-scontro-

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AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ULTIMO CAPITOLO. Vi amo.

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Le giornate erano sempre le stesse. Stessa routine per controllare mia sorella. Stesso percorso ogni giorno nel bosco. Stesse chiacchierate con Charlie.

Bella lo stava trascurando molto e, come un padre, si stava iniziando a preoccupare che qualcosa non andasse. Cercai di rassicurarlo in ogni modo, ma sembrava dar retta solo a quello che lei gli diceva; cercava di ignorare il suo comportamento distaccato, senza successo. Io mi offrii per sorvegliare Charlie, infondo era mio padre ed era anche una buona scusa per passare del tempo con lui. Il lavoro era diminuito dato che i vampiri se ne erano andati dalla città. No vampiri, no omicidi. Ma il vero problema era dove stavano andando e con la nostra solita fortuna stavano venendo da noi.

Alice teneva d'occhio l'esercito di neonati e il loro presunto capo, ma c'era ancora qualcosa che non tornava. Il perchè. Secondo Carlisle non aveva nessun motivo di attaccarci, le opzioni vecchie erano state escluse, e nessuno di noi riusciva a capire del perchè di questo scontro.

Il branco lo vidi ancora meno e man mano che la data si avvicinava sentivo l'ansia entrarmi in corpo e mettermi sull'attenti per qualsiasi rumore. La caccia era stata ristretta ed Esme aveva ragione, non avremmo avuto più tempo per nutrirci per bene. Non era un bel periodo: eravamo sempre tutti tesi, pronti a combattere e ciò rovinava l'atmosfera che si creava in casa. Pure Emmett non era più tanto contento di partecipare, anzi, cercava di passare più tempo possibile con me. Sapevo a cosa pensava.

Nonostante fosse estate nevicò, più in alto, dove lo scontro avrebbe preso luogo. Edward e Jacob avevano ideato un modo per far si che la scia di Bella fosse invisibile e funzionò; l'unica cosa che si sentiva era l'odoraccio di cane bagnato. "Siete pronti?" Chiese Edward tornando a casa prima di andare da mia sorella. Era più una domanda retorica, nessuno di noi voleva essere li in quel momento. "Buona Fortuna" Ci augurò il ragazzo prima di partire.

Noi rimanemmo nello grande spiazzo in mezzo alla natura. Nevicava e i fiocchi di neve cadevano leggeri sulle nostre teste, ci donavano un fare angelico e innocuo. Non sentivo freddo, ma sapevo che qualsiasi altra persona avrebbe rischiato l'ipotermia se non fosse stata ben coperta; il vento era gelido e tagliente come una lama di una rasoio.

Facemmo delle ronde in giro, aspettando l'arrivo dei neonati, ma le visioni di Alice cambiavano ogni ora facendo si che il tempo d'attesa si prolungasse. La battaglia si sarebbe dovuta tenere quella notte, ma venne spostata alla mattina a causa di un incidente a detta di Alice. Chissà chi avevano ucciso.

Emmett venne da dietro e mi abbracciò, più soffocò, per quelle che sembrarono ore. Amavano il contatto con la sua pelle dura come la mia e, in quel preciso momento, avevo bisogno di tutto ciò che aveva d'offrire. Avevo paura di non farcela, che lui non c'è la facesse o chiunque altro. Non me lo sarei mai perdonata.

Rimanemmo abbracciati, in silenzio, fino all'alba; in quel momento ci eravamo tutti riuniti. Non c'era un'ora precisa e dovevamo essere pronti a qualsiasi cambio di programma.

Victoria.

Quella fu l'unica parola ad uscire dalla bocca di Alice prima che un'esercito si facesse spazio tra gli alberi. Era il momento.

Emmett mi strinse la mano come incoraggiamento e partimmo, contro quelli della nostra stessa specie. Cercai di fare il mio meglio sferrando colpi da una parte all'altra, me la cavai bene, ma andò meglio quando il branco si unì a noi. Per brevi secondi ci fu confusione tra i giovani vampiri e questo ci diede un vantaggio non poco indifferente. Urla di dolore, rabbia e rumori di denti che staccavano le diverse parti del corpo riecheggiavano nella radura e rendevano tutto ciò ancora più irrealistico.

Mi capitava ogni tanto di guardare nella direzione di Emmett, giusto per controllare che stesse bene, e ogni volta i nostri sguardi si incontravano.

Non mancavano molti neonati da uccidere, ma le forze stavano iniziando a farsi mancare. Era difficile combattere contro qualcuno di più forte e veloce, anche se stupido, però il branco ci aiutò un sacco. Noi proteggevamo le loro spalle mentre sbranavano qualcuno e vice versa.

Lo scontro finì non so quanto tempo dopo, non riuscivo a capire quanto tempo fosse passato, ma una cosa mi colpì. Dietro Carlisle ed Esme c'era una ragazzina, poco meno di tredici anni, sembrava terrorizzata. "Cosa volete farci?" Chiesi sulla difensiva. La ragazzina mi guardò spaventata e potei leggere il terrore nei suoi occhi. "Non vuole farci del male" La protesse Carlisle mettendo un braccio davanti alle esile figura.

Feci per ribattere, ma lo sguardo di Emmett mi fece fermare. Quando mi girai per guardare nella sua stessa direzione vidi un piccolo gruppo di mantelle nere; sembrava stessero volando dalla grazia della camminata e il nero contrastava fortemente col bianco del suolo. Ormai aveva smesso di nevicare, ma la neve sembrava non volesse sciogliersi. "Bene bene, sembra ve ne siate occupati voi" Parlò la più piccola figura tra tutte. Si tolsero il cappuccio mostrando i loro bellissimi volti.

"Perchè non l'avete fatto voi" Parlò Jasper osservandoli cautamente, ma evitando lo sguardo dell'unica ragazza. Aveva un lato sinistro e affascinante. Lei fece scattare lo sguardo su di me e mi persi nei suoi occhi rossi come il sangue. "Sapevamo l'avreste potuta controllare, infatti avevamo ragione. Però mi sembra vi sia sfuggito qualcuno" Disse indicando la ragazzina ai piedi di Esme. "No! No vi prego!" Urlò mentre il più alto la prendeva.

Non avevo mai visto Carlisle sottomettersi così sotto la volontà di qualcuno, specialmente se così crudele. L'uomo la distrusse in diverse parti e la bruciò assieme agli altri. Il ragazzo accanto alla bionda guardò dietro di noi e sorrise malvagio. "Vedo che è ancora umana"

Mi voltai e vidi Edward assieme a Bella. "Dopo il diploma" Rispose dopo qualche secondo con la voce tremante. Tutti annuirono, ma la ragazza ci guardò dura. "I Volturi non aspettano. Torneremo presto" Se ne andarono tutti assieme, sparendo nel bosco.

Lasciai un respiro che non mi ero resa conto di star trattenendo e mi voltai per essere attaccata dalle labbra di Emmett. Ricambiai il bacio felice. Era finita.

"Ti amo, Ashley Swan"

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