Capitolo 32

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Chiedo pietà, non uccidetemi.
Probabilmente alla maggior parte di voi potrebbe non essere arrivato il mio messaggio, dal momento che non tutti seguite il mio profilo e dunque le notifiche non vi arrivano.
Volevo dirvi che non riuscivo più a scrivere Fan Fiction. Non come un tempo, perlomeno, quando annegavo nella passione... e che non me la sono sentita di scrivere altro. Ho anche smesso di seguire i 5sos come un tempo...
Quindi avevo deciso di interrompere le mie storie, e di mandarle avanti unicamente se poi avessi migliorato questi miei pensieri e mi fossi sentita pronta. Ma non è successo... Per un bel po'.

Ho scritto poco e niente, ma ho comunque provato a metterci tutto il mio cuore.  Poi sono riuscita ad andare avanti, ma non sono comunque certa di aver fatto un buon lavoro. Non mi sento ancora ripresa e devo riprendere un po' la mano.
Ci ho messo mesi, e ormai non ho più commenti da fare sul ritardo degli aggiornamenti. Spero vi siate abituate almeno un po' al mio essere lunatica e mi scuso ancora una volta, ma non come se fosse l'ultima.
Penso dobbiate sapere che ho davvero pensato di mollare tutto quanto e di lasciar perdere la scrittura e le mie FF, fino a che non mi sono resa conto di voler scrivere delle Originali. (O almeno penso sia così, sono ancora confusa ed indecisa) Storie create completamente dalla propria fantasia, nessun personaggio famoso buttato di mezzo, e che preferirei scrivere su un altro profilo.

Sono molto affezionata a Silent ed Apnea, e spero di poterle continuare (seppur con molta lentezza, quindi non aspettatevi i miei capitoli frequentemente perché non so se scrivere tornerà più la mia ragione più importante, come un tempo), così come di finire di scrivere quei pochi restanti capitoli di Rebel.. Non mi arrabbierò se qualcuno dovesse decidere di lasciare le mie storie; dopotutto la prima a sganciarsi da tutto ciò sono stata io.
Non vi biasimo.

Sappiate che ho apprezzato sempre e costantemente i vostri commenti di incoraggiamento e sono dispiaciuta del fatto di dover allontanarmi così senza lasciarvi una buona lettura costante.
Se ci mettevo troppo tempo prima, a scrivere un capitolo, adesso sarà triplicata la fatica.
Spero però di non rimanere sola, nonostante tutto, perché io amo chi ama ciò che io scrivo.

E con questo, vi lascio a questo capitolo (chiedendo onestamente perdono se dovesse avere poco valore, ma, come ho già detto, non c'è molto altro da aggiungere quando si perde la voglia di scrivere, e non si sa esattamente cosa si vuol fare della scrittura).
Vi avverto perché non mi sembrava giusto pubblicare senza dare spiegazioni esaustive.

Non preoccupatevi, voi, però...
Perché ho intenzione di finire Silent.

Buona lettura.

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«Forse avevi ragione.» Mormorò.
«Uscire a prendere una boccata d'aria dopotutto non mi ha fatto male.»

Il cielo di Perth non era uno dei migliori, quel giorno. Il suo candore accecava gli occhi di chi lo osservava ma non vi era alcun raggio brillante in esso. L'aria era fresca e violenta contro la pelle; il cuore di Joanna batteva lentamente sotto quelle nuvole grigie, mentre il suo sguardo si concentrava sulla terra sotto le proprie Dr. Martens, lì dove strusciavano delicatamente, sospesa dal sedile nero dell'altalena di un parco non molto lontano da casa sua.

Era lì che Luke le aveva consigliato di andare, di nascondersi nella quiete, per rilassarsi e far aprire la sua mente tormentata. Dopotutto se si era alzato presto, nonostante la sua salute non fosse delle migliori, era proprio per vestirsi ed andare a chiamarla sotto la finestra di casa; farla uscire finalmente di lì, dopo aver avvertito tremendamente la sua mancanza, e passare il tempo a parlare, liberandosi così di ogni peso.
Sapeva che starle accanto in un momento di tale sconforto fosse la cosa migliore, sia per il suo che per il proprio cuore; lei lo alleggeriva.

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora