-la visone-

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sono mancata perchè avevo da fare, scusate. Il 10 finisco scuola, ma avrò dei debiti da recuperare ad agosto quindi, le nuove storie, saranno aggiornate lentamente(non molto diversamente da ora)
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Stavano venendo qui.

Sapevo che qualsiasi cosa fosse non sarebbe stata positiva, non avrebbero mai "interrotto" la festa per una semplice visione. Alice ci raccontò che aveva visto un gruppo molto numeroso, un esercito, di neonati. Erano tutti spaventati.

"Non possiamo farcela da soli, Bella" disse Jasper accanto a Carlisle. Stavano discutendo da una decina di minuti sullo stesso argomento. Jacob voleva che il branco partecipasse allo sconto, ma Bella non voleva e diceva che sarebbe stato troppo pericoloso. Ci sarebbero state delle perdite, lo sapevamo, ma i neonati avrebbero potuto causare molti più danni se non fermati.

"E i Volturi? Non fermano tutto ciò?" Era la domanda che si ripeteva nelle nostre teste da quando i primi omicidi iniziarono; era una strage che i Volturi non avevano ancora fermato.

"Jasper ha esperienza con i neonati, può darci una mano" Disse Carlisle mettendosi in piedi. Emmett mi aveva accennato qualcosa sul passato del fratello, il quale era a molto a contatto coi giovani vampiri, ma non pensavo così tanto da poterci insegnare qualcosa. Mi girai verso Emmett affondando la testa della sua spalla: ero stanca di quella situazione e volevo soltanto rilassarmi un po'. "Andrà tutto bene" Mi sussurrò nei capelli avvolgendo un braccio attorno alla mia figura.

"Vedrò con Sam quando incontrarci, vi farò sapere tramite Bella" Disse Jacob prima di andarsene; mi ero persa un pezzo della conversazione accoccolata al petto di Em, ma da quello che avevo capito ci sarebbe stata una sotto specie di riunione per aiutare anche i lupi nello scontro. Spostai lo sguardo su mia sorella, contorta da una smorfia di paura e rabbia. Odiavo quanto lei quella situazione, ma le dovevo il fatto di essere preoccupata per la sua vita. Per la sua mortalità.

"Andiamo, domani sarà una lunga giornata" Parlò Esme liquidando tutti nella stanza in modo dolce. Pensai per qualche secondo e decisi di andare a casa mia, con Charlie, invece di passare la serata con i Cullen.

Una forte mano mi prese il polso e mi fece girare verso di lui. "Dove vai?" Mi chiese con un tono pieno di dolcezza. Lo guardai negli occhi e non potei fare a meno di pensare a quanto fossi fortunata ad avere un uomo come lui nella mia vita; gli sorrisi dolcemente e lo abbracciai con delicatezza. Mi accorsi in quel momento di quanto fossi desiderosa di affetto. Lui mi avvolse le braccia attorno, leggermente incerto a causa della mia piccola fuga, e mi strinse a se appoggiando il mento sulla mia testa. "Va tutto bene?" Mi domandò iniziando a strofinare il pollice nei miei capelli.

Annuii e cercai di avvicinarmi ancora di più a lui, quasi per farci fondere, e annusai il suo forte profumo. "Ti amo" Sussurrai chiudendo gli occhi. Lui mi prese il mento tra le dita e mi baciò dolcemente, un bacio casto sulle labbra, mentre con la mano l'altra mano mi avvolgeva la guancia. "Ti amo anche io, non hai idea di quanto" I suoi occhi ambrati erano pieni di dolcezza e sentii le gambe cedermi leggermente, era troppo. Portai una mano dietro al suo collo e lo avvicinai a me per un altro braccio. "Vuoi venire da me?"

"Ma non c'è Charlie a casa?" Domandò mentre ci avvicinavamo all'uscita. "Si, ma voglio stare a casa mia e poi gli farebbe piacere vederti, gli stai simpatico" Sorrisi leggermente alle mie parole, ripensando a quei piccoli apprezzamenti che faceva di tanto in tanto. Certo, avrebbe preferito che non fosse stato il mio ragazzo, ma lo accettava. Il suo sguardo si fece un attimo incerto, ma poi annuii felicemente. "Quindi prendiamo la jeep, vado solo a prendere dei vestiti per 'dormire'"

Uscii di casa e mi diressi lentamente vero la sua enorme auto, poco dopo pochi secondi mi raggiunse e mi aprì la portiera. "Grazie!" Ridacchiai al suo fare cavalleresco. Salimmo in auto e partimmo, la sua mano trovò immediatamente posto sulla mia coscia. "Cosa diremo a tuo padre?" Domandò di punto in bianco continuando a guardare la strada. Rimasi un attimo a pensare, ma la risposta era abbastanza ovvia, almeno per me. "Hey, oggi il mio ragazzo rimane a dormire da me"

Mi guardó incerto e fermó la macchina, non mi ero resa conto di essere giá arrivata. Scesi dall'auto e mi incamminai verso la porta di casa; da fuori vedevo la luce del soggiorno accesa e mi ricordai della partita di quella sera. Non mi ricordavo lo sport, però papà ne aveva parlato con Billy al telefono, il vecchio però aveva rifiutato l'invito e quindi Charlie era rimasto da solo.

Mi sentii un colpa.

Entrai senza pensare e lasciai la porta aperta per Emmett. "Papá, siamo a casa!" Urlai e poco dopo sentii i passi di mio padre venirci incontro; mi guardò e mi sorrise, poi guardò dietro di me e il sorriso si spense leggermente, ma non scomparve. Mi diede un veloce abbraccio e strinse la mani del mio ragazzo, poi mi guardò. "Come mai a casa così presto? Poi pensavo stessi a casa Cullen come Bella"

Leggevo ma confusione nel suo sguardo e per un attimo pensai di andarmene, avevo paura di averlo disturbato con la partita. "Uh, non avevamo voglia di stare di là...se per te é un problema torniamo-"

"No no, scusa se ho dato questa impressione era solo che non me l'aspettavo" Guardò Emmett e poi me, con un sopracciglio alzato. "Dorme con te?"

"Dove se no? Sul pavimento?" Lui fece un cenno con la testa e sentì il ragazzo dietro di me ridacchiare. "No!"

"Tranquillo, non faremo niente e se vuole teniamo la porta aperta" Propose Emmett sentendo la riluttanza di mio padre. Charlie lo guardò dall'alto verso il basso e poi annuì. "Va bene, porta a porta mi raccomando"

"Sissignore!" Dissi prima di prendere la mano di Em e portarlo su per le scale. Quando arrivammo in camera feci per chiudere la porta, ma poi mi ricordai della condizione di Charlie e la lasciai spalancata.

"Vado a struccarmi" Dissi al ragazzo prima di chiudermi a chiave nel bagno, presi anche dei vestiti che avrei usato per pigiama. Mi cambiai in un paio di shorts neri e una canottiera verde militare. Quando tornai in camera vidi Emmett già cambiato sul letto a braccia aperte. "Vieni si o no?"

Non ci pensai due volte e mi buttai bel suo abbraccio ridacchiando come una bambina felice; ero tranquilla fra le sie braccia e sembrava che ogni problema fosse sparito. Sentii dei passi leggeri salire le scale e immaginai fosse Charlie, infatti pochi secondi dopo si affacciò alla porta. Feci finta di dormire accoccolata nelle braccia di Emmett. "Sta già dormendo?" Lo sentii sussurrare e il Em annuire. "Okey, a-allora vi lascio...buonanotte ad entrambi"

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