XIX

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Ashley cercò di non farsi troppe domande al riguardo dei Cullen e la loro improvvisa sparizione, lasciando quella preoccupazione a sua sorella che sembrò chiudersi in camera.

Inizialmente cominciò col non uscire con gli amici dopo scuola, poi cominciò il mutismo selettivo e in fine cominciò a non vivere più. Si svegliava, andava a scuola, stava da sola e tornava a casa, chiudendosi in camera.

Era una routine fissa, di tanto in tanto Charlie cercava di parlarle, incoraggiarla ad uscire e viversi il suo ultimo anno di superiori ma senza risultati.

Charlie chiuse la porta di Isabella dietro di lui, sospirando. "Non so che fare"

"Non fartene una colpa papà.Vedi che le passerà" Ashley cercò di consolarlo e per un po' ci riuscì, finchè non cominciarono gli incubi.

Ogni notte Isabella urlava nel sonno, svegliando la famiglia Swan nel bel mezzo della notte e Ashley non riusciva più a sopportare quel comportamento, forse era egoista, ma decise di passare qualche notte alla riserva, da Sam o Leah.

Non mancarono i commenti sulle sue occhiaie, le quali venivano risposte con un dito medio da parte della ragazza.

Ma oltre la fase depressiva di Isabella e la preoccupazione continua di Charlie, Ashley stava bene. Dopo mesi riuscì a tornare in sé piano piano, tornando ad essere l'Ashley che tutti conoscevano.

Riprese ad uscire con i suoi amici più spesso, tornando a Port Angeles con Angela e andando a fare shopping con Jessica in centro. Si sentiva viva di nuovo ed era una sensazione che nessuno avrebbe potuto toglierle.

Per ora.

Ma, tra quelle quattro mura, c'era qualcosa che la turbava e sapeva esattamente cosa fosse; un giorno, quando il cielo non fu coperto di nuvole, scese nello scantinato a prendere gli scatoloni di fotografie e rullini.

Le accatastò nel giardino, una sopra l'altra con dei rami secchi vicino e gli diede fuoco. Osservò impassiva le fiamme prendere il controllo, distruggendo le pellicole che un vecchio una volta aveva ben custodito.

Forse avrebbe dovuto sentirsi in colpa, distruggere qualcosa che una volta volta aveva un forte valore sentimentale, ma in quel momento, osservando la foto di Marco prendere fuoco non sentì nessun rimorso.

Ashley pensava che, distruggendo ciò che aveva dato inizio a tutto, avrebbe chiuso il capitolo della sua vita definitivamente e per un po' la sensazione fu quella. Nella sua mente aveva senso e in quel momento era tutto ciò di cui aveva bisogno, riprendere in mano la sua vita.

Ricominciò ad allenarsi, riprendendo su il fisico perduto durante l'estate. Tornò a nuotare, trascinando questa volta con se Angela per trovare un nuovo hobby in comune dato che non avevano più una scusa per passare assieme, i rullini ormai andati in fumo.

"Sarai la mia fine" disse cercando di riprendere fiato Angela a bordo piscina, il costume viola intero le donava.

Ashley prese posto accanto a lei. "Nel senso non prenderla male, mi fa piacere che sei tornata in te ma-"

"Andiamo Angi, non hai fatto nemmeno tre vasche!" esclamò Ashley tornando in acqua e schizzandola, invitandola ad unirsi.

Le era mancato nuotare, le era mancato tutto ciò che aveva smesso di fare se doveva essere sincera. La sensazione di libertà la faceva sentire così bene, come se nulla fosse successo e il suo mondo non fosse mai stato travolto.

L'acqua era fredda, ma mai quanto la sua pelle. Le sue labbra.

Erano passati un paio di mesi da quando i Cullen se ne erano andati ed Ashley, se doveva ammetterlo, sentiva un po' la loro mancanza, ma non era per niente paragonabile alla sensazione di leggerezza che cominciò a provare.

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