-non sei un mostro-

3.7K 169 13
                                    

"I Cullen hanno il permesso di venire qui per riprendersi Ashley"

"Ma ha bisogno di noi! L'hai vista com'è ridotta?"

"Si, e mi dispiace molto. Ma l'avevo avvertita, fin da piccola, che stando con i freddi niente andava bene"

"Ora le dai anche la colpa?!"

"Billy, con tutto il rispetto, ma dovresti incolpare maggiormente tuo figlio. Lui doveva sorvegliare la casa"

"Lo so, l'ho messo in punizione per questo"

"Poi Victoria non l'ha uccisa, perchè?"

"Sapeva che Ashley avrebbe preferito morire che essere come loro, ma sapeva che sarebbe stata anche più forte per mesi"

Mi portai le mani alle orecchie per provare a far tacere le voci; ero molto lontana dalla casa di Emily e Sam, non volevo avvicinarmi troppo per via della ragazza, ma riuscivo a sentire perfettamente le loro voci. Provavo a farle smettere, ad abbassare il volume, ma più ci provavo, più diventavano forti.

Sam uscì sbattendo la porta, camminando arrabbiato, finchè non arrivò davanti a me. Si abbassò e poggiò i palmi delle mani sulle mie ginocchia per reggersi. "I Cullen verranno qui a minuti. Avrei voluto tenerti con noi, ma diciamo che sono loro i più esperti" Forzò un sorriso, ma si capiva dai suoi occhi che soffriva.

Eravamo diventati nemici naturali in poche ore, ma sembrava non turbarlo più di tanto, al contrario dell'anziano Black. "Ho paura"

I suoi occhi si addolcirono e mi mise una mano sulla guancia. "Lo so, ma non sei sola. Hai noi e i Cullen"

"Sono arrivati" Paul uscì dalla casetta di legno gonfiando il petto. Scossi la testa a quella scena, era sempre divertente.

Anche Sam si diresse verso di loro e dopo un po' li vidi anch'io; c'erano tutti, anche mia sorella e stavano aspettando a qualche metro dalla casa di Emily. I miei occhi si posarono sulla figura di Emmett e dovetti reprimere l'impulso di corrergli incontro.

"Perchè ci avete chiamati?" Chiese Jasper rimanendo rigido.

"Noi-"

"Hanno trovato Ashley" Parlò Edward leggendo nella mentre di Embry, il quale era appena uscito. I Cullen si scambiarono degli sguardi, contenti, ma poi divennero preoccupati. "Dove si trova? Vorrei controllarla per sapere se sta bene" Chiese cortesemente Carlisle. Il fatto che si preoccupasse di me mi sollevò il morale.

"Diciamo che per stare bene, ci sta. Ma non possiamo dire che sia propriamente viva" Disse Paul con tono accusatorio. Sapevo che gli affidava una parte di colpa, tutti lo facevano e potevo capirli, ma loro facevano parte della mia famiglia.

"Cosa intendi dire?" Domandò Esme avvolgendo il braccio di suo marito, il quale stava davanti a tutti. Sam sospirò, tenendosi il naso tra le dita per qualche secondo "Victoria l'ha trasformata"

"Cosa?!" Urlò mia sorella. Sapevo già a cosa stesse pesando, ma speravo fosse abbastanza intelligente da non esprimere la propria opinione, non davanti a me almeno.

I due gruppi iniziarono a discutere del mio ritrovamento, su dove e quando, mentre io li osservavo seduta per terra con le ginocchia al petto; mi sentivo come una bambina a cui stavano aspettando di affiliare una punizione per una marachella.

"Ti dona il rosso" Spostai lo sguardo davanti a me e vidi Emmett, lui si abbassò al mio livello e non appena fu abbastanza vicino gli saltai in braccio nascondendo la faccia nell'incavo del suo collo. "Tranquilla, ci sono"

"Non voglio questo.." Dissi per la centesima volta in quella giornata, era come se dentro la mia testa ci fossero soltanto quelle frasi e che si ripetessero all'infinto. Senza una fine. Emmett mi strinse ancora di più a se, annusai il suo profumo, una droga per me, e solo in quel momento mi accorsi di non star stringendo.

"Non mi rompo sai?" Scherzò baciandomi la tempia. "Ho paura di farti male" Confessai.

"Tu? Che fai male a me? Pfff, non sai con chi hai a che fare" Ridacchiò facendomi vibrare, in quel momento strinsi la presa cercando di tirarlo più vicino a me. "Mi sei mancata un sacco, pensavo di averti persa"

"Non ti libererai di me così facilmente"

"Non vorrei disturbare il vostro momento, ma sarebbe ora di portare la piccola vampira a casa per spiegarle un paio di cosette" Damon spuntò nella mia visuale e gli lanciai uno sguardo accusatorio, come per dirgli che aveva appena rovinato un momento di tranqullità.

"Su. O ti devo portare in braccio?" Scherzò Emmett, ma quando vide che non mi muovevo, capì.

Il tragitto dalla riserva a casa Cullen fu più breve di quello che avrei immaginato; per la prima volta mi ritrovai insicura nell'entrare a casa loro, avevo paura che entrando tutto ciò diventasse più reale.

Le braccia del mio ragazzo mi avvolsero da dietro. "Te la senti?" Chiese baciandomi la guancia. Rimasi a pensare per qualche secondo, per poi arrivare alla conclusione che prima o poi avrei dovuto affrontare questa conversazione. Prima iniziavamo, prima finivamo. Almeno questo era il mio pensiero.

Quando entrai nella casa sentii subito qualcuno abbracciarmi e delle urla a seguire. Bella mi stava abbracciando mentre io ero ferma immobile, troppo terrorizzata dal fatto di poterle far male per ricambiare l'abbraccio. ma la cosa che mi stupì fu il fatto che il suo sangue non mi attirava, anzi, mi sembrava che nemmeno c'è l'avesse.

Ma dovetti ricredermi quando una folata di vento le mosse i capelli, facendomi arrivare come un boccata d'aria fresca l'odore del suo sangue. Mi irrigidì tutto d'un colpo e provai il più possibile a rimanere ferma, ma Bella che si strusciava su di me rendeva tutto più difficile.

Sentivo col passare dei secondi che stavo perdendo il controllo, ma quando provai a staccarmi lei strinse le braccia attorno a me, non lasciandomi scappare. La gola cominciò ad andare in fiamme, più di prima, e iniziai a sentire un forza irresistibile verso di lei.

Guardai il suo collo pallido, alla mio portata, e potevo vedere le vene che trasportavano il sangue. "N-non c'è l-la pos-so fare" Dissi cercando di trattenere il respiro, per far si che non sentissi più l'odore, ma esso era intossicante.

"Bella, sta perdendo il controllo. Vieni qui!" La chiamò Edward, ma sembrava che mia sorella non volesse saperne di staccarsi da me. "Bella! Questo non è il modo per ottenere ciò che vuoi!"

"Bella.." Alice intervenne, mettendole una mano sulla spalla, portandola lentamente via da me. Potei finalmente rilasciare il respiro e quando lo feci, mi allontanai subito da mia sorella, per finire nelle grandi braccia di Emmett.

"Stavo per perdere il controllo.." Dissi quando tutti lasciarono la stanza. "C'è la potevi fare, hai forza di volontà" Disse il moro contro i miei capelli.

"...sono un mostro.." Dissi con uno filo di voce mentre ripercorrevo la scena appena avvenuta; mi ero immaginata affondare i denti nel collo di mia sorella e succhiare il sangue a causa del suo buon profumo.

"Non dirlo nemmeno per scherzo, Non sei un mostro e io sono qui per dimostrartelo ogni giorno, da oggi, fino alla fine"

I WIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora