-mani di sangue-

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AAAAAAAAAAAAAAAAAAA ODIATEMI. Ora mi è tornata voglia di scrivere quindi pubblicherò già un altro capitolo oggi :) Volevo chiedervi una cosa, ormai la storia è al termine(forse arrivo fino al capitolo 40) e volevo sapere se qualcun* fosse interessato ad una possibile storia su Eric Coulter, Divergent.
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Le festività Natalizie erano passate da un pezzo e sembrava tutto fosse tranquillo con il mondo del soprannaturale e speravo continuasse così. Tra me e Emmett le cose andavano benissimo: avevamo il nostro piccolo mondo e i litigi che si creavano scomparivano dopo pochi giorni.

L'argomento principale era un possibile scontro e il mio talento; volevo aiutare a tutti i costi, ma Emmett tirava fuori il ragazzo protettivo che c'era in lui e iniziava a inventarsi scuse su scuse per non farmi partecipare. Sapevo che lo faceva per me, non avendo molta esperienza con il mio corpo ancora, però era frustrante dover stare a guardare mentre vanno nel bosco alla ricerca di Victoria.

Bella era un tormento e il fatto che Edward la assecondasse era snervante. Continuava a insistere che trasformarla era meglio, che poteva difendersi e che poteva dare seriamente una mano, ma per fortuna l'unica parte di Edward che ragionava glielo proibiva. Ogni volta che parlava con la famiglia, supplicando Carlisle di farlo, io me ne andavo a cacciare nel bosco; altrimenti non sarebbe finita bene.

E quella era una di quelle giornate.

"Da umana non posso aiutarvi! Se mi trasformaste potrei aiutare e non sarei in pericolo a rimaner da sola" Si lamentava con una voce lagnosa guardando il più grande dei Cullen; Carlisle era abbattuto, voleva farlo, ma allo stesso tempo i suoi buoni propositi e i voleri del figlio lo bloccavano. Le diede uno sguardo pieno di pietà. "Devi parlarne con Edward, io lo farei, perchè ho visto che lui non vuole vivere senza di te, ma finchè lui non accetta io non farò niente"

Bella lo guardò per un secondo prima di mettere il muso e girarsi verso Alice; eravamo tutti nel soggiorno per parlare delle ultime novità, altri ragazzi di La Push si erano trasformati e avevano trovato una traccia di Victoria nel loro territorio, ma niente di più. Sembrava che giocasse a nascondino o lasciasse delle molliche di pane per far si che si capisca che c'era, che non se ne era andata. Avevo passato poco tempo con il branco, troppo occupati con le ronde e quando tornavano a casa erano distrutti; solitamente stavo un po' con Emily. Si fidavano a lasciarmi da sola con lei.

"Alice.." La ragazzo abbassò lo sguardo, anche lei in conflitto. Non poteva perdere suo fratello per un capriccio della sua migliore amica. Bella la iniziò a pregare e la smorfia sofferente sul viso di Alice era straziante, voleva aiutare, ma non poteva. Come tutti.

"Ew" Commentò a bassa voce Rosalie, la quale era seduta sul divano accanto a me, con le gambe allungate sulle mie. Ridacchiammo leggermente beccandoci un'occhiataccia da parte di tutta la famiglia, specialmente da Bella. "Forse non l'hai detto così silenziosamente, sai?" La presi in giro e lei mi tirò una sberla sul braccio.

"Tu non capisci!" Alzò la voce mia sorella puntando un dito nella mia direzione. Iniziavo a sentire il sangue bollirmi nelle vene, metaforicamente, e dovetti chiamare all'appello tutto il mio autocontrollo per non darle contro. "Tu sei come loro, per quello non capisci! Io sono vulnerabile, mentre tu non capisci che fortuna hai. Continui a lamentarti della tua trasformazione da due mesi, da quando sei diventata come loro, e giuro su dio che vorrei tapparti la bocca per essere così ingrata. Non-"

Senza che nessuno se ne accorgesse in tempo mi alzai, andai verso Bella, la presi per la gola e la sbattei al muro, causando una smorfia di dolore sul suo viso. Strinsi le dita nella sua pelle, sul suo collo, senza soffocarla, ma abbastanza da sapere che il giorno dopo ci sarebbero stati dei grandi lividi. "Ashley, lasciala" La voce calma di Esme apparve, era stata zitta tutto il tempo, ma in quel momento vedevo rosso e nessuno di loro sarebbe stato in grado di farmi ragionare.

"Io? Ingrata? HAHAHAHAH. Ma ti senti quando parli stupida ragazzina del cazzo? Soltanto perchè tu sei così malata da voler essere un mostro e nutrirti di sangue non vuol dire che io, persona sana, che non vorrebbe essere così, sia ingrata di questo "dono". Tu non hai la minima idea di come ci si senta e spero che non lo provi mai, che muori come tutti gli latri; non ci sarà sempre il tuo caro Edward a difenderti, o Alice" Strinsi la presa, affondando la punta delle dita nella carne del suo collo facendola gemere di dolore. "E ti giuro che se mai ti vedrò trasformata, ti ucciderò con le mie stesse mani. Tu. Non. Sei. Nessuno." Scandii ogni parola sputando veleno, la faccia di Bella era terrorizzata mentre con le mani si aggrappava al mio polso per allentare la presa.

Solo in quel momento mi accorsi che la famiglia dietro di me mi stava chiamando, supplicandomi di lasciare andare Bella. Sentivo l'ondata di calma e serenità che Jasper cercava di trasmettermi e sentivo Edward cercare di entrare nella mia testa. Osservai per l'ultima volta mia sorella: si stavano già formando dei lividi dove la mia mano stringeva e il sangue aveva iniziato a gocciolare fino al bordo della maglia bianca che indossava, creando contrasto; l'odore non mi attirava anzi, sembrava aspro e di cattivo gusto; gli occhi erano terrorizzati e la lacrime si stavano accumulando sulla guance.

La lasciai andare, facendola cadere seduta contro il muro. La guardai senza emozioni in faccia e vidi una scintilla di paura nei suoi occhi, poi iniziò a piangere e tutti i componenti della famiglia si avvicinarono a lei, chi più e chi meno a causa del sangue.

Quando Carlisle le diete una veloce occhiata e confermò che non era niente di grave, che non servivano punti ma semplicemente disinfettare, tutti gli occhi furono su di me. Potevo sentire gli sguardi di disapprovazione, delusione e anche rabbia che mi lanciavano. "Io non sto in questa città finchè non se ne va" Dissi non togliendo lo sguardo da lei. "Lei non se andrà da questa casa, tanto meno da questa città" Rispose Emmett mettendosi in difensiva davanti a Bella, Alice aveva visto qualcosa. Lo guardai negli occhi e mi accorsi di quanto lo avessi deluso, non adorava Bella, ma era una sua amica e in quel momento sentii il mio cuore rompersi vedendolo contro di me mentre difendeva la persona che mi stava rendendo la vita un'inferno.

Con voce tremante mi allontanai "Ashley, no" disse Alice, sapevo cosa avesse visto, ma io me ne ero già andata.

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