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Ashley rimase a casa per la settimana intera, perdendosi diverse lezioni; Angela si assicurò di portarle tutti i compiti durante il sabato, sfortunatamente non riuscì a fermarsi molto dovendo tornare a casa per organizzare il ballo che sarebbe avvenuto tra poco.

Isabella, d'altro canto, passò la maggior parte del tempo in camera di sua sorella a parlare fino allo sfinimento di come Edward la stesse ignorando; era una lagna, doveva ammetterlo, non l'aveva ancora perdonata del tutto dopo la scenata in mensa ma non se la sentiva nemmeno di cacciarla.

Non poteva nemmeno usare come scusa il fatto che stesse male da momento che la tosse e la febbre erano ormai passate, lasciandola con solo un po' di raffreddore. Alzò gli occhi al cielo quando Isabella entrava con forza in camera sua, sedendosi sul letto con lei.

"Mi odia"

"Non ti odia, Isabella"

"Invece si, non ci sono altre motivazioni!" esclamò scrivendo con forza sul quaderno davanti a se, cercava di portarsi avanti con i compiti dato che aveva trovato un lavoro nel negozio sportivo dei signori Newton. Mike ne era entusiasto.

"Credi a ciò che vuoi allora, non so perchè te ne lamenti con me" Ashley non c'è la faceva più, Charlie le aveva vietato di uscire per non rischiare di ammalarsi di nuovo e ciò la costringeva a casa con sua sorella.

Avrebbe potuto chiudere la porta a chiave, ma dopo quella sera non si sentiva più a suo agio chiudersi da nessuna parte. I segni sulla finestra erano ancora ben visibili e quando suo padre le chiese spiegazioni disse che era stato un incidente, ci aveva appoggiato qualcosa di pesante; Charlie incolpò il legno e decise di sostituirlo la settimana successiva.

Si sentiva in trappola rinchiusa in casa, specialmente la notte, quando non era capace di avere una visuale completa dei suoi dintorni; è proprio per quello che iniziò a non dormire più la notte, non riusciva fisicamente a chiudere occhio quando la stanza era sommersa nel buio, quando non riusciva a vedere i confini del bosco.

Non si sentiva al sicuro, le sembrava di essere sempre sorvegliata.

Le occhiaie si facevano sempre più presenti, due cerchi scuri le contornavano gli occhi e Isabella commentò come assomigliasse ai Cullen. Passava i suoi pomeriggi a dormire, cercava di prendere più ore possibili di sonno anche durante le ore buche che aveva durante la settimana a scuola.

Quando il lunedì successivo tornò a scuola riuscì ad arrivare in ritardo, dovendo farsi accompagnare da suo padre in volante; si era addormentata all'alba, stanca dalla notte in bianco passata a mettersi in pari con lo studio.

"Buona giornata tesoro" la salutò Charlie quando scese dall'auto per dirigersi verso l'entrata della scuola, ma Alice la fermò quasi subito.

"Non ti hanno detto? Non c'è l'insegnate per tutta la settimana" intrecciò il suo braccio col suo per portarla vicino alla jeep rossa dove Emmett e Jasper parlavano animatamente.

"No, Angela deve essersi scordata" disse mentre si fermarono davanti ai due ragazzi.

Emmett e Jasper fecero un cenno veloce alle due ragazze prima di tornare alla loro discussione riguardante un...videogioco? Ashley guardò Alice che le fece segno di lasciar perdere, quindi tirò fuori dalla giacca di pelle il pacchetto di sigarette quasi finite e ne tirò fuori una.

"Da quando fumi?" le chiese Jasper interrompendo la conversazione con suo fratello, non avendo mai notato l'odore di fumo sui suoi vestiti e se doveva essere sincero non lo sentiva nemmeno in quel momento "Non puzzi di fumo"

"Da un po', mi aiutava con lo stress di muoversi in continuazione e mi aiuta anche ora" cercò nella tasca della borsa l'accendino e imprecò notando di averlo lasciato sulla scrivania, ma Emmett gliene passò uno "Grazie. Mentre per l'odore lo so, mi da fastidio l'odore che lascia suoi vestiti, sto molto attenta tenerli puliti"

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