Capitolo 19

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«Hey.» mormorò la profonda voce del biondo, affiancando la rossa, camminando nel corridoio scolastico stranamente affollato.

Gli studenti della Morgan solitamente si dirigevano direttamente nelle proprie classi al suono della campanella, tranne qualche eccezione, e Joanna non aveva mai visto fino ad allora tutta quella confusione.
Dunque si sentiva alquanto spaesata e distratta, mentre le persone le camminavano di fianco, sfiorando le sue spalle.

Luke pensava lo stesso, osservandosi attorno.

Aveva le grandi e ruvide mani nelle tasche anteriori dei propri jeans neri, mentre una camicia rossa a quadri del medesimo colore dei jeans era abbottonata fino al suo candido collo, fasciando il suo torace possente.

Un sorriso smagliante era rivolto amorevolmente verso il profilo della ragazza ragazza distratta, che, alquanto sorpresa, si voltò in direzione della rauca voce, riconoscendola. «Ciao, Luke.» sorrise in imbarazzo, stringendo la tracolla sulla propria spalla, Joanna.

Lui si inumidì le labbra prima di far incontrare i loro sguardi, «Come va?» domandò, osservandola poi sollevare le spalle noncurante.

«Bene, credo. E tu?» domandò Joanna, posando gli occhi sul pavimento grigio, quasi a voler evitare lo sguardo agghiacciante del ragazzo affianco a lei.

«Io sto bene.» affermò lui. «Perché credi?» domandò poi, camminando timidamente alle spalle di Joe, cercando di eliminare ogni traccia di silenzio imbarazzante che stava per crearsi nell'atmosfera.

Lei sembrò pensarci, prima di rispondere. «Piccoli incidenti di percorso, diciamo.» affermò lentamente, un po' incerta.

Perché lei era incerta, era davvero insicura, sul rapporto che aveva instaurato - o che stava cercando di instaurare - con Michael.
Nonostante il ragazzo avesse esplicitamente detto che l'aveva perdonata, lei credeva che lui fosse ancora alquanto turbato dal suo comportamento, da quella bugia tanto sciocca che gli aveva detto, e questo fatto non faceva altro che premere insistentemente sulle sue delicate tempie, quasi volesse entrare a far parte della sua mente per lacerarla completamente.

Il biondo fissò con i suoi occhi azzurri sulla figura minuta di lei, così pensierosa, osservando il modo in cui i suoi morbidi capelli rossastri le ricadevano davanti al viso, fastidiosamente, poiché aveva lo sguardo basso.

Respinse l'istinto di scostarglieli da davanti gli occhi scuri, mantenendo quindi le proprie mani all'interno delle sue tasche, inumidendosi nuovamente le labbra, prima di parlare.

Stare vicino a Joanna provocava per la sua gola una sensazione spaventosa di secchezza, e non comprendeva come lei riuscisse a fargli avvertire ciò, senza infastidirlo. «Problemi a casa?» domandò infine, cercando di dimenticare i suoi pensieri contorti.

Joe scosse la testa rossa, in segno di dissenso. «No, nulla di tutto ciò.» rivelò, e Luke assunse un'espressione curiosa, sul proprio candido volto.

«Con Ashton, forse?» curiosò timidamente. «Se vuoi parlarne..» esitò, sperando di poter passare del tempo con lei.

Joanna si morse il labbro, iniziando ad avvertire il nervosismo, e la sua mano non occupata con la tracolla prese a graffiare la stoffa dei suoi jeans blu, come anti stress, lungo la coscia.

Era indecisa se dire a Luke o meno della sua piccola esitazione di andare con lui al palaghiaccio, per via di Michael.
Avrebbe dovuto sapere, o no, che Michael non avrebbe voluto che lui uscisse con lei, poiché il quasi ragazzo di Joe?

«No, ma comunque non penso sia una buona idea.» parlò con voce delicata, e con convinzione, la ragazza.

Così tanta convinzione, da far mettere in straziante dubbio Luke. «Perché mai?» domandò lui, sembrando quasi offeso. «Non ti fidi di me?» continuò a voce bassa, iniziando a salire assieme alla rossa, gli scalini del secondo piano scolastico.

Silent || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora