XVII

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Quell'estate fu probabilmente la peggiore della vita di Ashley, rinchiusa in camera e le rare volte che usciva finiva per passare le giornate alla riserva, con Leah e Seth.

Sam tornò ad essere distante, spesso e volentieri non era a casa lasciando Emily in compagnia della giovane ragazza; è grazie a ciò che legarono, diventando qualcosa di simile ad due amiche, ma Ashley sentiva che c'era qualcosa in più.

Qualcosa che tutti le stavano ancora nascondendo.

Emily era a conoscenza dei vampiri che camminavano liberi per le loro foreste? Sapeva che Sam, per qualche strano motivo, ne era a conoscenza?

Ma specialmente, perchè Sam sapeva il loro segreto?

Leah invece era piuttosto presente nella sua vita per i mesi estivi, presentandosi a casa sua per assicurarsi che la sua migliore amica non faccia la muffa sul suo letto. Era preoccupata per lei, il suo comportamento era cambiato drasticamente da qualche mese prima e no sapeva il perchè.

Ogni volta che provava a parlarne Ashley cambiava argomento, o faceva finta di fare qualcosa. Leah provò a parlarne con suo padre, Charlie, in cerca di un aiuto in più per mettere in piedi la sua amica.

Aveva i suoi sospetti su chi l'avesse resa così, e i Cullen erano i primi sospetti. Non parlava più di quel Emmett Cullen, o della sua strana famiglia, ma aveva visto in più di un'occasione il suo telefono accendersi con messaggi da parte sua.

Notò come smise anche di rispondere ai suoi amici di scuola, Angela Weber la più insistente nel contattarla. Ma nulla.

Ashley era diventata un fantasma e lentamente ne stava anche prendendo l'aspetto.

Era il primo settembre quando Ashley si guardò allo specchio per bene dopo mesi, osservando come i suoi lineamenti fossero diventati più duri, affilati, a causa della grande perdita di peso.

Il suo fisico allenato era ormai sparito, sostituito da uno che sembrava sull'orlo di essere malato. Non era poi così magra, ma a differenza di come le persone erano abituata a vederla lo era molto.

Era terrorizzata dall'uscire di casa, il pensiero che uno di loro la stesse aspettando era straziante; le era passato l'appetito alla scoperta dell'esistenza di esseri del genere, l'ansia le aveva bloccato lo stomaco.

Un'altra cosa che aveva notato fu la sua paranoia. Era sempre sull'attenti, scattando in piedi ad ogni rumore improvviso che la prendesse alla sprovvista; era stancante, ma era più forte di lei.

Nonostante fosse l'inizio di settembre l'aria fuori era fredda, facendo rabbrividire Ashley quando aprì la finestra. Decise di indossare un semplice maglione verde, le avrebbe permesso di rimanere al caldo senza dover mettere sopra una giacca pesante.

"Facciamo tardi" sua sorella bussò alla porta, facendo saltare Ashley che era persa nei suoi pensieri.

Isabella. Non ci parlò per tutta l'estate e tutt'ora non si rivolgevano la parola, lasciando un silenzio pesante ogni volta che si trovavano in stanza assieme.

Fu grata per il fatto che Charlie, dopo gli avvenimenti di fine anno scolastico, vietò ad Edward di entrare in casa e mettere ad Isabella un coprifuoco. Almeno a casa sua, fra quelle quattro mura, avrebbe potuto sentirsi al sicuro.

Prese la sua borsa e scese le scale, raggiungendo Isabella nel pick-up e partendo per scuola. Non era esattamente il modo in cui avrebbe voluto iniziare l'anno scolastico, ma sapeva che non poteva non finire l'ultimo anno di scuola e tanto meno evitare per sempre i suoi compagni, nonché amici.

Il pick-up fece un rumore strano quando entrò nel parcheggio della scuola e non appena si fermò Ashley scese, non volendo stare più di un secondo in presenza di suo sorella. La vedeva come una matta, una svitata di testa che aveva accettato senza problemi la natura del suo ragazzo, ed Ashley non capiva come potesse amare una cosa del genere.

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