Capitolo 24

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Se vi state chiedendo perché ci ho messo così tanto ad aggiornare, sappiate che ho scritto questo cazzo di capitolo tremila volte perché il mio telefonino continuava a cancellarmi tutto.

Ho perso la pazienza, dunque ho riscritto uno schifo, piango.

Sì, ho smadonnato per diversi giorni.😁

Leggete lo spazio autrice, c'è una domandina per voi che non riguarda il capitolo.❤️

Buona lettura.

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Luke poteva davvero baciare Joanna, era ad un passo dal commettere quell'azione.

Ma, semplicemente,

non lo fece.

Non provò minimamente ad avvicinarsi maggiormente al volto di Joe, a far sfiorare le loro labbra.
La rispettava troppo per far accadere ciò, per quanto avesse voluto.

Perché se lo era promesso, in un certo senso, che non avrebbe compiuto mosse false con lei, mentre era impegnata con qualcun altro.

Luke non voleva diventare un problema, voleva solamente restare accanto a Joe, e se per farlo doveva soffrire la pena di essere solamente un amico, avrebbe sopportato.
Ne vale la pena, pensò.

Perciò si limitò a distogliere lo sguardo cristallino da quello di Joanna, allentando la presa delle proprie grandi mani sulla pelle di lei. La sua mano posata sul fianco di Joanna si sollevò e scivolò verso la sua schiena, mentre lui la aiutava a rimettersi totalmente in equilibrio, mantenendo lo sguardo blu in quello petrolifero di lei.

Joanna schiuse le labbra, «Grazie.» per ringraziarlo, mentre il suo corpo scivolava via lentamente dalle mani di Luke, distanziandosi un poco.
Si scambiarono un semplice ma intenso sguardo, e mentre Joanna respirava dolcemente, Luke sollevava l'angolo delle labbra, rendendosi conto dal tono della voce della ragazza che la rossa lo stesse effettivamente ringraziando per non averla baciata, piuttosto che per averla presa in tempo, impedendole di cadere.

«Nessun problema.» rispose lui, rassicurandola, poi «Pronta?» domandò, porgendole la mano, con le labbra piegate gentilmente in un sorrisetto dolce.
Joanna posò gli occhi scuri sulle dita affusolate di Luke prima di afferrare la sua mano, stringendola per reggersi attentamente in piedi. Poi ricambiò il sorriso del ragazzo, ed annuì, ridacchiando.

«Insegnami, maestro.»

--

«Dannazione.» sussultò di colpo, Luke, puntando gli occhi azzurri su di Joanna, scivolata improvvisamente a terra. Non aveva fatto in tempo ad afferrarla, questa volta, perché lei era testarda e voleva provare continuamente a pattinare da sola senza reggersi a lui. «Stai bene?» le chiese premurosamente, avvicinandosi fluidamente e chinandosi verso di lei, lievemente dolorante a terra.

«Ahia.» si lamentò la ragazza con una smorfia, afferrando la mano di Luke per rialzarsi dal ghiaccio. Luke stava stringendo il braccio fragile di Joanna per sollevarla attentamente da terra, quando udì la risata di quest'ultima.

Sollevò lo sguardo sulle pupille della rossa, confuso, ed osservandola ridere in quel modo così spensierato, non poté che piegare le labbra in un sorriso amorevole ed unirsi a lei.

E così, contagiato, scoppiò in una fragorosa risata allegra, stringendo lievemente gli occhi e mostrando i suoi denti perfetti, perché Joe era buffa e meravigliosa ed era terribilmente bella e lui quasi non riusciva a reggere tutto ciò.

Joanna, una volta in piedi, stringendo nervosamente un bicipite di Luke, «Credo di sì.» enunciò, ridacchiando spaesata, quasi fosse ubriaca.
Luke le rivolse uno sguardo alquanto intenerito, fermandosi in mezzo alla pista assieme a lei, circondato da altre persone che stavano passando una serata tranquilla in compagnia di amici.
E coppie. Coppie che Luke aveva notato e cercato di ignorare costantemente, abbassando lo sguardo, quasi invidiandole.

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora