XXI

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Jacob accompagnò Isabella a casa, avvolta dalla sua giacca per cercare di riscaldarla dai suoi vestiti ancora umidi. Aveva chiesto più volte il motivo di quella sua brava, del pericolo in cui si era cacciata e quando invece lei, rifiutandosi di dirgli il vero motivo, gli chiese che ci facesse là, le mentì.

Isabella era praticamente incosciente quando la tirò fuori dall'acqua, non sentì le urla di sua sorella risuonare per l'intero bosco. Sam era corso in suo aiuto, ma tutt'ora Jacob era ignaro di cosa fosse seriamente successo sulla scogliera, l'unica cosa che non riusciva a fare era togliersi dalla testa le urla agghiaccianti di Ashley Swan.

Non aveva una fervida immaginazione, ma non era difficile arrivare ad una conclusione. Avevano cercato Victoria per tutto il giorno, seguendo la traccia per l'intero bosco finchè non scomparve nell'aria.

Isabella entrò in casa, accendendo le luci e quasi andò a sbatterle contro. "Bella?" l'odore lo raggiunse prima di vederla, mettendosi davanti alla ragazza per proteggerla, ma Isabella lo scansò.

"Alice, oh Alice!" Isabella si scagliò fra le braccia della ragazza, stringendola a se il più forte possibile.

"Bella?" la sua voce era confusa, si stacco dal suo abbraccio per guardarla dalla testa ai piedi "Perchè sei viva?"

Il sollievo dal volto di Isabella scomparve "In che senso? Perchè dovrei essere morta?"

"Ti ho visto. Ho visto una visione di te che ti lanciavi giù da una scogliera. Ti stavi suicidando Bella!" i suoi occhi caddero sulla figura dietro di lei, facendo una smorfia all'odore che invase la stanza.

"Mi hai vista cadere"

"No, ti ho vista saltare" Alice la guardò attentamente "Gli ho detto che sarebbe successo, ma non mi ha voluta ascoltare! 'Bella ha promesso', 'non guardare nel suo futuro', 'abbiam già fatto abbastanza danno'" imitò la voce di suo fratello frustrata.

"Ho fatto ciò che mi ha chiesto, ma solo perchè non guardo non significa che non vedo..." la guardò preoccupata "Ti giuro Bella, non ti controllavo, ma quando ti ho vista saltare sono dovuta correre qua. Non riuscivo a credere alla mia visione, non volevo crederci. Cosa ti è saltato in mente?! Hai pensato a Charlie? Sai che effetto avrebbe avuto su di lui? E mio fratello? Da quando sei così tanto inconsiderata?"

Isabella la fermò, mettendole le mani sulle spalle "Alice, non stavo commettendo suicidio..."

"Mi vuoi dire che non sei saltata giù da un precipizio?" le domandò irritata.

"No...ho visto gli amici di Jacob farlo per divertimento e non lo so...ero annoiata..." Isabella si sentì a disagio sotto lo sguardo preoccupato della sua cara amica, in colpa per averla fatta preoccupare così tanto quando, in realtà, non aveva nessun piano di terminare la sua vita così presto.

Ma l'espressione di Alice cambiò quando si ricordò qualcosa "Bella, dov'è tua sorella?"

All'improvviso si ricordò di Ashley, sensi di colpa si fecero spazio dentro di lei ricordando le sue parole prima che si buttasse giù dal precipizio. Cominciò ad agitarsi, preoccupata dal fatto che, essendo ormai notte, Ashley fosse rimasta da sola nel bosco.

Non sapeva guidare, diamine non sapeva nemmeno come tornare al pick up. Tuttavia la voce di Jacob la distrasse, rassicurandola lievemente. "Sam se ne sta occupando"

Alice ingoiò l'odio che provava nei confronti della sua specie, avvicinandosi a lui "Dove sta?"

Jacob la guardò duramente, gonfiando il petto e avanzando verso di lei. Alice arretrò "Alla riserva, al sicuro"

"No, dimmi come sta cane" la voce di Alice era pericolosamente bassa, in quel momento avrebbe voluto avere il dono di suo fratello, leggere i suoi pensieri perchè sapeva dentro di sé che qualcosa fosse successo.

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