Capitolo 7

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Improvvisamente le rosee labbra di Joe presero a tremare lievemente, dopo aver pronunciato quelle tanto attese parole.
Decisamente non ci credeva, non  credeva minimamente di aver avuto il coraggio di rivolgergli la parola. La sua minuta e fragile figura era in piedi alle spalle di Michael, quando, con un'espressione alquanto curiosa sul volto, lui si girò e puntò gli occhi trasparenti su di lei.

Michael si sorprese di vedere Joanna Green, la ragazza che lui credeva che lo detestasse a causa dei loro continui scontri, davanti alle sue iridi. Aveva riconosciuto quella dolce voce, prima di girarsi, ma certamente non si sarebbe mai aspettato che lei venisse a cercarlo, quindi credeva di essersi sbagliato.

A quanto pare, invece ... non restava che scoprire cosa volesse da lui, che era molto incuriosito da Joanna in quel momento.

Lei si sentiva a disagio sotto quello sguardo, come intimorita, ma in fondo sapeva che non aveva nulla da temere e che quindi le emozioni che aveva creato con le sue stesse mani erano più che sciocche.

Trovava gli occhi di Michael qualcosa di irresistibile, perché erano decisamente speciali. Non erano semplici occhi velati di verde, erano qualcosa di più e nascondevano dei segreti che Joe avrebbe voluto tanto conoscere.
Era sicura che non ne avrebbe trovati di simili altrove, e non voleva lasciarseli scappare.
Non voleva lasciarsi scappare Michael Clifford.

Lo osservò silenziosamente, come se la voce le si fosse bloccata in gola e non riuscisse più a respirare correttamente per pronunciare altre parole. Ma perché le faceva questo dannatissimo effetto? Che potere aveva, Michael, su di lei?

E perché avrebbe dovuto averne?

Come immobilizzata, aspettò una qualsiasi reazione di Michael.
Lo osservò dunque mentre la scrutava attentamente, per poi vederlo alzare un sopracciglio. Pensò che probabilmente stesse aspettando che lei dicesse altro..

«Ecco...» iniziò timidamente lei. Le parole le si cementarono in gola, quando vide Michael girarsi per un momento con l'intenzione di afferrare qualcosa dal suo zaino di stoffa nera.
Non riusciva a comprendere cosa stesse facendo, e cominciò a pensare che la stesse solamente ignorando.

Ci rimase decisamente male, constatando che in fin dei conti Amber aveva ragione. Michael Clifford non aveva intenzione di stringere amicizia o creare un qualsiasi rapporto con lei. Probabilmente sarebbe dovuta scappare di lì il prima possibile, per evitare di peggiorare la situazione.

Michael, notando quanto si sentisse a disagio Joe nell'essere rimasta in silenzio per svariati istanti, decise di strappare un foglio di carta da uno dei suoi quaderni e di scriverle qualcosa sopra, in modo da farle capire che aveva attirato la sua attenzione e che quindi poteva parlare liberamente.

Solitamente non dava queste attenzioni alle persone, e tendeva ad ignorarle. Quella volta, però, sentiva il bisogno di non farla allontanare da lui, quasi volesse dargli una piccola parte della sua fiducia.
Pensava che probabilmente avrebbe dovuto dare più corda a quella ragazza, ma ancora non ne comprendeva il perché.

Semplicemente si sentiva di farlo, perciò afferrò una delle sue penne dal suo vecchio astuccio e cominciò a scrivere sul pezzo di carta che aveva strappato.
Non avrebbe fatto niente di male.

Joe rimase per piuttosto perplessa dalle sue azioni e sul suo volto si era oramai formata un'espressione confusa.
Sentì il cuore batterle più velocemente del normale, come un treno in corsa. Pensò che stesse quasi per scoppiare.

Le mani cominciarono a sudarle, mentre osservava il modo smanioso con cui Michael aveva iniziato ad inumidirsi le labbra screpolate, passandoci la lingua sopra, mentre i suoi occhi erano fissi su ciò che stava scrivendo.
Probabilmente Michael non se ne rendeva nemmeno conto ... ma quel gesto era tremendamente sexy ed eccitante.

"Ti chiedo scusa."

Fu ciò che Joe lesse, in un mormorio, quando Michael le porse il foglio di carta tra le mani.
Improvvisamente si sentì al settimo cielo, e non sapeva nemmeno lei perché. O forse sì..
Michael Clifford le stava chiedendo scusa per essere scappato senza dire una parola, per ben due volte, dopo i loro incontri.

Schiuse la bocca sorpresa, alzò gli occhi incontrando quelli del ragazzo seduto davanti a lei, ed incurvò le labbra in un sorriso, come soddisfatta.

Era felice perché non l'aveva ignorata come Amber pensava che sarebbe successo. Era felice perché aveva portato a termine parte dei suoi obiettivi: prendere coraggio e rivolgere la parola a quel ragazzo dai capelli tinti di un rosso fuoco che tanto le piacevano, attirare la sua attenzione, e, soprattutto, fare in modo che lui le permettesse di ammirare il suo sorriso.

Il sorriso che lui stava ricambiando, proprio in quel momento. Il sorriso di cui lei si stava quasi innamorando, poiché uno dei più belli che lei avesse mai visto in vita sua.
Un sorriso spensierato, magnifico, che l'aveva colpita nel profondo.
Decisamente un sorriso che avrebbe fatto fatica a dimenticare, che probabilmente le sarebbe rimasto segnato nella mente a vita, come per via di un colpo di fulmine.

Michael, dal canto suo, credeva che Joe fosse una delle ragazze più adorabili e probabilmente spinta verso l'intrepido che avesse mai incontrato nei suoi diciotto anni di vita.

Trovava amorevole quella lieve spruzzata di lentiggini che aveva sulle guance rosee, e credeva che i suoi occhi, seppur di un semplice colore come il marrone, le rendessero lo sguardo talmente dolce da sembrare quello di un cerbiatto. Tuttavia, i suoi lunghi capelli rossi, quasi dello stesso colore che aveva usato lui stesso sulla propria acconciatura, contornavano perfettamente il suo viso dai caratteri delicati e sembravano quasi darle l'dea di avere un carattere forte, deciso, testardo.

E probabilmente lei era così, magari era veramente una ragazza tenace.
E a lui piaceva questa cosa, perché gli facevano impazzire le ragazze in gamba, che sapevano il fatto loro. Era come un segreto represso.
Proprio per questo non era riuscito a fermare il suo sorriso, trattenendo un'aria indifferente.
Non ci era proprio riuscito a trattenersi, perché le labbra incurvate di Joe lo avevano provocato davvero fin troppo.

Quella ragazza sarebbe stata un guaio.
Lo aveva percepito.

Ma a lui andava bene così, perché le sfide gli erano sempre piaciute.

AYE!

Ciauz!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ho provato a scriverlo in terza persona, e, sinceramente, devo dire di essermi trovata più a mio agio.

Perciò, d'ora in poi, scriverò in prima persona, ovvero sotto il punto di vista di Joe ( o di qualcun altro ), solamente quando lo riterrò necessario.

Votate e/o commentate, se volete ❤️

Vi amo, perché anche Silent ha raggiunto le 1K letture!
I'm happy, gn.

Ora vado, un bacio.

Lukey_96

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora