-vigilia di Natale-

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Si, lo so. Vi voglio bene e voi ne volete a me anche se pubblico ogni morte di papa. Spero che stiate passando una buona domenica <3
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I giorni passavano lentamente, mi sembrava di vivere a rallentatore. Stavo provando a mettermi a passo con il loro stile di vita, la caccia e tutto il resto; mi sembrava impossibile, cercavo di fare un passo alla volta, ma mi ritrovavo a due metri da dove mi trovavo. Letteralmente.

Passavo la maggior parte del tempo a casa dei Cullen o in camera mia, lontano da mia sorella e Charlie; avevo ancora paura di ferirli, anche se il mio autocontrollo era qualcosa di straordinario secondo Carlisle.

Mi portavano nel bosco, non per cacciare, per capire come funzionasse il mio dono: per loro ero un semplice segugio, ma con più facilità nel rintracciare una traccia lontana. Era divertente, lo trovavo un modo per sfogarmi, con la corsa, anche se spesso mi capitava di allontanarmi troppo.

Emmett mi incitava ad usare la mia forza da neonato contro di lui, per combattere un po' come faceva con Jasper, ma c'era qualcosa che mi bloccava. La paura di fargli del male era troppo forte anche se sapevo che alquanto impossibile, in caso avessi perso il controllo, a pochi passi da noi c'era un'intera famiglia di vampiri pronti a fermarmi. Lui rispettava la mia scelta, preferiva che mi sentissi a mio agio, ma cercava sempre di farmi cambiare idea per farmi sfogare ancora di più.

Sapevano quanto amassi lo sport, specialmente il mio ragazzo, quindi cercava solo di aiutare.


Ormai la vigilia di Natale era arrivata, tutti erano con la propria famiglia e Bella era da Billy, con Jake, mentre io decisi di stare da sola a casa. Avrei voluto stare dai Cullen, loro volevano che passassi il Natale con loro, per non rimanere sola, ma finalmente avevo casa libera e non rischiavo di fare del male a nessuno.

Volevo staccare un po' dal soprannaturale, provare a vivere un giorno normale dopo tanto tempo, ma la sete continuava a persistere. Avevo rifiutato la dose che Carlisle mi aveva proposto, sangue animale questa volta, ma lo rifiutai a causa dell'odore meno gradevole di quello umano.

Mi misi a letto, con solo una maglia enorme di Emmett, chiusi gli occhi e sperai di potermi addormentare, ma non fu così. Mi misi seduta sul letto, gambe incrociate e un cuscino al petto. Osservai fuori la neve che cadeva da giorni, innevando tutto il paesaggio; era mozzafiato, ma uscire, non sentire il freddo, rendeva il tutto più deprimente.

Qualcuno bussò alla porta e mi costrinse a indossare un paio di pantaloncini per essere presentabile. Scesi le scale e mi feci scappare un piccolo gemito, quando aprendo la porta, vidi Emmett. Mi guardava dall'alto verso il basso, leccandosi le labbra. "Guarda, guarda chi c'è" Disse entrando, facendomi arretrare. Chiuse la porta dietro di se con un calcio, non troppo forte per fortuna.

"Sia il caso che questa ci abito qui, dovrei essere io quella sorpresa" Allacciai le braccia dietro il suo collo, mentre lui mise entrambe le mani sul mio fondoschiena per far incastrare i nostri corpi. Mi diede un bacio leggero sul naso, un dolcezza inaspettata a confronto dei suoi soliti baci. "Non volevo passassi il Natale da sola"

"Sei gentile a pensarlo, volevo passare un po' di tempo da persona..."

"Normale? Già, ti capisco. All'inizio anche io non riuscivo ad accettare il fatto di non essere normale" Mi irrigidii, sapendo che discorso stava per fare, ma cambiò all'ultimo minuto "...Ma guardami, tutto ciò mi rende ancora più forte"

"Come se non lo fossi abbastanza" Scherzai tirandolo verso di me, ma lui si oppose per parlare ancora una volta.

"E non far finta di niente, ti vedo sai? Osservarmi quando combatto con Jasper, quando indosso magliette più aderenti del solito e quando faccio qualsiasi movimento. Non sei per niente indiscreta" Se avessi potuto arrossire, in quel momento sarei stata rossa come non mai. Rosalie aveva ragione, sono la persona meno indiscreta del pianeta...su certe cose. "Ora che sei stata beccata fai la timida?"

Cercai di fare la faccia più innocente che potessi fare e gli diedi un, falso, timido sorriso. Qualcosa nel suo viso cambiò, strinse la mascella e le pupille si dilatarono. "Dio, non sai cosa ti farei quando fai l'innocente" Appena finì di parlare fece scontrare in un bacio tutto tranne che casto. Mi mise le mani sulle cosce, prendendomi in braccio e appoggiandomi contro il muro vicino alla porta.

Una delle sue mani andò sul mio collo, stringendo con più forza. Approfondii il bacio nello stesso momento in cui si strusciò su di me, facendomi sentire la sua erezione, e facendomi gemere, così da poter avere accesso alla mia bocca.

Una sua mano si spostò sotto la mia maglietta, tirandomela su, ma lo fermai. Per la prima volta, in quei minuti, vide una luce d'incertezza nei suoi occhi. "Camera mia, non ho intenzione di farlo in piedi" Un sorriso predatorio si fece spazio nel suo volto mentre portò di nuovo entrambe la mani sul mio culo, per stringerlo e farmi gemere, mentre si avviava verso la mia stanza.

Aprii la porta di camera mia e mi buttò sul letto, per chiudere la porta lentamente.

"Buon Natale"

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