Capitolo 9

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Joe non seppe fare altro che mantenere un sorrisetto felice sul suo viso, per tutto il tempo. «Hey, Clifford.» Specialmente nel rivolgersi a Michael.

Come al solito lui  se ne stava in biblioteca, e, con una leggera sorpresa da parte di Joe, quel giorno teneva tra le mani un libro dalla copertina marrone anziché il suo solito libro rosso.
Finalmente lo ha finito, o semplicemente cambiato, pensò, prima  di notare invece il fatidico solito libro rosso, chiuso sul tavolo accanto al ragazzo, e dunque ricredersi sollevando le sopracciglia.

Tremava dall'eccitazione, nel vederlo comodamente seduto al suo solito posto, quasi come stesse aspettando il suo arrivo.
Quel giorno una canottiera nera dalle spalle colorate di rosso fasciava il suo torace, mentre i soliti jeans scuri avvolgevano perfettamente le sue gambe muscolose ed i suoi piedi erano infilati in un paio di vans nere.

Chiaramente era di una bellezza impeccabile, proprio come sempre.

Quando lui alzò il suo sguardo verso Joe, sollevando un sopracciglio, improvvisamente lei avvertì il proprio cuore battere fin troppo velocemente.
Quei dannatissimi occhi.

«Posso disturbarti?» Domandò, ma lui, chiaramente, restò in silenzio. Lei sorrise beffardamente, Chi tace acconsente.» disse poi osservando Michael scuotere la testa fingendosi annoiato anche se, in realtà, glielo si leggeva in faccia che era divertito dalle sue parole.
Joe prese un lungo respiro, prima di parlare ancora, questa volta più timidamente.

«Io... Sono venuta a chiarire un fatto.. Dal momento che tu mi hai chiesto scusa, ma io no.» mormorò più timidamente di quanto avrebbe voluto.

Si sentiva stupida, fuori posto.
Dentro di sé, percepiva quasi che lo stesse facendo solamente per trovare una scusa per rivolgergli la parola.
Perché, in fondo, a quella questione era già stato messo un punto, dalle parole scritte da Michael, quando le aveva chiesto scusa.

C'era anche da dire che, tuttavia, le dispiaceva comunque essersi comportata in quel modo, con lui, perciò...
Stava decisamente cercando di catturare i suoi sentimenti, per portarli il più possibile lontano dalla sua mente.
Non doveva lasciarsi influenzare, ma.. tuttavia sperava davvero che lui le reggesse il gioco.

Lui la guardò semplicemente, aspettando che continuasse a parlare.
A Joe piaceva particolarmente il modo in cui il piercing nero brillava sul sopracciglio di Michael, e quasi si era incantata nell'osservarlo. Scosse poi lievemente la testa, distogliendo lo sguardo dai perfetti lineamenti del viso di Michael e posandolo poi sullo scuro legno del tavolo che li divideva, cercando una distrazione.

«Sì, insomma...mi sono comportata da maleducata... e ... uhm, non conoscevo la tua situazione.» dopo aver detto quelle parole, Joanna poté osservare perfettamente l'espressione di Michael tramutare in seria.
Subito si paralizzò, constatando quindi di aver detto qualcosa che probabilmente non avrebbe dovuto neanche pensare di pronunciare.

La sua espressione si addolcì lievemente nell'istante in cui vide Michael iniziare a mordersi nervosamente l'interno guancia, afferrando qualcosa dalla tasca dei suoi jeans.
Lei, ancora una volta, rimase impalata sul posto a scrutare attentamente le sue azioni; quando capì che Michael aveva afferrato il suo iphone nero, sul viso di Joanna apparve un'espressione alquanto confusa.

Beh, adesso si metteva anche a messaggiare con gli altri, mentre stava parlando con lei?
O meglio, mentre lei cercava di parlare con lui?

Lo vide digitare frettolosamente alcuni tasti sul display, dopodiché lui le mostrò ciò che aveva scritto, negli appunti del telefono, girando lo schermo luminoso verso i suoi occhi nocciolati.

"Farai come tutti gli altri, non è vero? Mi tratterai diversamente.. solo perché non dico nulla."

Joe schiuse le labbra, aggrottando le sopracciglia.
Perché avrebbe dovuto comportarsi in modo differente con lui?

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora