Twilight

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Il sole passava attraverso le finestre illuminando la grande stanza ormai vuota, ogni mobile era diventato spoglio e privo di vita.

Sulla scrivania non vi erano più presenti i molteplici romanzi gialli, il vaso fatto a mano contenente ogni settimana un fiore diverso o la scacchiera.

Essa giaceva sulla moquette grigia con una partita in gioco, da occhi esterni avrebbe potuta essere stata abbandonata lì ma ciò che contraddiceva tale teoria era la presenza di una ragazza china sulla partita.

Scrutava attentamente ambe le parti, le posizioni dei bianchi e dei neri, decidendo quale fosse il miglior modo di proseguire. Che tecnica usare per battere l'avversario, se stessa, e portarla successivamente alla vittoria.

Ma sarebbe mai stata considerata una vittoria? Vincere contro se stessa poteva essere considerata tale? Da un lato vinceva contro se stessa, dimostrando di essere più che capace di affrontare determinate situazioni ma dall'altra non era stata in grado di battersi.

Era un dilemma che si poneva da anni, da quando l'ex compagno di sua madre le aveva insegnato a giocare,facendola innamorare perdutamente del gioco che molti consideravano noioso.

Ma lui non c'era più, non riusciva a tenere passo alla vita movimentata di suo madre, al suo voler sempre provare cose nuove e la necessità di cambiare aria ogni tot di anni. Lui voleva stabilità, potersi fermare in una città e vivere il classico sogno Americano ma con lei non sarebbe mai stato possibile.

Gli dispiacque andarsene, non tanto per la donna che credeva di sposare, ma per sua figlia con cui aveva creato un bellissimo rapporto padre e figlia. Sapeva che il suo padre biologico era ben presente nella sua vita, che lei lo andava a trovare ogni tanto, ma il fatto che l'avesse accettato nella sua famiglia, per lui, era più di quello che potesse mai desiderare.

Per il primo periodo dopo la loro separazione cercò di mantenere i contatti con Ashley, provare a sentirsi e magari anche vedersi ogni tanto, ma pochi mesi dopo lei e sua madre se ne andarono dall'Alaska fin in Texas, condannando così il loro rapporto a cessare del tutto.

Ashley, ancora seduta sulla moquette, si legò i corti capelli mori e rossi in un codino per evitare che le andassero davanti gli occhi; la decisione impulsiva di farsi diverse ciocche rosse, le quali contrastavano con i suoi capelli castani, era un'idea che sua madre non approvava del tutto.

Persa nei suoi pensieri non sentì sua madre chiamarla, costringendola a salire le scale e bussare alla porta. L'aria in casa era tesa, non erano mai state separate per più di qualche settimana, se non durante l'estate dove Ashley raggiungeva suo padre nella sua città natale.

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