandomi nella sua tenuta senza che lei abbia il sospetto di chi sia in realtà il suo nuovo affittuario ma, come si dice, in guerra e in amore tutto è lecito.

Arrivo alla tenuta ed ancora una volta rimango stupito di quanto sia bello questo posto, rispecchia la freschezza e la semplice bellezza della donna che lo possiede, ci si sente magicamente in pace con sé stessi ed il mondo intero  una volta varcato il cancello di questa proprietà.

Non ho voluto coinvolgere Can, l'incontro sarà abbastanza difficile per lei,  figuriamoci se dovesse essere presente una terza persona.
Scendo dalla macchina e mi dirigo verso la casa patronale, è una struttura bellissima in pietra e legno, perfettamente incastonata nella bellezza della natura che la circonda.
Mentre percorro il vialetto la vedo in lontananza, sta innaffiando i fiori del giardino antistante il portone di casa, mi dà le spalle e la sento canticchiare man mano che mi avvicino, rido divertito dalla sua esuberanza, è sempre stata un donna allegra e gioviale.

Mi fermo a guardarla ed ascoltare la sua voce per qualche istante godendo di quel momento irreale, dopo tanti anni mi sembra impossibile esserle di nuovo così vicino.  Si sposta per annaffiare i fiori dell'altra siepe e deve avermi individuato con la coda dell'occhio perchè si gira curiosa di  vedere chi sia arrivato.

Rimane immobile a bocca aperta per lo stupore, l'acqua della pompa che ha in mano irrora inutilmente il vialetto senza che lei se ne renda conto. Restiamo così per un tempo interminabile, io a godere della bellezza del suo viso e lei a cercare di decodificare quello che i suoi occhi gli stanno mostrando probabilmente.

Mi riscuoto da questa specie di trance e mi avvicino cercando di rimanere fuori dal campo d'azione della sua pompa senza controllo.

- Merhaba Mihriban, felice di rivederti.
Sono il tuo nuovo inquilino, sono il padre di Can -

Spalanca ancora di più gli occhi e si porta una mano alla bocca realizzando così,in quel frangente, che la pompa sta innaffiando tutto tranne che i fiori.
Si gira per chiudere il rubinetto e rimane qualche istante di spalle, probabilmente ha bisogno di riprendere un minimo di compostezza.

Torna a girarsi e mi guarda incerta.

- Aziz?-

- Sì Mihriban sono io, sono molto felice di rivederti.
Questo posto è bellissimo, complimenti, hai creato una vero e proprio paradiso, spero che per te non sia un problema avermi come inquilino.-

Continua a  guardarmi senza parlare, poi sembra scuotersi e ricomporsi un pochino.

- No, certo che non è un problema, perchè dovrebbe esserlo, vieni sediamoci un attimo sotto il portico, ho preparato già il contratto. -

La seguo incantato da quanto sia ancora bella, sono passati gli anni  per entrambi, ma in lei vedo ancora quello spirito frizzante ed allegro che me l'ha fatta amare tanto sin da subito quando eravamo ragazzi.

Mi parla della casa, delle condizioni del contratto mentre io non ascolto una sola parola tanto sono intento a fissare nella mente ogni singolo dettaglio del suo viso. E'  bellissima!

Finisce all'improvviso di parlare e sono costretto a riscuotermi, firmo senza pensarci un attimo e le chiedo se può accompagnarmi, mi sembra scossa dalla richiesta, ma non può certo rifiutare.

Ci avviamo silenziosi, persi ciascuno nei propri pensieri, verso il cottage che mi ha assegnato. Sono felice di essere lì con lei, quel posto e la sua presenza mi infondono tanta pace e sento di essere nel posto giusto, con la persona giusta finalmente.

Il cottage è delizioso, vicinissimo al mare tanto che sento dal portico le onde infrangersi sulla spiaggia, mi giro a guardarla per dirle come sia colpito dalla bellezza del posto quando non posso far altro che perdermi nel suo sguardo profondo ed emozionato.

Ci guardiamo intensamente senza neanche osare parlare, sembra che il tempo si sia fermato ed esistiamo solo noi a questo mondo.

Ad un certo punto la vedo scuotere la testa come per liberarsi da un incantesimo e sussurrando - Görüşürüs, arrivederci- si allontana a passo svelto senza voltarsi indietro.

Ha evidentemente bisogno di tempo per riprendersi dallo shock di vedermi comparire all'improvviso come un fantasma del passato, anche io quando l'ho vista ho avuto una reazione abbastanza violenta, posso capirla.

Ora sono qui e non ho intenzione di andare da nessuna parte, dovrà abituarsi all'idea di avermi intorno e chissà cosa ci riserverà il prossimo futuro, io spero tanto che sia nient'altro che  il lieto fine che avremmo meritato tanti anni fa.

Il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora