Il ritorno

44 - Rientro in agenzia

Can

Lascio la tenuta diretto all'agenzia con spirito leggero, mi sembra che la vita mi sorrida ed abbia finalmente preso la giusta direzione. Svegliarsi con mia moglie tra le braccia, fare colazione insieme e poi baciarla sull'uscio della porta sapendo che a fine giornata tornerò a casa da lei,mi infonde gioia di vivere ed ottimismo per il futuro.

Ha detto di non preoccuparmi, che penserà a tutto lei per la cena con mio padre stasera, speriamo bene, l'idea di Sanem in cucina riesce ancora a provocarmi brividi lungo la schiena, dovrò avvisare in separata sede mio padre su ciò che lo aspetta.

Sono contento  di tornare in azienda, mi è mancata l'atmosfera di frizzante creatività che si respira durante le chiassose riunioni dei creativi, mi sono mancati i siparietti tra Deren e Cey Cey, mi è mancata l'eccitazione e la frenesia delle nuove campagne.

Mio padre riprenderà il suo posto nel  gestire  i rapporti con la clientela, lasciandomi libero di dedicarmi unicamente  alla parte creativa e fotografica del lavoro, l'aspetto  di ogni campagna pubblicitaria che mi è sempre piaciuto curare.

La giornata trascorre in fretta tra meeting e bozzetti, riesco a liberarmi un attimo per sentire Sanem solo all'ora di pranzo mentre mangio seduto alla mia scrivania continuando a lavorare.
A fine gioranta mi fermo  a pensare quanto senta la mancanza della sua presenza in agenzia, mi sembra come se possa spuntare da un momento all'altro da dietro un angolo con il suo immancabile, meraviglioso tè.
Ora è molto presa dalla produzione delle sue creme, ma spero che in futuro voglia pensare alla possibilità di tornare a lavorare per la Fikri Harika. E' veramente portata per questo lavoro, ha una mente capace di pensare fuori dagli schemi, innovativa e creativa, che è proprio quello che serve ad un pubblicitario.
E' unica la mia Sanem!

Mentre sono perso in questi pensieri vedo avanzare nel corridoio Huma, mi sembra strano che sia venuta, probabilmente ha  saputo del ritorno di mio padre.
Mi ha chiamato un paio di volte in questi mesi,  per chiedermi di incontrarci a pranzo in centro, ma ho sempre declinato l'invito.
Non ho nessuna voglia di trascorrere del tempo con lei, non abbiamo mai avuto un bel rapporto, ma da quando ha palesemente dimostrato il suo disprezzo e la sua disapprovazione per la donna che amo, ha decisamente perso ogni possibilità di avere alcun tipo di rapporto con me.

Mi alzo dalla scrivania e le vado incontro.
- Selam, ciao.
Scusami ma devo assolutamente andare ad un appuntamento, sono già in ritardo - 
Detto questo  non le lascio nemmeno il tempo di parlare e mi eclisso lasciando l'agenzia, non ho nessun interesse a starla ad ascoltare ed inoltre devo assolutamente  fare alcuni acquisti per la cena di stasera.

All'entrata dell'agenzia mi imbatto in Ceyda, deve  avere evidentemente un appuntamento con mio padre.

-Can? Sei tornato? -

Si avvicina  a braccia aperte per baciarmi sulle guance, ma mi scanso frettolosamente continuando a camminare,
- Mehraba Ceyda, scusami sono in ritardo per un appuntamento, Emre e mio padre ti staranno sicuramente aspettando.

Görüşürüz, ci vediamo -

Non ho nessuna voglia di dare adito a qualsiasi  fraintendimento con questa donna, ho già sbagliato in passato, me ne sono reso conto parlando con Sanem, ho avuto un atteggiamento troppo accomodante con lei, che ha evidentemente portato a farle pensare di avere una possibilità di approfondire il nostro rapporto.
Ora sono un uomo sposato, anche se nessuno ancora ne è al corrente, non posso permettermi certe leggerezze e non voglio assolutamente più che si creino situazioni ambigue o malintesi.

Vado a comperare il vino ed  il dolce  per la cena e dei fiori per la mia splendida mogliettina per ringraziarla per l'impegno profuso nei preparativi, poveri noi!
Questa sua incapacità in cucina mi ha sempre intenerito enormemente, è una donna dalle mille qualità ma, d'altronde, la perfezione non è di questo mondo, no?

Posso decisamente sorvolare sulle sue arti culinarie, ha tanti talenti ed  è la mia vita, non esiste nient'altro di altrettanto prezioso per me a questo mondo.