XXIII

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Sam rivide per la prima volta Ashley per caso.

Era la sera prima della ripresa della scuola dopo le springs break e Ashley decise di inoltrarsi nel bosco per passare un po' di tempo in solitudine, senza il costante bruciore che le invadeva la gola ogni volta che Isabella o Charlie fossero in casa.

Passava la maggior parte delle sue giornate distesa nel letto ad osservare il soffitto, che fosse giorno o notte, cercando di accettare questa sua nuova realtà. Le sembrava di star vivendo in un sogno, un incubo, come se qualsiasi cosa facesse sembrasse così distante.

Era straziante non poter dormire, doversi inventare scuse sul cenare fuori con amici per non creare sospetti e specialmente evitare qualsiasi forma di contatto con le persone attorno a lei, eppure la curiosità fu più forte di lei e si diresse verso casa di Sam.

Sapeva che fosse una pessima idea, non poteva rischiare di ferirlo, lui o Emily, eppure aveva bisogno di sapere, sapere perchè si risvegliò a casa sua e come o perchè fosse li; non riusciva a trovare una scusa plausibile, quindi l'unica soluzione fu quella di dirigersi verso casa sua.

Ciò che non si aspettò fu di trovarlo sul porticato, con le braccia incrociate al petto ad aspettarla. Vide dietro di lui, Billy Black che li osservava sulla sua sedia a rotella dall'entrata della casa; nonostante la distanza, essendo ancora dietro i primi alberi sul confine della foresta, riuscì a distinguere l'espressione preoccupata del ragazzo e il suo primo istinto fu quello di corrergli incontro, abbracciarlo come se la sua vita dipendesse da lui.

Fece dei passi molto attenti, cauti, per non spaventarlo ma Sam rimase immobile ad osservare la ragazza che una volta aveva cresciuto. Gli sembrava così strano vederla davanti a se, una persona completamente diversa dentro e fuori, qualcuno che non era più come prima.

Sentì le lacrime formarsi al bordo degli occhi quando si fermò davanti gli scalini del porticato, l'aspetto uguale e diverso allo stesso tempo, lo sguardo basso per nascondere ciò che dimostrava cosa fosse veramente e l'odore molto forte di morto.

Ashley alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi e se ne pentì subito quando vede il piccolo, quasi impercettibile, passo che fece indietro. Avrebbe voluto piangere, urlare, chiedergli scusa ma i suoi pensieri vennero bloccati quando aprì le braccia, invitandola in un abbraccio.

Cautamente salì le scale, incerta, e avvolse le braccia attorno al suo busto e appoggiando la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi nel sentire il suo cuore battere, il sangue scorrere nelle sue vene, sentendolo vivo.

Le sue braccia lo avvolsero a sua volta e nascose la testa nei suoi capelli, lasciandosi sfuggire una lacrima nel sentirla li senza che Ashley Swan fosse seriamente li; odiava la sensazione, abbracciarla e non sentire nulla se non la pelle fredda come il ghiaccio, come se fosse fatta di porcellana, non sentirla respirare o il cuore battere.

Odiava anche solo il pensiero, ma non riusciva a smettere di pensare di star avvolgendo un cadavere. Sam Uley e Ashley Swan, due amici d'infanzia con un legame impossibile da spiegare, rimasero fermi avvolti nell'abbraccio uno dell'altro per ciò che sembrò un'eternità, entrambi con la speranza che fosse solo un brutto scherzo.

Un colpo di tosse li risvegliò dal loro piccolo momento e quando si staccarono videro Billy sulla porta, un'espressione dura e triste allo stesso tempo. "Forse è il caso di cominciare"

Ashley guardò i due uomini confusa "Cominciare?"

"Ci sono alcune cose da spiegarti, Ashley. Probabilmente ti starai facendo mille domande e noi possiamo aiutarti a rispondere ad alcune di esse" disse il vecchio girando la sedia a rotelle per tornare all'interno della casa, lei poco dopo di lui e Sam per ultimo.

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