-casa dolce casa-

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Sono a lezione di italiano, sta interrogando un mio compagno, dovrei studiare geografia che dopo mi interroga e fare fisica per la quarta ora. Ma ho voglia di aggiornare.
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Alice mi aveva preparata per bene e dopo essermi cambiata in un semplice paio di jeans e una felpa di Emmett, quindi ci nuotavo letteralmente dentro, partimmo verso casa di Charlie.

Carlisle lo aveva chiamato, avvisandolo che mi aveva fatto un controllo per controllare che non avessi niente dato il freddo che ormai comandava le giornate poco prima di Natale. Avevo paura di rivederlo, ma il capo famiglia mi propose di accompagnarmi.

Ero davvero grata a Carlisle, faceva più di quando pensasse e anche solo il fatto di averlo vicino a me mi rassicurava. Alla fine decidemmo che sarebbe stato meglio che me ne fossi andata da sola, più o meno, senza la presenza del mio ragazzo o un altro dei fratelli Cullen, dato che l'unico accettabile erano Carlisle ed Esme.

"Vedi che andrà bene, non ti preoccupare più di tanto. Ci sono io" Mi mise una mano sul ginocchio, dandomi una leggere strizzata, prima di fermare l'auto e scendere. Mi aprii la portiera e mi aiutò a scendere. "Ricordati ciò che ti ha detto Rosalie, fai alzare il petto leggermente per dare l'impressione che respiri e ogni tanto sbatti le palpebre"

"Okey"

Non feci nemmeno in tempo a bussare alla porta che questa si aprii, rivelando il volto di mio padre. Era ansioso e vedevo che non aveva dormito molto, mi si spezzò il cuore a vederlo in quelle condizioni a causa mia. "Ashley.."

Mi abbracciò subito, attirandomi a se il più possibile. Inizialmente rimasi rigida, non riuscendo a ricambiare l'abbraccio, ma sentendo un sussurro di Carlisle come incoraggiamento mi feci forza e ricambiai. Il suo corpo caldo andava in contrasto col mio freddo. "Stai bene? Sei fredda e rigida" Mise la mani su entrambe le mie spalle per ispezionare che stessi bene e che non avessi nessun infortunio.

"Si, sta bene. Non ha dormito molto ed è stata molto fuori. Non è niente" Parlò l'uomo dietro di me impedendomi di rispondere, gli feci un cenno, ringraziandolo per aver inventato una scusa credibile.

"Grazie, dottor Cullen. Davvero"

"Non si preoccupi e mi chiamo Carlisle, la prego. Volevo dire che Ashley è la benvenuta a casa nostra, quando vuole"

"La ringrazio"

Io e Charlie rimanemmo fermi, davanti alla porta, osservando il dottore andarsene. "Entriamo?" Mi chiese Charlie, stringendosi nelle braccia a causa di una folata di vento gelata. "Si" gli risposi entrando nel salotto.

Un senso di calma e famigliarità mi invase, facendomi rilassare i nervi e per un momento mi venne il dubbio che non ci fosse Jasper, ma poi mi accorsi che fui semplicemente felice di essere a casa sana e salva, più o meno. "Bella è uscita poco fa con Edward" Disse infastidito, non lo sopportava.

"Si, sapevo qualcosa" Feci per salire le scale e andare in camera mia, ma Charlie mi fermò. Aveva un'espressione seria in viso, ciò stava a significare che aveva qualcosa di importante da dirmi. "Uhm, tu sai che non mi piace intromettermi nella tu vita"

Sapevo dove volesse arrivare, ma non lo fermai, sapendo quanto dovesse essere difficile parlare di certe cose con la propria figlia. "Ho capito che tu e il ragazzone, Emmett?" Mi chiese e io annui, sedendomi sul divano, movimento che fece anche lui meccanicamente. "Ecco, Emmett, fate sul serio. Non ti nascondo che avrei preferito che tu scegliesti uno dei ragazzi di La Push oppure qualcuno più simile alla tua statura.."

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