Capitolo 22

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{JOANNA}

Rabbrividii spaventosamente nel momento in cui i miei piedi furono a contatto con l'acqua fresca del lago, mentre le mie gambe se ne stavano a penzoloni dal bordo del ponte in legno.

Guardai Michael affiancarmi in piedi, sovrastandomi, mentre impegnato a sbottonare l'ultimo bottone della propria camicia, se ne stava in boxer neri, con gli occhi puntati sulle proprie mani.
Al chiaro di luna i suoi occhi erano ancora più misteriosamente belli di quanto mi aspettassi, e la sua pelle talmente bianca da apparire porcellana.

Era meraviglioso.

Lanciandomi uno sguardo veloce, mi fece combattere per non arrossire violentemente.
Oramai addosso avevo solamente gli slip e la mia canotta, mentre i miei shorts erano inermi sul legno.
E non sapevo con quale forza riuscivo a non crollare dalla vergogna davanti a Michael.

Non che non mi fossi già mostrata così scoperta davanti ad un ragazzo, ma... Michael era Michael, e lui aveva il potere di farmi arrossire e sentire a disagio con facilità. Forse era questo, che mi stregava di lui, il potere che aveva su di me.

Mossi come una bambina i piedi dentro l'acqua, cercando di rilassarmi, mentre Michael si liberava del proprio indumento, rivelando alle mie scure iridi un fisico che poteva solo farmi impazzire, e dare di matto per la voglia di passarci sopra una delle mie mani, facendola scorrere lentamente sopra al suo petto e riempiendolo di baci scottanti.

Cercai però di contenermi e respinsi quei pensieri.
Michael era dannatamente bello, diamine se lo era.

E riusciva così bene nel suo intento, quando voleva mettermi in imbarazzo.
Ed ogni cosa che faceva, riusciva a far dare di matto il mio cuore.

«L'acqua è fredda.» affermai, fissandola come incantata a sguardo basso, mentre Michael si accomodava di fianco a me.
Schiusi le labbra nel momento in cui lo vidi immergersi tranquillamente, come se la temperatura dell'acqua non lo disturbasse minimamente.

E, mentre risaliva a galla, mostrandomi il suo sorriso convincente, ed i suoi capelli blu maledettamente umidi e sensuali contro la sua fronte, fremetti spaventosamente, raccogliendo il coraggio che mi serviva per buttarmi in acqua assieme a lui.

Prima, però, dovevo liberarmi del resto dei miei indumenti, per sistemarli di fianco ai miei shorts di jeans.
Dunque abbassai lo sguardo, e sussultai quando intravidi due grandi mani candide, estremamente fredde, posarsi sulle mie cosce.

Alzai gli occhi su di Michael, incontrando i suoi, e rabbrividii bloccandomi, nel momento in cui ebbe fatto scorrere le sue dita fino ai miei fianchi, stringendo con delicatezza i lembi della mia canottiera, quasi a volermi spogliare con le sue mani.

Capendo le sue intenzioni mi piegai lentamente in avanti, permettendogli di sfilare l'indumento dal mio corpo.
Un brivido percorso la mia schiena nel momento in cui ebbi incontrato nuovamente lo sguardo di Michael, mentre lui posava con attenzione la mia canotta di fianco ai miei shorts, lasciandomi scoperta dinnanzi a lui.

Non avevo motivo di vergognarmi del mio corpo, e Michael mi donava sicurezza, perciò non fu difficile per me fidarmi di lui e permettergli di posare le sue mani sotto le mie ginocchia, per aiutarmi a scivolare lentamente in acqua.

Le mie mani si posarono d'istinto sulle sue spalle, mentre il mio corpo si bagnava fino al pizzo blu del mio reggiseno, immergendomi.

Il mio cuore sembrava voler uscire dal mio petto e prendersi delle giornate di vacanza, poiché quasi al limite della sopportazione di tutti i brividi che provocava il tocco di Michael sulla mia pelle nuda.
E mancò di qualche battito di troppo, quando improvvisamente, una volta totalmente in acqua, vidi Michael sorridermi beffardamente per poi sparire semplicemente dalla via vista, nuotando di colpo sott'acqua.

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora