Sono le nove quando mi sveglio. Non so cosa mi abbia buttata giù dal letto, ma sono già in piedi pronta per iniziare una nuova giornata. Così come sono, ovvero con solo una maglietta extra large addosso, decido di avviarmi in cucina sperando che mia madre abbia già preparato la colazione. Oggi sono di buon umore, ma questo potrebbe cambiare in pochi secondi, se qualcuno dovesse farmi alterare. Come entro in cucina noto che non c'è nessuno, ma la colazione è pronta e sistemata sopra l'isola. Sta mattina mia madre si è data da fare, perché il bancone è pieno di prelibatezze che io non vedo l'ora di mangiare. Mi avvicino al mobiletto dei piatti e lo apro per prendere un piattino e appoggiarci sopra le cose. Come sempre, sono appoggiati nel ripiano più alto e mi tocca alzarmi sulle punte. Facendo questo sento la maglietta alzarsi e di conseguenza scoprirmi un pò il sedere. Mi auguro che non entri nessuno in questo momento, ma come vi dico sempre la fortuna non è mai dalla mia parte.«Buongiorno», sento qualcuno salutarmi da dietro le spalle. Non so chi sia, non ho mai sentito la sua voce, so soltanto che mi ha fatto prendere uno spavento e urlare.
«Che succede?», vedo Xavier entrare in cucina, mentre cerco di ricompormi sistemandomi la maglietta.
«Questo qui, che non so neanche chi sia, mi ha spaventata a morte».
«Scusa bro, ma avevo fame e tu mi hai detto di fare come se fosse casa mia. Non aspettavo di trovare qualcuno in cucina, ma non mi lamento. Quello che ho visto non mi è dispiaciuto», e mi fa l'occhiolino.
«Come ti permetti, brutto pervertito», gli urlo addosso.
«Ehi, occhio a come parli a mia sorella».
«Cos'è tutto questo casino?», è nostro padre ad entrare in cucina.
«Niente, è solo l'amico pervertito di Xavier che mi ha fatto spaventare».
«Non sono pervertito, sei tu che giri vestita così».
«E' casa mia, giro come cavolo mi pare».
«Smettetela immediatamente tutti e tre! Xavier, accompagna il tuo amico alla porta non prima che chieda scusa a tua sorella. Poi vai a svegliare gli altri dobbiamo parlare», gli ordina.
«Certo. Sam chiedile scusa immediatamente, così poi ti accompagno alla porta», alza gli occhi al cielo prima di fare uscire quelle cinque lettere dalla sua bocca, per poi andarsene. Non gli rispondo, gli faccio un sorriso tirato prima di rivolgermi a mio padre dicendogli:
«Grazie papà», e lui mi sorride per la prima volta dopo anni. Un calore in mezzo al mio petto si accende, vorrei sorridere come fa una quindicenne alla sua prima cotta ma non lo faccio. Mi trattengo e inizio a fare colazione assieme a lui nel più totale silenzio.
**
Sono passate due ore, da quando ho fatto colazione. Adesso sono seduta sul divano assieme ai miei fratelli, pronti a scoprire come sarà attutato il piano a tutti gli effetti. Come sempre, il primo a prendere parola è nostro padre. E' seduto nella poltrona di fronte a noi, con mia madre appoggiata sul bracciolo affianco a lui.
«Allora ragazzi, la cena di ieri sera ha portato i suoi frutti. Mi sono già fatto un idea su come potremmo agire, ma voglio sapere la vostra, in quanto sarete voi a lavorare sul campo», fa un pausa prima di ricominciare
«Prima di tutto, il bottino si trova nell'ala est, con più precisione nel blocco quattro», prende la planimetria e con un pennarello nero fa un cerchio sopra l'aera
«Derek ci ha detto, che dovranno fare dei lavori di ristrutturazione proprio in quell'area. Ed è lì che potremmo entrare in gioco noi. Prima di tutto farei un giro di perlustrazione della zona. Manderei, inizialmente, soltanto due di voi dentro come operai di un azienda. L'azienda sarà fantasma e verrà creata da Hunter. Così potremmo scoprire qualcosa di più sull'interno e di come è organizzato. La cosa più importante è riuscire a contare quante videocamere ci sono», si blocca capendo che almeno uno dei sui figli deve dire qualcosa.
«Sul serio papà, videocamere? Come pensi che faremo a non farci beccare?», è Joshua a parlare ed esternare il suo dubbio.
«Semplice, Hunter farà smettere di funzionare le videocamere. A lavoro terminato le farà ripartire».
«Papà... non che ci siano problemi ad entrare nella video sorveglianza della base. Però penso, che nel momento che le telecamere non funzionino più e che ci siano degli estranei dentro il blocco con i soldi, mandino qualcuno a vigilare», gli spiega Hunter.
«Hai ragione, hai qualche altra idea?»
«Ovvio, il piano non è male. Io rimarrei su quella linea, l'unica cosa, è che farei dei fermi immagine su loro che lavorano all'interno. Così che la guardia, sicuramente sotto pagata, veda che stiano lavorando. Quando non lo stanno facendo sul serio».
«Sei un genio, tutto tuo padre. Ok questa parte è apposto. Prima di concordare il resto dobbiamo effettuare il giro di perlustrazione come anticipato. Così da sapere che controlli fanno sia al singolo sia alle autovetture».
«Cero, io direi che possiamo andare io e Xavier a fare il primo giro. Dacci una settimana, il quindici agiremo. Tempo di recuperare un furgoncino, metterlo a posto e porre sopra il logo dell'azienda. Nel frattempo che noi facciamo questo, Hunter creerà l'azienda. Mi raccomando fin da subito fai girare denaro al suo interno e chiedi un appuntamento alla base», dice Grayson.
«Tranquillo, so fare il mio lavoro», gli risponde Hunter.
«Perfetto confido in voi, nel frattempo non fate cazzate ok?»
«Ok», diciamo tutti.
La riunione è finita e finalmente posso alzarmi, le gambe iniziavano a farmi male. È ora di pranzo e sinceramente non so se mangiare a casa o vedermi con qualcuno e mangiare qualcosa fuori. Vorrei fare pace con mio fratello. E' stata una discussione stupida, dettata dalla stanchezza, ma forse per lui non è stata così, perchè non si è neanche seduto affianco a me poco fa. Decido di andare a parlare con lui e così mi dirigo in camera sua dove solitamente si rifugia dopo le riunioni. Busso alla sua porta e sento che dice avanti, così entro.
«Ehi, senti mi dispiace per ieri sera. Ti va se andiamo a mangiare qualcosa assieme e facciamo pace?»
«Non posso, devo uscire», non mi guarda nemmeno mentre me lo dice.
«Con chi?»
«Nessuno che ti interessi, comunque con Isabella perché?»
«Così, possiamo parlare dopo?»
«Forse», ed esce dalla stanza senza salutarmi. Ma che cazzo gli è preso? Abbiamo fatto litigate ben peggiori e per una stronzata non mi rivolge più la parola? Sono delusa, non voglio perdere anche lui. Non so cosa fare, vorrei buttarmi nel letto e piangere, ma non voglio rovinarmi una bella giornata. Così prendo in mano il cellulare e scrivo a Kilian
A: Kilian 💖
Sei libero per pranzo?
DA: Kilian 💖
Si, oggi sei pure fortuna lavoro solo mezza giornata
A: Kilian 💖
Wow, mi sa che sarà l'ultima per un pò. Ho delle novità da dirti...
DA: Kilian 💖
Passo a prenderti tra una ventina di minuti, preparati che mi manchi ❤️
A: Kilian 💖
Anche tu, a tra poco ❤️
E cosi corro in camera a preparami, pronta per passare un bel pomeriggio assieme a lui.
N/A: Eccoci con un nuovo capitolo, scopriamo piano piano come si evolverà l'intero piano, secondo voi quanto dira Ashley a Kilian?? Fatemi sapere le vostre supposizioni con un commento o lasciate una ⭐️, io vi saluto e alla prossima, baci ❤️❤️
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Real love?
RomanceHai mai amato la tua famiglia, ma allo stesso tempo non sentirti parte di essa? SI Sono mai riusciti a farti innamorare per arrivare a loro? SI Il tradimento, ha fatto male? SI Hai mai perdonato questo gesto? Questo spetta a voi scoprirlo. 🏅 5^ in...