CAPITOLO 24

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Sono le dieci quando l'avviso di un messaggio mi sveglia, chi sarà mai? Stavo dormendo così bene. Allungo la mano verso il comodino e afferro il cellulare. Prima di vedere chi è, abbasso del tutto la luminosità, se no mi acceco. Una volta fatto, guardo finalmente chi è il mittente, e un sorriso spunta immediatamente sulle mie labbra.

DA: Kilian

Buongiorno bimba, come stai? Ti va se ci vediamo per pranzo?

A: Kilian

Buongiorno, tutto bene anche se mi hai svegliata, tu? Per pranzo non combino...ti va se ci vediamo sta sera da Barbara's?

DA: Kilian

Scusa, pensavo fossi sveglia. Si per ve benissimo, ti passo a prendere io?

A: Kilian

Meglio di no, vengo con la mia, ti spiego tutto sta sera. Non vedo l'ora, mi manchi ❤️

DA: Kilian

Va bene, mi manchi anche tu ❤️

Devo dire, che questa giornata è iniziata decisamente bene. Non so però quanto possa durare, in quanto oggi devo parlare con i miei. Dopo ieri sera, i miei fratelli mi hanno consigliato di parlare con mamma e papà. Perché, è meglio che sappiano del cambio piano da noi e non dai Walker. Così mi alzo e vestita come sono, ovvero un pantaloncino e una canotta mi dirigo in cucina. Come al solito, ci trovo mia madre intenta a non so a fare cosa con una padella.

«Buongiorno», dico.

«Buongiorno, come mai mi degni del tuo saluto oggi?»

«Dovrei parlarti, anzi dovrei parlare con te e papà».

«Di cosa?»

«Non posso parlarvene a entrambi? Cosi facciamo prima».

«Non so dove sia tuo padre in questo momento, vado a vedere dov'è e lo porto qui».

«Grazie», le sorrido, prima di avviarmi verso il piatto pieno di pancake. Me ne prendo due e ci verso sopra un po' di sciroppo d'acero. Amo come cucina mia madre, infatti devo stare attenta perché sto poco a prendere su chili. Sono intenta a guardare il telefono, quando Grayson,
mi fa prendere un colpo, salutandomi.

«Cazzo, ma sei fuori?»

«Ti ho solo dato il buongiorno, mica ho fatto chi sa che».

«Beh, già che mi hai dato il buongiorno è strano...poi ero distratta e non ti ho visto entrare».

«Va bene, come vuoi», e inizia a bere il latte dal cartone, come se vivesse da solo.

«Hai già parlato con mamma e papà?», neanche a chiederlo che entrambi entrano in cucina.

«Di cosa volevi parlarci? Non ho tempo da perdere, ma mi auguro che siano delle scuse», dice in tono arrabbiato.

«No, non sono delle scuse. Potete sedervi?», fanno come chiedo e poi rivolgono uno sguardo a mio fratello.

«Tu che ci fai qua?»

«Colazione, non posso?», mio padre annuisce, per poi far ritornare la sua attenzione su di me.

«Allora?»

«Ho deciso che vi aiuterò, ma non secondo le loro regole».

«Scordatelo Ashley, si farà come si è già accordato».

«Ok, allora trovatevi un'altra figlia».

«Ashley!», mi urla mio padre.

«Cosa? Che ho fatto di male? Ho ideato un nuovo piano, ma non vi va di sentirlo, perciò me ne vado», faccio per andarmene ma Greyson mi blocca.

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