IX

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La mattina dopo Ashley si svegliò dolorante, il naso le colava e faceva difficoltà a respirare. Si portò una mano alla fronte e si rese conto di star bruciando.

Aprì la finestra per far girare un po' l'aria, aveva bisogno della freschezza mattutina specialmente in quel momento che sentiva il suo corpo andare a fuoco.

Si lasciò cadere indietro sul letto, osservando il soffitto mentre si portava le mani al viso per darsi una svegliata; sapeva che sarebbe successo, uscire coi capelli umidi col tempo di Forks non era stata una buona idea.

Sentiva i passi di sua sorella che si muovevano per il piano superiore e dopo un po', quando iniziò a farsi tardi probabilmente, sentì suo padre salire le scale. I passi pesanti erano irriconoscibili e quando approcciò la sua porta bussò prima di entrare.

"Tesoro, farai tardi" la avvertì entrando nella stanza, ma quando la vide ancora in pigiama sotto al letto, con un braccio che le coprivano gli occhi capì subito la situazione. Si affrettò a sedersi vicino a lei sul letto per mettergli il dorso della mano sulla fronte "Urca, sei bollente. Forse è meglio se rimani a casa"

"Mhh" Ashley si rigirò nel letto, odiava sentirsi cosi debole e impotente. Sentiva come se tutto il suo corpo fosse stato anestetizzato e l'unica cosa che voleva era che il naso le smettesse di colare.

"Uh, ti vado a prendere qualcosa in farmacia e poi ti faccio un tè" Charlie notò la finestra aperta e si affrettò a chiuderla "Rischi di aggravare la situazione con questa aria, dovrebbe nevicare in sti giorni"

"Ma così farai tardi"

"Non preoccuparti di quello, ora riposati" Charlie la lasciò da sola per andare ad avvisare Isabella che sua sorella non sarebbe andata a scuola per oggi, e probabilmente per il resto della settimana.

Avrebbe mentito se avesse detto che non si sentiva un po' impanicato al pensiero che sua figlia stesse male, sapeva che era una semplice influenza e che prima o poi avrebbero dovuto prenderla entrambe, ma vedere Ashley che solitamente era sempre in movimento ridotta a letto gli faceva un po' di senso.

Non ci mise molto a partire e tornare dalla farmacia, la farmacista gli consigliò una semplice tachipirina e uno spray per il raffreddore, nulla di che.

Quando tornò le fece un tè come promesso per poi lasciarla per andare al lavoro, Ashley ormai di nuovo addormentata.

Casualmente quel giorno nemmeno Emmett Cullen si presentò a scuola, tutti notarono l'assenza dell'imponente ragazzo ma nessuno collegò la sua assenza a quella di Ashley. Tranne i Cullen stessi che ebbero ben altro da pensare in quel momento.

Ashley passò l'intera giornata a dormire, non se la sentiva di alzarsi dal letto se non per andare in bagno, e ogni volta che lo faceva le girava la testa e cominciava a sudare freddo.

Cominciò anche a tossire verso il primo pomeriggio rendendole il sonno alquanto difficile ed è proprio in un momento in cui ebbe un attacco di tosse che si rese conto del rumore della macchina di Charlie entrare nel vialetto.

Si chiese cosa ci facesse già a casa, era troppo presto per aver terminato il suo turno e di certo la voce di sua sorella Isabella la allarmò ancora di più. Contemplò se scendere dal letto e abbandonare le calde coperte per indagare sulla situazione o aspettare e sperare che qualcuno venisse a darle spiegazioni.

Per sua fortuna qualcuno bussò alla sua porta e Isabella entrò; la volante di Charlie si riaccese e lasciò nuovamente il vialetto.

"Cosa è successo?" chiese a sua sorella che teneva aveva un cerotto sulla fronte e l'aspetto di qualcuno che era appena stato investito "Isabella? Stai bene?"

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