Real love?

CAPITOLO 25

È passata una settimana, dal pranzo con Kilian. Ancora non so niente, di come si svolgerà il piano, e questa cosa mi mette un po' di ansia addosso. Non sapere niente, significherebbe non avere una via di fuga, nel caso in cui tutto andasse a puttane. L'unica certezza che ho, e che il mio piano, è già stato ben che avviato. Mi sono vista per la prima volta con Isabella qualche giorno fà. Le ho dato appuntamento nella caffetteria dell'università, facendo finta che sia stato un incontro casuale. Isabella, mi aveva accennato tramite messaggio, che aveva richiesto un trasferimento di sede. Perciò, ho colto la palla al balzo e le ho dato l' appuntamento all'interno dell'università, così che tutti ci vedessero. Inoltre, avrebbero pensato che eravamo lì per leggere i programmi dell'anno nuovo. Così, abbiamo passato il nostro primo incontro. Probabilmente questo fine settimana ci saremmo riviste, forse in qualche locale. Non mi fido ancora di lei, proprio per niente. Non ho detto niente a Kilian, su quale famiglia ci aveva assoldato. Sarebbe stata una mossa troppo azzardata, inoltre non voglio che finisca nei casini.  Si sa, le famiglie ricche riescono a entrare in qualsiasi sistema.  Hanno sempre qualche infiltrato da qualche parte, e si sa che i poliziotti sono i più corrotti. Per questo non gli ho detto nulla, perchè non mi fido di chi ha intorno. Questo non toglie, che se mai dovessero fare un passo falso, chiederei aiuto. Perchè si sa, ogni poliziotto ha i suoi scheletri nell'armadio, e di sicuro c'è qualcuno che ha dei debiti con lui. Tornando a noi, sento mio padre urlare: «Riunione di famiglia! Muovetevi!», niente che possa interessarmi. Dunque, torno a fare quello che stavo facendo prima, ovvero sistemare la camera. A distrarmi però è la voce di Xavier.

«Non vieni?»

«Perchè dovrei venire? È una riunione di famiglia, io non sono richiesta».

«Mi sa che a questa sei richiesta, su muoviti», ok, segnatevi tutti sul calendario questo giorno, perchè non riaccadrà di nuovo, in tutta la mia vita.
Appoggio i vestiti che stavo mettendo via, sul letto, per poi dirigermi in salotto, dove trovo già tutta la mia famiglia seduta sul grande divano. Mi siedo affianco a J, sono un pò titubante su questa cosa, ma nessuno mi dice niente perciò mi rilasso un attimo. Joshua mi sorride per rassicurarmi. Immagino capisca cosa mi stia passando per la testa e vuole farmi sapere che è lui è qui.

«Allora...», inizia papà «...dobbiamo iniziare a pensare a come agire, e quali strumenti e atteggiamenti utilizzare», prende fiato per poi continuare «Non sarà un colpo semplice, dovremmo pur sempre entrare in una base militare. I controlli saranno il doppio e ci saranno molte più telecamere di sicurezza. Dovremmo riuscire ad entrare in modo legale, così da riuscire a sapere cosa accade all'interno».

«Hai già in mente qualcosa papà?», chiede Hunter.

«Non molto, innanzitutto dobbiamo avere in mano la piantina della base. Senza di quella non facciamo nulla. Come suggeriva il signor. Walker, potremmo farla richiedere a Greyson, probabilmente nessuno si insospettirà», certo, come se un ladro professionista non desterebbe sospetto a richiedere una piantina...

«Scusate se mi intrometto...», ho gli occhi di tutti puntati addosso «...ma far prendere delle piantine a Greyson farebbe insospettire. Diciamocelo, Greyson non frequenta l'università da mesi. Sembrerebbe sospetto, se tornasse e prendesse proprio in mano l'idea di laurearsi. Principalmente basando la sua "tesi" proprio su quello stabilimento».

«In effetti...», dice mamma «...non c'è un altro modo per ottenerla Greyson?»

«Forse. Potrei sempre vedere, chi dei miei ex compagni, sta studiando proprio quello stabilimento. Così facendo, potrei presentarmi a casa sua con un po' di erba e coca e mentre lui è fatto, cercare il bottino».

«Mi sembra un idea migliore, così lui non si ricorderà nulla. A noi inoltre, basta una foto ben fatta o una fottutissima fotocopia», gli risponde Xavier.