Capitolo 20

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Gli occhi scuri di Joanna scorrevano lungo le pagine biancastre marcate di scritte nere, del suo libro di Biologia, mentre seduta sulle lenzuola del proprio letto ad una piazza e mezza se ne stava con le spalle contro la testiera di esso, concentrata nello studio.

O, perlomeno, cercava di concentrarsi, ma lo trovava alquanto complesso, con tutti quei pensieri vaneggianti nella sua mente.
Una parte di sé era troppo presa dall'immagine di Michael, sorridente, mentre l'altra era decisamente troppo rapita dall'uscita con Luke, per cui era particolarmente agitata.

Era sicura del fatto che lei avrebbe mantenuto le distanze, nel caso lui avesse preso a fare qualche mossa troppo spinta verso di lei.
Ma, come diceva Michael, cosa poteva accertarla del fatto che anche lui la pensava le stesse cose, e che quindi sarebbe riuscito a trattenersi?

Sperava vivamente che Luke non prendesse a compiere qualche mossa sbagliata, perché lei non aveva intenzione di assecondarlo.

Il giorno dopo sarebbe dovuta uscire con il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi cristallini, e lei non poteva evitare di corrugare la fronte davanti al libro che teneva tra le mani, pensierosa, rendendosi conto di quanto in realtà desiderasse maggiormente uscire con Michael, che con lui.
Dall'ultima leggera discussione avvenuta con Michael, Joanna si era sentiva continuamente in bilico, camminando in punta di piedi sul filo trasparente creato con le proprie fragili emozioni.

Nonostante lui le avesse riferito di averla perdonata per avergli mentito, lei sapeva che Michael non lo avrebbe dimenticato, così come gli errori che, se soltanto non avesse deciso di fare maggiore attenzione, avrebbe probabilmente compiuto.

Sospirò, lievemente confusa dai suoi pensieri, e troppo distratta per concentrarsi abbastanza nello studio dell'evoluzione degli esseri umani, per poi chiudere il libro sulle proprie gambe piegate, contro il petto.

Torturò per un istante la copertina plastificata del suo libro, afferrando a sguardo assente il proprio labbro, indecisa su cosa fare o su cosa pensare, in quel momento.

Poi, sussultò facendo schizzare lo sguardo sul proprio iPhone, adagiato tra le pieghe della coperta su cui era seduta, osservandone nervosamente per alcuni istanti il flash delle notifiche in arrivo, prima di afferrare il cellulare con una delle sue piccole mani.

Da: Mikey
Non sono qualcosa di, come tipo, uhm, fantastico?

Lesse velocemente, avvertendo il corpo fremere da un momento all'altro per il mittente, per poi cliccare sull'immagine allegata all'sms, una volta accortasi di essa.
I suoi occhi scuri scrutarono attentamente tutta la foto raffigurante Michael in canottiera nera con il suo cellulare in mano, un'espressione sul volto alquanto convinta, buffa, la solita bellezza disarmante e cazzo, i suoi capelli sono blu.

Schiuse la bocca sorpresa, e si rese conto di quanto fosse difficile distogliere lo sguardo dalla nuova tinta di capelli di Michael, poiché trovava che persino quel colore gli donasse terribilmente, soltanto nel momento in cui si fu bloccata davanti allo schermo, con le iridi fisse su esso, quasi incantata.

Come riusciva ad apparire estremamente affascinante anche con un colore simile, di capelli?

Incredula, ma divertita, si ritrovò a rispondere al quel messaggio dopo alcuni minuti, sorridendo senza una motivazione precisa.

A: Mikey
Wow, sei folle. Però devo ammettere che sono davvero fighi, anche se, forse, tu lo sei di più.

--

{MICHAEL}

Portai una mano fra i miei capelli blu, scompigliandoli lievemente e contemplando la mia nuova tinta attraverso il riflesso dello specchio difronte a me.
Li osservai velocemente, tastandone la morbidezza per qualche istante, sfiorando attentamente delle ciocche con le mie dita.

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora