«Ashley», silenzio, «Ashley», risento il mio nome e qualcuno che mi scuote dolcemente poco dopo.
«Mhm», mugugno con la voce impastata dal sonno.
«Il medico, il medico vuole parlarci», ed è a quelle parole che il mio cervello si riconnette. Non è stato uno stupido incubo quelle che è successo poche ore fa, hanno sparato davvero a J.
«Perchè hai permesso che io mi addormentassi? Io dovevo rimanere sveglia per Joshua, io...», inizio a parlare a vanvera.
«Calmati», mi afferra per le braccia «Eri sotto shock e tremavi tutta, mi ci è voluta più di un'ora per calmarti dopodichè sei crollata. Hai dormito si e no un'ora ed è quello che avrebbe voluto anche J», mi parla con estrema gentilezza Xavier.
«Ok», sussurro affranta, «Gli altri?», chiedo notando che nella stanza non c'è nessuno a parte noi.
«Ci stanno aspettando di la vicino alle macchinette, il medico verrà a parlarci subito», annuisco e mi alzo dalla sedia facendo molta fatica. Infatti le gambe quasi mi cedono e la vista mi si appanna per un attimo, ma per fortuna Xavier lo nota subito e mi afferra.
«Dopo che avremmo parlato con il medico, voglio che ti fai vedere», mi dice in modo autoritario.
«Non esiste, siamo qui per J non per me».
«Esiste eccome invece, cosa gli dirò quando si sveglierà e magari tu starai male?»
«Pensi che ce la farà?», gli chiedo mentre attraversiamo la porta che porta nella mini area ristoro.
«Certo che ce la farà, non ti lascerebbe sola per nessuna cosa al mondo», gli sorrido sperando che il medico venga a darci buone notizie.**
«Finalmente, ci avete messo un infinità ad arrivare», non sto neanche ad ascoltare le parole di mia sorella tanto il suo è solo fiato sprecato.
«Si dia il caso che tua sorella non stia bene, perciò porta rispetto», gli risponde a tono Xavier, mentre mi fa accomodare su una sedia.
«Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?», questa volta è Grayson a chiedermelo.
«No grazie».
«Ok», e torna ad appoggiarsi alla parete. Sembra apparentemente tranquillo o è quello che vuole farci credere. Vorrei che ogni tanto abbassasse la corazza e si facesse vedere per quello che è.
Mi soffermo a osservarlo, non mi capita mai di farlo a casa non ci calcoliamo molto, perciò sfrutto questo momento. Noto quelle piccole cose che ci rendono fratelli, come le piccole rughe intorno agli occhi e alla piccola voglia che come me ha sul collo. A farmi togliere lo sguardo da Grayson è il dottore che si palesa nella stanza. Da come è vestito deduco che deve essere appena uscito dalla sala operatoria, in quanto indossa ancora la cuffia sul capo. Si ferma in mezzo a noi e prima di aprire bocca ci osserva tutti, per poi concentrarsi su mamma e papà.«L'intervento non è stato semplice. Per fortuna il proiettile ha colpito la parte più esterna del torace, evitando lesioni al cuore. Ma Joshua durante l'intervento ha perso molto sangue. Questa cosa che ci creato diversi problemi e anche un arresto cardiaco...», smetto di respirare, «...ma siamo riusciti a recuperarlo. Il proiettile era andato in profondità, lesionando molti muscoli ma Joshua è uno che non molla, si rimetterà in sesto. Adesso è in coma farmacologico, si risveglierà tra un paio di giorni ma è fuori pericolo, avete un figlio forte», torno a respirare.
J sta bene, è vivo e io sono la persona più felice di questo mondo.
«Quando potremmo vederlo?», gli chiede mamma.
«Magari sta sera, vediamo com'è la situazione».
«Perfetto, grazie», mamma porta le mani al petto, mentre alcune lacrime le bagnano le guance.
«Scusi dottore, posso chiederle una cortesia?», è Xavier a parlare.
«Certo».
«Qualcuno potrebbe visitare mia sorella? Era con lui al momento dell'incidente e ho paura che sia ancora sotto shock».«Certamente, vi manderò qualcuno il più presto possibile», gli dice mentre torna da dove è arrivato.
Torno a vivere nell'esatto momento in cui il medico ci lascia soli. Sapere che J è vivo e che tornerà da me mi riempie il cuore. Sento che la sua metà e di nuovo al suo posto dentro di me e che il vuoto che sentivo è sparito. Voglio soltanto vederlo e potergli stringere la mano, anche se so che vederlo intubato sarà un colpo al cuore. Sul volto dei miei genitori e dei miei fratelli noto dei sorrisi di felicità, cosa rara. Joshua è importantissimo per tutti noi, la nostra vita senza di lui sarebbe stata buia, perchè tutto sommatto è lui che ci tiene uniti.
«Buonasera, sono la dottoressa Johnson», ci giriamo tutti verso di lei,«So che avete richiesto un consulto, giusto?»
«Corretto», gli risponde mio padre «mia figlia Ashley era con il fratello durante l'incidente, vorremo che la controllaste», wow mio padre che si preoccupa per me, troppe cose per una sola giornata.«Ottimo, allora signorina mi segua», mi fa cenno di seguirla «Voi potete pure aspettarla qui, anche perchè presto arriverà un agente di polizia. Come sapete, quando ci arriva un ferito da arma da fuoco dobbiamo avvisarli».
«Certo», gli risponde mio padre prima di sedersi dove ero io prima.
«Andiamo?», annuisco e seguo la dottoressa lungo il corridoio e dopo aver superato un paio di porte giungiamo alla nostra.
«Allora...Ashley giusto?», mi chiede mentre si siede dietro all scrivania.«Giusto», annuisco mentre osservo la stanza attorno a me. Non è molto grande, probabilmente la useranno poco o per consulti veloci come spero che sia il mio. «Dimmi come ti senti».
«Sto bene, questa visita non serviva».«Beh è normale che i tuoi genitori vogliano sapere se stai bene anche tu».«Sto bene, glielo assicuro. Ho avuto solo un attacco di panico nulla di che».
«Ti succede spesso di avere degli attacchi di panico?»
«No era la prima volta, ma era plausibile visto quello che è accaduto sotto i miei occhi».
«Certo», annotta qualcosa sul computer per poi tornami a guardare,
«E' più che plausibile che ciò sia avvenuto, sarebbe strano il contrario. Per quanto vedo adesso ti sei calmata e immagino che la buona notizia ti abbia fatto bene. Non voglio trattenerti qua a lungo, perciò l'unica cosa che posso dirti e quella di riposare. Vai a casa e cerca di fare una bella dormita, magari mangia qualcosa», mi sorride.
«Preferirei rimanere qui sta notte. Magari c'è la possibilità che mi facciano vedere mio fratello».
«Sarebbe meglio che tu riposassi un pò, ma da quanto noto siete molto legati...».«Si lui è il mio gemello».
«Capito... ho già intuito che resterai qui e non te ne faccio una colpa. Ma se dovessi sentirti stanca cerca di dormire un pò, sono sicura che uno dei tuoi fratelli può farti da cuscino», le sorrido alzandomi con cautela dalla sedia.
«Grazie mille dottoressa».
«Di nulla e ricordati di ingerire qualcosa».«Va bene, buona serata».
«A te», e così facendo esco dallo studio.
Tutto sommato, la visita non è durata molto e posso finalmente tornare dagli altri. Mi avvio lungo il corridoio, sperando di non perdermi anche perchè inizio a essere stanca. Per fortuna poco dopo noto le macchiette del ristoro, perciò aumento il passo e quando gli raggiungo l'ultima persona che volevo vedere si palesa davanti ai mie occhi.
«Che ci fa lui qui?»N/A: ciao a tutte, lo so avevo promesso che non sarei più scomparsa ma ahimè è successo e mi dispiace 😔 sto piano piano riniziando a scrivere perciò piano piano porterò alla conclusione la storia, spero che il capitolo possa piacervi e alla prossima
Baci ❤️
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Real love?
RomanceHai mai amato la tua famiglia, ma allo stesso tempo non sentirti parte di essa? SI Sono mai riusciti a farti innamorare per arrivare a loro? SI Il tradimento, ha fatto male? SI Hai mai perdonato questo gesto? Questo spetta a voi scoprirlo. 🏅 5^ in...